giovedì 5 febbraio 2009

Ecco un esempio di coerenza

 

 
Aveva suscitato qualche mugugno fra i fans più intransigenti la partecipazione degli Afterhours al Festival di Sanremo, ma per chi aveva gridato al tradimento di una presunta “etica alternativa” arriva adesso la risposta di Manuel Agnelli e della sua band. Ed è una risposta che chiude la bocca a tutti, con intelligenza, fantasia e originalità. Nessuna “svendita” al Sistema del Pop commerciale, ma al contrario un’occasione per rilanciare e dare visibilità e forza proprio a quella scena alternativa normalmente tenuta fuori dai grandi network radiofonici e dalla promozione televisiva. “Il Paese è reale”, la canzone che gli Afterhours presenteranno sul palco del festival, sarà anche il titolo di un album molto particolare.

Oltre al brano in questione, il cd conterrà altri 18 inèditi di artisti scelti da Manuel Agnelli, a rappresentare quella nuova musica italiana che produce spesso le cose più innovative e interessanti, ma che ha difficoltà a trovare spazi promozionali adeguati. “Non la considero una compilation - ha spiegato Manuel Agnelli nella conferenza stampa romana di oggi, convocata per presentare il progetto - ma un vero disco collettivo”. La tracklist vede, oltre agli Afterhours, i nomi di Roberto Angelini, Beatrice Antolini, A Toys Orchestra, Cesare Basile, Paolo Benvegnù, Calibro 35, Dente, Disco Drive, Marco Iacampo, Mariposa, Marta sui Tubi, Marco Parente, Reverendo, Settlefish, Teatro degli Orrori, Amerigo Verardi e Marco Ancona, Zen Circus, Zu. Il cd è prodotto da Casasonica, (la label fondata dai Subsonica) e sarà distribuito in esclusiva dalla rete delle librerie FNAC al prezzo di 9,90 € dal 25 febbraio, ma è prenotabile già da oggi su www.fnac.it.

C’è una frase nel testo di “Il Paese è reale”, che da sola sintetizza lo spirito dell’intero progetto “Afterhours a Sanremo”: “Io voglio far qualcosa che serva, fammi far solo una cosa che serva. Dir la verità è un atto d'amore, fatto per la nostra rabbia che muore”. “Noi -continua Agnelli-ci sentiamo parte di un mondo diverso da quello che generalmente viene rappresentato al festival e abbiamo pensato di sfruttare l’occasione per mostrarlo a chi non lo conosce”. Agnelli descrive il brano come “un pezzo energico, che parla dell’isolamento di chi vorrebbe un Paese diverso. Non è una canzone da primo ascolto. Ma noi andiamo a Sanremo soprattutto per divertirci. Pensiamo di avere ormai le spalle abbastanza larghe per non aver paura del mondo reale e nemmeno di quel che la gente si aspetta da noi. Crediamo davvero che il modo migliore per esprimere rispetto al nostro pubblico sia quello di non farci condizionare dalle aspettative”. Dopo la rottura con l’Universal, per la quale era uscito l’ultimo lavoro “I milanesi ammazzano il sabato”, la band milanese è tornata ad essere pienamente indipendente: “Le major discografiche agiscono secondo schemi prefissati, non hanno agilità.

Con loro questo progetto era irrealizzabile e quindi abbiamo deciso di fare da soli”. Nei prossimi mesi sono previsti diversi eventi live che coinvolgeranno gli artisti presenti sul cd ma anche altri: “Non saranno solo musicisti, perché quel che vogliamo fare è dare voce e respiro a un’intera area culturale”. Nessuno aveva mai osato tanto a Sanremo, ma insomma, questi sono gli Afterhours...

di Federico Fiume, Dall'Unità del 02 febbraio 2009

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