giovedì 31 dicembre 2009

bilanci di fine anno

 

 

Les Amants du Pont-Neuf

 


"Pensavo di averti dimenticato alla fine,
ma da settimane, tutte le notti, più o meno,
nei miei sogni vedo te.
E' per questo che sono qui.
Sono i sogni che mi mandano.
Le persone che si sognano la notte
bisognerebbe chiamarle la mattina al risveglio.
La vita sarebbe più semplice.
Ciao, ti ho sognato stanotte.
E' l'amore che mi ha svegliato."

 

martedì 29 dicembre 2009

is latex my friend?

 


(L'immagine è del fotografo Dave Ayerst Davies)

 

Credo che l'erotismo del latex stia nel rumore di sfregamento...non mi viene in mente altro..anche perchè per poterlo portare bisogna avere una linea perfetta...il bastardo accentua ogni difetto del nostro corpo...

 

punti di vista

 


Ti tendi conto di quanto sia cambiata la nostra vita con l'avvento del cellulare? Probabilmente se non ci fosse stato ora starei ancora con qualcuno....


 
E invece io mi sentirei completamente sola...

 

incoerenze

 


Eh sì..Quest'anno la neve è durata veramente poco...



Meglio così...in effetti non so per quanto l'avrei tollerata....

 

lunedì 28 dicembre 2009

modelli, minoranze e altro che mi viene in mente

 

A volte mi chiedo quanto ti cambi far parte di una minoranza...cioè, non è solo il solito discorso di essere discriminati in quanto minoranza, ma anche il fatto ad esempio che non ci siano modelli a cui rifarsi...cosa che da un certo punto di vista può essere molto creativa perchè in questo modo si possono inventare tutti i modelli che si vogliono...e lo sa bene il mercato...che però si attiene sempre ai modelli accettati dalla società e se osa di più è solo ed esclusivamente per motivi di business...Tuttavia se uno cerca dei modelli non è che è sempre in grado di inventarne di nuovi...insomma..non è che tutti possono guidare la società con le proprie scelte...Ma allora il mercato può essere utile, nonostante i biechi fini, a rendere familiare una realtà poco conosciuta? Certo che dipende sempre da quale mente illuminata propone tali modelli...
Ad esempio, in tv vediamo sempre omosessuali che sembrano usciti dal Vizietto (con tutto il rispetto per il mai dimenticato Michel Serrault che fra l'altro adoro, ma sono passati più di 30 anni da quel film) lamentosi e scheccanti, oppure baffuti super muscolosi (ed è già tanto); certo che la normalità non fa notizia, ma essere sempre associati a fenomeni da baraccone allontana lo spettatore medio dall'identificazione proiettiva...Per non parlare delle lesbiche che invece subiscono per lo più l'immaginario maschile...e comunque puoi essere lesbica basta che tu vada anche con gli uomini...Una menzione a parte per la trans...sempre associata alla prostituzione, o alla droga (per fare sesso con le trans bisogna assumere cocaina sembrano insegnarci Marrazzo e C., e non pensate che me ne sia dimenticata, anche se ora non se ne parla più)...Io continuo a pensare che ci sia solo tanta ignoranza...Nel call center dove ho lavorato per più di dieci anni si conviveva tutti appassionatamente, gay, etero, lesbiche, trans, gente delle più disparate etnie e quant'altro che adesso non sto a dire...Alla fine quel lavoro così alienante ci aveva reso tutti complici, e vi assicuro che nessuno è mai stato discriminato, finchè c'ero io, per lo meno, a dirigere la baracca...

 

I'm a fool to want you

 

Lo devo proprio dire..ogni volta che vedo questa pubblicità inizio a sognare...Lo spot creato per esaltare il più celebre fra i profumi della storia, sembra la trama di un film ed è diretto da quel Jean-Pierre Jeunet che ha gia’ lavorato con Audrey Tatou in Amelie. Si narra l'incontro di due estranei durante un esotico viaggio sull'Orient Express, da Parigi a Istanbul. La Tautou è bella come non mai, due minuti e ventuno secondi pieni di suggestione ed eleganza, in un'atmosfera magica e rarefatta...peccato solo per il belloccio (il modello Travis Davenport) che sta con lei che invece non è affatto credibile, a mio parere...nè avventuroso nè carismatico...e poi c'è la musica che accompagna le immagini, un pezzo che nella versione di Billie Holiday assume il fascino di una delicata e malinconica elegia...




I'm a fool to want you
I'm a fool to want you
To want a love that can't be true
A love that's there for others too

I'm a fool to hold you
Such a fool to hold you
To seek a kiss not mine alone
To share a kiss that devil has known

Time and time again
I said I'd leave you
Time and time again I went away
But then would come the time
When I would need you
And once again these words I had to say

Take me back, I love you
I need you
I know it's wrong, it must be wrong
But right or wrong
I can't get along
Without you

 

domenica 27 dicembre 2009

well, I have

 

Questa versione dei Psychic TV del pezzo di Hendrix mi ha sempre fatto impazzire...e ora l'ho ritrovata...

 

L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio

 
Milano, piazza del Duomo 13/12/2009 Documento su cosa accade in una piazza durante un comizio del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ognuno ne tragga le proprie considerazioni.





 

l'aere maligno

 

Rimanere in casa accentua la mia claustrofobia...Mi sa che ora esco, è sufficientemente scuro perchè nessuno faccia caso a me...

 

art attack

 

Per chi oggi capita da queste parti...scusate..ma in questo momento ho in mente solo cose ripugnanti, e trovo questa blatta in acquarello sufficientemente emblematica di quello che mi passa per la testa... Kafka non c'entra, è tutta colpa mia...

 

l'ultima occasione


"...Ed io non voglio più pretendere
Le cose che non merito da te
E perderò così
Anche quest’ultima occasione che mi dai
E sarà tardi quando cercherò di te..."



 
Musica di Jimmy Fontana e testo di Tony Del Monaco,il brano è arrangiato da Ruggero Cini, che ha collaborato con Fontana anche nella stesura musicale. È stato inciso da Jimmy Fontana e soprattutto da Mina nel 1965 per la Ri-Fi...tanto per citare ogni tanto i gloriosi anni della musica italiana (esiste una cover di Tom Jones intitolata Once upon a time).
Un'altra versione molto interessante è quella dei Non Voglio che Clara nel primo bellissimo album della Band Hotel Tivoli. Immagino i più conoscano però solo la recente versione di Francesco Renga...

 

a proposito di donne

 
 
Non la scoperei nemmeno
con il cazzo del mio peggior nemico

(Gianluca)

 

sabato 26 dicembre 2009

Blatta

 

Con solo un anno di ritardo scopro questo magnifico autore che porta il nome di Alberto Ponticelli. Credo che andrò subito a cercarmi questo Blatta, mi darà sicuramente nuova ispirazione, d'altra parte si sa del mio amore per le cose schifose e claustrofobiche...



Un futuro alienante è il mondo descritto da Blatta. La clonazione ha permesso l’immortalità degli uomini. L’unico obiettivo che è possibile e giusto avere è: la produttività, il lavoro. Nessun contatto umano, nessuna emozione. Sono tutti intrappolati nelle loro stanze, nelle loro tute e nelle loro menti, sono tutti scarafaggi rinchiusi, tutte blatte…ma come tutti gli insetti prima o poi qualcuno scappa, uno di loro si ribella.

Di Ponticelli è anche il manifesto per fumetti in tv che si è svolto a settembre a Treviso e che aveva come tema le città future.


Il sito di Ponticelli è www.albertoponticelli.com.
Recensione di Blatta su www.comicsblog.it.

 

Nel Disincanto

 


È l’inferno che mi propini
Che non mi fa più stare bene.
Ho comprato un paio di ali nuove


... E non è facile
Vederti ancora qui
... E non è facile
Averti ancora quì

È un disincanto
Questo stato delle cose
È un disincanto
Questo stato delle cose


Mi scuoti fino a farmi sanguinare
di tanto in tanto sorridi
mentre scivolo...


... E non è facile
Vederti ancora qui
... E non è facile
Averti ancora quì

È un disincanto
Questo stato delle cose
È un disincanto
Questo stato delle cose

(Pliskin, Nel Disincanto)


Per scaricare l'album dei Pliskin, davvero interessante, l'indirizzo del loro blog è www.pliskin.eu.

 

venerdì 25 dicembre 2009

sad

 

 
...e poi, basta veramente quella piccola interruzione di silenzio ed io perdo nuovamente ogni sicurezza, e mi sento sprofondare...

 

mi manchi e basta, in un modo molto semplice disperato e umano





A Virginia Woolf

Milano [impostata a Firenze]
Giovedì 21 [gennaio]



Sono ridotta ad una cosa che desidera Virginia. Avevo composto per te una bellissima lettera, nelle ore da incubo della mia notte insonne, ed è sfuggita: mi manchi e basta, in un modo molto semplice disperato e umano. Tu, con tutte le tue lettere non mute, non scriveresti mai una frase elementare come questa; forse non la sentiresti nemmeno. Tuttavia credo che ti accorgerai di un piccolo vuoto.
Ma lo rivestiresti di una frase tanto squisita che perderebbe un po’ della sua realtà. Mentre per me è una cosa fortissima: mi manchi ancor più di quanto credessi; ed ero pronta, a sentire la tua mancanza, e molto. Così, in realtà, questa lettera è solo uno strillo di dolore. E’ incredibile quanto sei diventata essenziale per me. Suppongo che tu sia abituata a sentirti dire cose del genere. Maledetta te, creatura viziata; non riuscirò a farmi amare di più, da te, scoprendomi così – ma oh mia cara, non posso essere furba e scostante, con te: ti amo troppo, per farlo. Troppo sinceramente.
Non hai idea di quanto possa essere scostante , con la gente che non amo. Ne ho fatta un’arte raffinata. Ma tu hai abbattuto le mie difese. Non che ne sia davvero risentita. Comunque, non ti tedierò oltre. Siamo ripartiti, il treno balla di nuovo. Dovrò scrivere dalle stazioni – che per fortuna nella pianura lombarda sono molte.
Venezia. Le stazioni erano molte, ma non avevo calcolato che l’Orient Express non si ferma. Ed eccoci a Venezia per dieci minuti soltanto, - ben poco tempo per tentare di scrivere. Neanche il tempo per comprare un francobollo italiano, quindi dovrò imbucare a Trieste.
In Svizzera le cascate erano gelate, dure tende di ghiaccio iridescente appese alla roccia; molto bello. E l’Italia tutta ammantata di neve.
Stiamo per ripartire. Dovrò aspettare fino a Trieste, domattina.
Per favore perdonami di aver scritto una lettera così infelice.

V.

 

giovedì 24 dicembre 2009

interni borghesi

 


Una volta ho letto su un libro che Geraldine Page in questo film è lo stereotipo della donna acquario....

 

mercoledì 23 dicembre 2009

Ti amo perché ti amo

 

 
 

Forse l'amore proprio non lo possiamo reggere...
come coppia intendo.
Forse dovremmo accontentarci semplicemente di stare bene.

 
 
 

if I could start again, a million miles away, I will keep myself, I would find a way


Come si sente una persona che ha perso tutto?
Libera? Sconfortata? Senza speranza? O solo più leggera?
I sogni non li ho persi...a volte mi sembra di essere una pazza a continuare a sognare ciò che non c'è più, e come l'avrei voluto...
Non si può far altro che andare avanti, nonostante tutti i morti che lasciamo dietro; un solo tempo ci è concesso.
E a volte ne vale davvero la pena.
Forse.

 

martedì 22 dicembre 2009

di quel sale mattutino che tu prendi in riva al mare

 


...di quel sale che a pensarci ti vien voglia di sognare...

 

I tempi erano gravidi di cambiamenti

 

Il socialismo non è nato per innalzare muri. Socialismo significa tendere la mano agli altri e insieme ad essi convivere pacificamente. Non è il sogno di un visionario ma un preciso progetto politico.

 

sabato 19 dicembre 2009

at the phone

Oggi mentre facevo alcune domande di politica e raccoglievo risposte per lo più banali, nonchè avvilenti, mi sono imbattuta in un personaggio particolare e veramente molto interessante... peccato non aver avuto il tempo e la possibilità di conoscerlo meglio, ma purtroppo la situazione non lo permetteva...vorrei riportare però qualche spezzone di battuta che mi sono segnata:

"Gli italiani sono sempre stati colonizzati e mai colonizzatori, perchè hanno il senso della genuflessione. Come diceva il grande Indro Montanelli, si ricordi signorina, che i più grandi camerieri sono italiani..."

"E si ricordi anche che l'intelligenza, che è una cosa diversa dalla furbizia, è una qualità in perdita, e l'intelligenza porta al suicidio..."

 

il momento nostalgico

 

 
Chissà di quanti bambini le palafitte sono state il mito dell'infanzia...

 

Scopri le differenze

 

 

venerdì 18 dicembre 2009

martedì 15 dicembre 2009

Piazza Fontana 40 anni dopo.

 

Ecco il racconto/cronaca di un 34enne sulla manifestazione milanese in memoria della strage di Piazza Fontana. Vale la pena di trovare tre minuti e leggerlo:

Voglio raccontarvi una storia.
E voglio raccontarla adesso perchè ho ancora in me le sensazioni forti e belle, le emozioni ed i pensieri che quella storia mi ha donato.
Non è mio solito personalizzare troppo gli eventi, alcuni eventi.

Ma farò una volontaria eccezione.
Perchè ci sono situazioni che meritano un modo diverso di essere narrate.
Non posso garantire di poter separare i fatti dalle riflessioni relegandoli in sezioni separate ma, nel caso, farò sempre in modo che sia possibile distinguere la percezione dalla descrizione delle vicende.

......

Oggi si commemorava la strage di piazza Fontana.
A Milano erano state organizzate due differenti manifestazioni.
Quella "istituzionale" con la Moratti, Formigoni e Podestà.
E quella del popolo della sinistra, alla quale avrebbe partecipato....la sinistra.
Esatto, il PD non era incluso (anche se qualcuno giura di aver visto delle bandiere).
Che strano eh? (ok, la pianto con l'ironia)


La prima avrebbe dovuto trovare il suo apice emotivo in Piazza Fontana alle 16.37 (e l'ha trovato questo apice, a suo modo).
Il corteo dei "radicali" invece sarebbe dovuto partire da Missori verso le 15.00 e nel suo percorso avrebbe dovuto soltanto tangere il luogo del crimine fascista.

I tempi non sono stati rispettati e molto altro non è andato come ci saremmo attesi.
Ma proseguo...


Sono arrivato in orario per Missori. Poco prima delle 15.00
La partecipazione al corteo era elevatissima.
La più alta registrata negli ultimi anni.
Le sigle politiche erano presenti.
Sinistra Critica, Comunisti Italiani, PCL...ed altri ancora.
Erano presenti anche molte associazioni civili.
Infine i restanti, la maggioranza, sfilavano senza bandiera e senza appartenenze palesi.

Aiutati dal fatto che fosse sabato eravamo una marea.

La Banda degli Ottoni suonava "Luna Rossa" e "Bella Ciao."

Alle 15.30 abbiamo cominciato a muoverci.
Il ritmo era ragionevole per essere un corteo.
Verso le 16.00 parti del corteo stavano già toccando il lato destro di Piazza Fontana bloccato da agenti in tenuta antisommossa.
Esatto: l'accesso alla piazza era interdetto alla manifestazione non istituzionale.
Va detto comunque che era possibile entrare individualmente.
La gente di sinistra non poteva entrare come flusso.


Mi sono staccato dal blocco "rosso" con un leggero senso di colpa e sono andato in Piazza Fontana: sapevo che la Moratti e Formigoni avrebbero parlato e non volevo perdere l'occasione per fischiarli.
La piazza era piena per metà (e non certo di più).

Sul palco erano presenti le "autorità".

Vedendo cartelloni del PD pensavo che sarebbe stato rischioso fischiare la Moratti.
Bisogna costruire un dialogo! Ci vogliamo tutti bene. O no?

E invece...
appena la Moratti si è avvicinata al microfono sono partiti fischi ed invettive.
Arrivavano praticamente da tutte le parti.
"Vergogna" "Lascia il palco" "Vattene" "Fascista" "Strage di Stato" e molto molto altro...

Non era neanche possibile ascoltare il suo discorso.
Guardandomi attorno ho visto quasi solamente persone più anziane di me, che di anni ne ho 34.
Signore e signori, semplicemente milanesi antifascisti, o forse più semplicemente antifascisti.

Lo stesso straordinario trattamento è toccato a Podestà e Formigoni.
Esito completamente diverso invece per uno dei familiari delle vittime, Paolo Silva.
Che è stato ascoltato con attenzione (tranne quando ha invitato a non fischiare il trio MPF).
E anche nel caso di Carlo Arnoldi, vicepresidente dell'Associazione Familiari delle Vittime,
anche allora silenzio pressochè totale.

Pd o meno, sono restato davvero colpito dalla reazione della piazza istituzionale.

Nonostante non fossero molti, certo molti meno del corteo, nonostante ciò stavano letteralmente sgretolando il perbenismo di facciata del palco.
E lo facevano senza cercare sconti.
(certo io non avrei applaudito Napolitano ma non posso pretendere identità di vedute su tutto)

Si stava consumando un doppio strappo davvero surreale.

I potenti, protetti dalla polizia, parlavano ad una piazza moderata.
Mentre altrove i contestatori venivano tenuti lontani per non dare fastidio.
La piazza moderata così veniva protetta a sua volta dai facinorosi di sinistra.

Solo che anche la piazza moderata alla fine si rivelava poco incline ad essere presa per il culo.
E io mi sentivo un po' meno in colpa per aver deciso di andare a fischiare la Moratti lasciando il
corteo vero.

...

Ma non era finita.
Mentre Formigoni e Podestà venivano fischiati ampi stralci del corteo "radicale" stavano facendo ritorno verso la piazza.
E tornavano per prenderne possesso.


E quei famosi agenti in tenuta antisommossa adesso avevano completamente chiuso ogni angolo perchè non doveva passare nessuno.
C'erano già gli "istituzionali" a sputtanare la municipalità.
Fossero arrivati anche gli antagonisti (parola tanto amata dai media) finiva a pomodorate (!!!).

I giovani e meno giovani di sinistra hanno cominciato presto a spingere sulle cancellate e sugli agenti (che, sono certo, in quel momento avrebbero preferito di gran lunga starsene a casa).


Molti dei "civili" presenti in piazza si sono avvicinati alla folla dei radicali, degli antagonisti, dei facinorosi di sinistra che premevano per entrare. I due gruppi erano separati da un cordone di tre file di agenti. E quattro camionette un pò sulla destra. Solo pochi metri ci separavano.

La tensione è salita.
Sono volati petardi.


E intanto la polizia era in ambasce perchè non poteva inviare in sostegno al cordone i poliziotti a protezione del palco dato che anche la piazza istituzionale non era esattamente conciliante.

Molti degli spettatori della piazza infatti avvicinandosi pian piano al cordone ha cominciato ad urlare nuovamente "Vergogna" "Via, via la polizia" "Cile, Cile..vergogna".
Nel giro di pochi minuti quelle famose tre file di agenti erano schierate una fila rivolta da un lato, una dall'altro e quella in mezzo senza riferimenti.

I cori dal mio lato, quello istituzionale, erano "Fateli entrare".
Ma ormai il preferito era "Riprendiamoci la piazza".

Nel mentre sul palco, a una ventina di metri di distanza, chiudevano in fretta e furia e i potenti fuggivano.
I poliziotti non sapevano veramente da chi guardarsi ed erano sgomenti nel vedersi riprendere da signore cinquantanni che li apostrofavano dicendo:
"Vergognatevi, voi dovresti difenderci e non tenere quei ragazzi fuori dalla piazza".

Volete sapere com'è finita?
Beh, la piazza ha vinto, la memoria ha vinto e
il popolo quella piazza e quel ricordo l'ha riconquistato con i denti.


I poliziotti dopo venti minuti hanno lasciato il campo a fatica.
Uomini in divisa sempre più in crisi perchè letteralmente circondati da due gruppi
di persone che volevano ricongiungersi e ricordare un dramma.

Si è aperto il varco e sono entrati tutti.
Applausi e canzoni.
"Bella ciao" a squarciagola che ancora adesso fatico a parlare.

Quando, insieme a molti altri come me, mi sono trovato a vedere i volti dei ragazzi che avevo lasciato nel corteo un'ora prima...
quando ho visto che loro volevano entrare e noi volevamo che entrassero e solo la polizia con la propria presenza stava creando una tensione fortissima...
è stata una sensazione amara e dolce allo stesso tempo.
Vicinanza emotiva e deisiderio di convidivisione.

Io posso solo dire di essere stato felice, davvero felice di essere presente.
Non pensavo mi sarebbe successo di emozionarmi ma è accaduto.

E questo è stato merito di una collettività con sogni e ideali.
Non è poco.


----


Quando torno sulla terra vedo altre cose.
Vedo che hanno permesso alle due manifestazioni di unirsi solo perchè hanno fatto schiodare la Moratti.
Perchè la situazione sarebbe potuta degenerare se la polizia avesse insistito nel tenere separati i due gruppi.
Ma l'avrebbero fatta degenerare senza problemi se solo la Moratti si fosse messa d'impegno.

Vedo che i giornali parlano di antagonisti senza capire di cosa si stia discutendo.
Preferiscono dipingere estremisti che volevano prendere possesso di una piazza per fare chissà cosa.
Preferiscono tacere sul fatto che la piazza istituzionale, quella che ha svergognato la mascherata della Moratti,
quella piazza voleva preferiva gli antagonisti ai poliziotti e preferiva sempre gli antagonisti alla moratti.

Preferiva l'onestà al fascismo e preferiva l'onestà alla Moratti.



Si, oggi poteva andare male ma è stata un grande giornata.


(http://www.zmag.org/blog/view/4071)

 

domenica 13 dicembre 2009

Milano loves u

 

 
 
 
(Grazie a Luca C. per l'immagine)

 

sabato 12 dicembre 2009

me ne frego

 

 
Stasera mi sbronzo di brutto
e alla fine mi sdraio per terra e dormo come un cane
mi passasse sopra un tir o un intercity io me ne frego
me ne frego di dio
me ne frego del demonio
me ne frego dei sacramenti
me ne frego di te
non me ne frega niente di dio del demonio dei sacramenti e di te
Folle di una creatura
incontro a un destino beffardo e crudele
Oh non siamo tutti chi un pò più o chi un pò di meno
siamo tutti tutti tutti completamente pazzi

(Il Teatro Degli Orrori, E lei venne!)

numeri in mia vita

 

Come cantava Georgenne Kalweit:
- 745
- 51
sono i numeri che mi separano da alcune cose, ed ora inizia il conto alla rovescia...

Perfino la morte è un atto di erotismo

 

Ma siamo proprio sicuri che gli abitanti dell’Arca di Noè non siano in realtà migliorati dopo il contagio? Che siano finalmente liberi di esprimere se stessi e i loro appetiti sessuali, senza bisogno di nascondersi o reprimersi?

(ale55andra.splinder.com)

 

venerdì 11 dicembre 2009

ci sono sempre almeno due versioni della stessa cosa

 

 
Ho perso l’amore, ora so
L’ho sparso sul suolo, ora so
Se solo fossi qui parlerei di più

(Verdena)


 

giovedì 10 dicembre 2009

dream on...

 

Quello che non vivo lo sfogo attraverso i sogni. Alcuni sono anche troppo reali. E ora so che lo fa anche mia mamma. I suoi hanno però sempre un qualcosa di magico, d'altra parte lei è l'unica vera commistione tra Cassandra e Clara della Casa degli Spiriti. I miei non possono reggere il confronto.

il teatro delle emozioni

 

 
Insomma..ieri (cellulare e auricolare alla mano per seguire l'inter anche in questa circostanza, e non sarebbe stato possibile il contrario) mi dirigo all'Amigdala di Trezzo senza nessuna aspettativa.
I nomi erano tre: Max Tundra di Londra, Niobe, alias Yvonne Cornelius, e questi Dodos di Frisco, tre ragazzoni americani con tutti gli stereotipi degli americani...
Già Max Tundra (il piccolo Ben Jacobs all'anagrafe) lascia spiazzati...un pazzo che non sa stare fermo (e che in effetti non fa stare fermi), e che suona gli strumenti più assurdi, accompagnandosi a basi elettroniche, chitarre elettriche, melodiche, strane tastiere e sintetizzatori...e canta, canta come farebbe un personaggio dei fumetti, consapevole della propria bravura e simpatia.
 

 
Poi arriva il turno di Niobe, e nel frattempo il mio umore inizia anche a migliorare perchè l'inter segna...e segna due goal. Lei appartiene ad un genere che io amo, si presenta con un deejay dal tipico aspetto dandy (a cena niente di sbagliato, un'insalatina prima della solita pasta, penne al sugo, per la precisione), i capelli che ondeggiano ad ogni movimento (pare che sia stata vista anche in bigodini per mantenere la piega), una musica retrò e ricercata..il deejay continua a smanettare (e nulla mi toglie dalla testa che stia solo facendo scena su noi poveri mortali), sento che è troppo snob anche per me... e devo dire che non mi lascia granchè...fino a quando non la vedo ballare come una pazza davanti ai tre Dodos di Frisco, lasciando perdere ogni decoro...E in effetti è quasi impossibile non farsi prendere da questi tre...sono davanti alla batteria, incantata da Logan Kroeber che non si risparmia, ha le bachette consumate, un tamburello legato ad un piede, invece del pedale sulla grancassa... suonano così dannatamente all'unisono, il cantante arpeggia su una chitarra acustica e fa un uso finalmente intelligente della pedaliera, degli effetti, mentre Joe Haener suona lo xilofono con gli archetti, insomma riescono a far uscire da quelli strumenti dei suoni impensabili fino a quel momento, sostenuti dalle percussioni di Kroeber che continua a tergersi il sudore. La partita è finita già da un po', ed io rimango fino alla fine incredula davanti a quello spettacolo del tutto insperato e inaspettato.
 

 

martedì 8 dicembre 2009

a christmas gift

 

 
Oh, magic mushrooms,
please, take my away...

 

adesso è facile

 
Mina ha chiesto che i suoni fossero quelli degli Afterhours per un brano su due persone che sanno da tempo di essere fatte una per l’altra, ma non riescono ad incontrarsi...”

(M.L. Fegiz, Corriere della Sera)

E questa volta devo dire che mi trovo stranamente d'accordo con lui...


 
Dici che mi vuoi perciò mi avrai
Dici che mi sai e poi si sa
Che tanto facile è tanto facile
Adesso che non c'è più lei
È tanto facile adesso è facile
Sapere cosa vuoi
Capire cosa sei
Ma ti ho aspettato e scopro
Che sei già passato dentro me
So che tu mi vuoi
Prendimi se puoi
E dici che mi sai
E poi mi va
Adesso è facile è tanto facile
Adesso che non c'è più lui
È tanto facile è solo facile
Capire cosa c'è
O dirsi che non c'è
Ricominciare a vivere con me per me
E adesso è facile è tanto facile
Davvero splendidi io e te
Adesso è facile è tanto facile
Capire cosa c'è e amare quel che c'è
Ricominciare a vivere per me con te
Ricominciare a vivere per me

 

lunedì 7 dicembre 2009

Oceano di Silenzio

 
Un Oceano di Silenzio scorre lento
senza centro né principio
cosa avrei visto del mondo
senza questa luce che illumina
i miei pensieri neri.

(Franco Battiato)
 

A volte mi accorgo di passare intere giornate in silenzio. Se non fosse per alcune sporadiche telefonate nemmeno riconoscerei il tono della mia voce. E mi stupisco ogni volta che apro bocca, mentre i pensieri continuano a ruotare vorticosamente.

 

l'italiano medio

 
 
 
La cosa divertente è che anche per essere fascisti
l'italiano medio si aspetta che lo faccia qualcun altro

(Fabrizio C.)

 
 
 

sabato 5 dicembre 2009

Die hard - Giorgio Canali al Circolone di Legnano

 

La forza, la ruvidezza, la carica che giorgio Canali (accompagnato da un gran gruppo che sono i Rossofuoco) mette sul palco, sono pari solo alla dolcezza e spontaneità che possiede una volta sceso. Ieri al Circolone di Legnano era pieno di ragazzini adoranti...e la cosa mi ha veramente stupito. E poi vederlo fare autografi a bambini di dieci anni e parlare con una semplicità, con un immediatezza e anche con calore e passione...lui che ha fatto la storia del rock indipendente italiano e che non se la tira mica come buona parte degli artistuncoli che gironzolano alla Casa...Mi son chiesta se tutti questi ragazzini presenti avessero capito chi avevano davanti...Rimane sempre che la semplicità secondo me è una caratteristica dei grandi.

 

per la solita serie...

 
Precipito, guarda a che velocità io sto cadendo
precipito, rapido, sempre più rapido, verso il fondo
precipito, guarda come brillo mentre scendo
precipito, incandescente come una cometa risplendo
precipito... precipito
giù, come un fulmine a ciel sereno è, sereno sarà e se non sarà sereno, tanto meglio...
che è più spettacolare e coreografica, se ti schianti, la furia degli elementi
giù, vertiginosamente giù, senza dimenticare di girarti verso le telecamere
fare “cheese” ai fotografi e poi giù a pugni chiusi
che all’impatto i sismografi non resteranno delusi
precipito guarda come sono telegenico metre mi schianto
precipito,ammira la mia aerodinamica, sono il vento
giù, come icaro, giù come una meteora
giù, come forse sei tu quando viene la sera
giù, sempre più veloce giù
cado, mi avvicino al suolo, mi sento sempre meno solo e sempre più libero di cadere giù, precipitare
lo so che sto per farmi male
ma guarda come sono magnifico, ora mentre precipito
precipito... precipito...
precipito, guarda come brillo mentre scendo
precipito, come una supernova risplendo
precipito come icaro, come una meteora
precipito come un fulmine, come una cometa
cado dalle nuvole, dal cielo
senza futuro e questa volta per davvero!
precipito, ammira il mio stile mentre sto scendendo
precipito, guarda che precisione la mia rotta di collisione con il mondo
precipito...
precipito...
precipito...

precipito...
precipito...
precipito...
 
(Giorgio Canali)
 

giovedì 3 dicembre 2009

e visto che natale si avvicina....


Pensando allo Scrondo e ai magnifici Disegni e Caviglia ho trovato questo...che mi sembra sempre molto attuale oltre che natalizio...


 

cogli la prima mela... (e scagliala addosso a qualcuno)

 

Vi ricordate sulla rivista per adoloescenti "TuTTiFruTTi" l'inserto "Tuttirutti" in cui lo Scrondo menava tutti i supereroi e tutti quelli che gli stavano sul cazzo? Eh..altri tempi...

 

fuori onda

 

«Berlusconi «confonde il consenso popolare, che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo: magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento. Siccome è eletto dal popolo...».

«Confonde la leadership con la monarchia assoluta. Poi in privato gli ho detto: ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi "statte quieto"»

«È nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l'imperatore romano».

(Gianfranco Fini)


 

martedì 1 dicembre 2009

miracolo italiano

 


ROMA (1 dicembre) - Funziona la prima mano artificiale controllata dai nervi dello stesso paziente nel quale è impiantata. La mano biomeccanica, che sarà presentata domani a Roma, è il frutto della collaborazione tra la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e l'università Campus Biomedico di Roma.

L'intervento su un italo brasiliano. La mano bionica è stata impiantata il 20 novembre 2008 in un uomo italo-brasiliano al quale la mano era stata amputata fino a metà avambraccio in seguito a un incidente stradale. L'intervento, eseguito nel Campus Biomedico di Roma, è stato condotto da un gruppo composto da neurologi, ortopedici, neurochirurghi e bioingegneri.

La mano, che ha cinque dita indipendenti, è direttamente controllata dal sistema nervoso del paziente grazie a quattro elettrodi realizzati dall'azienda tedesca Ibmt e impiantati nei nervi mediano (all'altezza del polso) e ulnare (avambraccio). Grazie agli elettrodi è stata creata un'interfaccia che permette al sistema nervoso del paziente di «dialogare» con la mano artificiale. In questo modo diventa possibile trasmettere, fra mano e paziente, comandi di movimento e sensazioni tattili. Oggi l'uomo riesce a guidare il movimento della sua mano bionica, stringendo il pugno chiudendo le dita come una pinza e muovendo il mignolo.

 

il lavoro nobilita l'uomo (e anche la donna)

 

Facciamo finta che voi sapete fare un lavoro..e lo sapete fare diciamo abbastanza bene .. ad un certo punto vi trovate a lavorare sotto un capetto che non capisce un cazzo...che nemmeno sa perchè fa certe cose, ma le deve fare...senza un minimo di duttilità quando si trova davanti a qualcuno che non solo ne sa più di lui, ma che non è lì per perdere tempo come buona parte dei cazzoni che ha di fianco...come vi comportereste? E soprattutto quanto pensate di resistere? Vi dirò che il fatto di essere maturata parecchio e quindi aver acquisito quel poco di diplomazia che mi serve per sopravvivere in questo mondo di merda mi aiuterà a fare di tutto per non farmi notare..e poi in questo momento ho bisogno e seriamente bisogno di soldi...ma prendere ordini da un imbecille è una cosa che mi fa andare veramente su tutte le furie...