martedì 31 marzo 2009

per chi stasera è a milano...

 

 
31 marzo 2008-31 marzo 2009

Le terre di Pippa

"C'è un folletto, uno di quelli felici e sorridenti, conosciuto ed apprezzato, stravagante ed originale per alcuni - quelli che forse meno comprendono perché più assorbiti dalla quotidianità delle faccende e degli impegni - straordinario per i più vicini al suo spirito, che nel verde ha trovato il senso del suo poetare (in arte, nella vita, nella quotidianità, nella musica, ... in tutto!).
Pippa Bacca - il nostro pazzo folletto - è verde come il suo animo e verde diventa tutto ciò che tocca. Verde di speranza - ma pare retorico - verde di fiducia negli altri; verde di futuro."

Questo martedì, 31 marzo 2009 dalle 15.30 alle 18.30 in piazza San Simpliciano regaleremo a tutti quelli che passano di lì, apposta o per caso, un sacchetto, verde naturalmente, con Le terre di Pippa: una manciata di terra di Gebze, in Turchia, dove il suo viaggio ha cambiato meta, e una manciata di terra di Casirate d'Adda, dove il suo corpo ora riposa; un vasetto e dei semi, di piante verdi e commestibili. Il tutto insieme ad una sua fotografia e un testo speciale di Matteo Galbiati. Regaliamo questa terra e questi semi, perché ognuno coltivi e cresca assieme alle piantine la propria fiducia, apertura e generosità, la gioia dell'incontro e la speranza, come Pippa ci ha insegnato con la propria vita e continua ad insegnarci anche ora.
Alle 19.00 nella chiesa di San Simpliciano, verrà celebrata da Don Giuseppe una messa in memoriam. Come sempre, il vestito verde è gradito e per chi non potrà esserci, una candelina verde sul davanzale e una preghiera, per essere comunque vicini.

Le terre di Pippa è in collaborazione con "Arte da mangiare. Orto d'artista: dalla semina al raccolto"

La famiglia di Pippa ringrazia in particolare:
- il vivaio dei Fratelli Ingegnoli per aver fornito le sementi e i vasetti;
- Matteo Galbiati per il bellissimo testo;
- Silvia, Rossella, Mario, Lapo, Riccardo, Cristiano per il prezioso aiuto a preparare i pacchetti;
- Il capo villaggio di Tavsanli (Gebze, Turchia), per l'aiuto a raccogliere la terra laggiù;
- Matteo Riboldi e Irene Cerboncini per la musica e il canto, tanto cari a Pippa, durante la cerimonia di martedì.

Come sempre Vi preghiamo di far girare la mail e la notizia e speriamo di vedervi numerosi.

GRAZIE

lunedì 30 marzo 2009

tannomai

 

 
ancora e sempre affollamenti di nuovi schiavi e semidei
tannomai detto che gira la fortuna
e non rimane né il prima né un poi
un giorno splendido
un giorno sordido
qual è la tua formula?
un giorno bianco un giorno nero un giorno ricco un giorno povero meschino sfortunato
un giorno giallo un giorno rosso un giorno viola un giorno povero meschino sfortunato
prova la tua formula
che bella cosa che lieta meraviglia
non ci ha toccato né guerra né miseria
qui si può scegliere il dolce e il prelibato e speculare delle ore sulle crisi di mercato
e meno male che non tocca a noi
dovere vivere vendendo accendini lavando finestrini e poi tornare a casa
in trecento dentro uno schifo di stabilimento
così è la vita la fortuna può cambiare malamente
un giorno un pazzo si sveglia pensando
che esista una ìrazza miglioreî della nostra
un giorno un prete si sveglia scandendo
la mia religione è quella giusta non la vostra
piccolo uomo smemorato che impazzisci pensando a tutto questo
sei tu che scegli se diventare
tifoso di squadra squadrista arruolato
chierico dentista usuraio avvocato
prova a pensarti albanese pakistano
serbo croato messinese indiano sudanese marocchino
diventa allora piuttosto
inquilino pensionato del piano inferiore
taxista mutilato fioraio sciancato
negro povero malato meschino
diventa líescluso bimbo handicappato
il siero positivo il capro espiatorio
vittima ebreo scartato
che bella cosa che lieta meraviglia
non ci ha toccato né guerra né miseria
qui si può scegliere il dolce e il prelibato
e speculare delle ore sulle crisi di mercato
e meno male che non tocca a noi
dovere vivere vendendo accendini lavando finestrini e poi tornare a casa
in trecento dentro uno schifo di stabilimento
così è la vita la fortuna può cambiare malamente
tannomai detto che gira la fortuna
che non rimane né un prima né un poi
ancora e sempre affollamenti
di nuovi schiavi e semidei

una buona idea

 
 
 
 
Carola: Quindi cosa intendi fare?
 
Lucy: Aspettare che gli eventi precipitino...

 
 
 
 

il papa è fuori di testa!

 

 
Non si può certo dire che Annie Lennox sia una diplomatica. A Milano per presentare il suo album The Annie Lennox Collection, un best of impreziosito da due inediti, questa cinquantaquattrenne artista scozzese dal fascino magnetico, mamma di due figli e dall'indole combattiva, ha lanciato una serie di siluri contro la Chiesa e la società, destinati a fare tremare i pilastri dalle fondamenta. Sempre col sorriso, magari gesticolando, ma con la voce forte e fiera di chi vuole il bene dell'umanità. Parte praticamente da sola. Senza bisogno di alcuna pungolatura: "Il Papa è fuori di testa. E' un irresponsabile. Ha preso una posizione netta sull’uso dei preservativi contraddicendo quanto avviene quotidianamente nella realtà. Va contro i suoi stessi missionari che salvano tante vite grazie alla distribuzione dei condom. La gente fa sesso, è impensabile di proibirglielo, e il preservativo è fondamentale, salvifico. Ho rispetto per la Chiesa Cattolica ma mi domando perché non prende una posizione netta anche contro la pedofilia, visto che parecchie volte la Chiesa stessa ne è stata accusata. Tutto questo mi sconvolge”.
Allentiamo il clima parlando dell'ennesimo ritorno degli anni Ottanta.
Tutto torna. Soprattutto quando la gente ha paura a guardare il futuro. Sono tornati i Sessanta, poi i Settanta, gli Ottanta...e poi si ripartirà.
Anche Michael Jackson torna a fare concerti.
E’ un talento, ma gradirei conoscere chi gli ha organizzato i concerti di Londra. Hanno un costo enorme, se si esibisce perché necessita di liquidità non riesco a vedere come possa guadagnarci. Dal punto di vista umano mi impietosisce, lo trovo patetico. Assomiglia a un jocker? Tutt'al più a un freak. Ma non mi piace fare ironia. E poi non sempre sono attendibile: predissi un tour disastroso per la reunion delle Spice Girls e invece fu un trionfo.
La Lennox ha due figli, di 16 e 18 anni. Vive a Londra e le piace dire che casa sua è un luogo speciale.
La mia vita è cambiata da quando sono diventata mamma. Cerco di avere una vita tranquilla, non giro con le bodyguard. Prima di diventare mamma ero più egoista, ora ho un approccio diverso alla vita. Fa male sapere che nel 2009 ci sono ancora donne picchiate e stuprate a casa propria. E che le denunce innescano meccanismi repressivi ancora più violenti verso di loro.
Ecco perché casi come quelli di Josef Fritzl, padre-mostro austriaco la colpiscono particolarmente
Mi sono di frequente domandata, in queste ultime settimane, come bisogna comportarsi, cosa bisogna pensare di questo signore malato di mente. La società lo può punire ma nessuno se ne avvantaggerà. Il male che ha fatto non è recuperabile. Al primo piano aveva una vita normale, pochi metri sotto conduceva un'altra vita. Ma come è stato possibile che sua moglie non abbia mai sospettato nulla?”.
Parliamo di musica. Si è vociferato di un riavvcinamento suo a David Stewart e quindi a una ricomposizione degli Eurythmics.
No
Quindi che futuro ci regalerà?
Ho tantissime idee. Internet dispiega scenari immensi. Adoro la tecnologia. I blog mi intrigano. Internet permette di discutere di qualunque tema con tutto il mondo nel medesimo istante. La musica è in me ma non sono soltanto musica e voce. Nei prossimi tempi voglio occuparmi di ecologia e diritti delle donne. Trovo disgustosa (usa proprio questa parola, ndr) la celebrità ma riconosco che se utilizzata per fare del bene è un valore aggiunto non da poco
Nel suo futuro potrebbe esserci un album di canzoni folk scozzesi.
Ne ho da parte un po'. E' un patrimonio che non viene tutelato. Io sono una sostenitrice dell'ingegno. Il problema è che l'ingegno fa girare mucchi di denaro che però finiscono in poche mani. Oggi ho esperienza non sono legata ad alcuna major perché voglio essere libera, non voglio sentirmi costretta a produrre per obblighi contrattuali. Ma rammento che quando firmai il mio primo contratto ero così entusiasta che il denaro era l'ultimo dei miei pensieri. Ci sono in circolazione agenti abilissimi nel non farti capire quanto stai guadagnando. Sottolineo che la musica comporta delle spese e offrirla gratis a tutti è impensabile. Oggi Youtube muove i soldi che in passato muoveva Mtv: era motivo di orgoglio cedere un proprio video a Mtv e vederlo in onda. Oggi il fenomeno si ripete su Youtube. Ma i soldi dei diritti a chi finiscono? Io per fortuna sto bene e non mi lamento più di tanto ma sono in molti a essersi arricchiti con i miei video.
 

 
Capitolo musica in televisione.
Una volta c'erano tanti bei programmi, adesso non ne è rimasto nessuno. Però spopolano i reality. Se li guardo? E chi non li guarda? Sono popolati da cani, nani, ballerine e ballerini. I giudici non sono quasi mai musicisti. E’ una televisione che umilia: immagino una madre che vede suo figlio messo alla berlina mentre quella seduta al suo fianco vede il suo, di figlio, incensato. Sembra di essere tornati nell’antica Roma, quando l’imperatore mostrando il pollice verso o eretto stabiliva se una persona poteva continuare a vivere.
Last question. Ha parlato di un futuro ricco di idee. Oltre la musica che ci sarà?
La voce è un dono e non ci rinuncio, ho tanta musica ancora da buttare fuori. E, ripeto, quella scozzese in primis. Mi hanno proposto di fare l'attrice. Ma è un mestiere artiginale che non si improvvisa. Mi sono divertita a fare una piccola parte in Revolution con Al Pacino ma so che è stato un flop. Ho recitato a teatro in The Room di di Harold Pinter, diretta da Robert Altman. Se però posso esprimere un desiderio mi piacerebbe recitare in una fiaba oscura e goticheggiante.

venerdì 27 marzo 2009

mentre in parlamento si parla di testamento IDEOLOGICO..

Parlare della morte non è facile. Fa parte di quegli argomenti che ognuno di noi cerca sempre di sfuggire, sperando in tal modo di esorcizzarla. La nostra società, basata sulla produzione, sul benessere a tutti i costi, sul rifiuto del dolore, ci porta a non affrontare più l’idea della fine della vita, che è intrinseca all’esistenza di ogni essere umano.

Il cittadino medio di oggi non ha mai visto morire una persona. E ciò era impensabile fino al secolo scorso. Un tempo, sia la nascita che la morte avvenivano in casa ed era la gerarchia familiare che gestiva questi eventi. Oggi gli stessi eventi avvengono in ospedale ed è la gerarchia sanitaria che se ne occupa.

"Cos’è la vecchiaia in una società che si basa sulla produzione, che ha come unico modello quello del giovanilismo a tutti i costi? Ed invece in questo momento, al mondo, ci sono più vecchi di quanti ce ne siano mai stati.... Com’è che uno studente di medicina studia per sei anni, studia malattie che non incontrerà mai, studia tecniche che non applicherà mai e dedica un’ora, dua, tre ore al massimo a pensare e a discutere di morte?" L’uomo sta perdendo la cultura della vecchiaia, quella vecchiaia piena di saggezza che conservava le ultime parole pronunciate da una persona come una preziosa e insostituibile testimonianza.

Queste riflessioni ci portano obbligatoriamente ad affrontare la definizione di "malato terminale". Il malato terminale è un malato per il quale non c’è più speranza di reale recupero, dinanzi al quale l’apparato medico interrompe tutti i tentativi di guarigione, ma si limita ad alleviare la sofferenza e a mantenere la situazione in equilibrio. Purtroppo, però, questa definizione si scontra con la realtà della medicina attuale, per cui "il malato terminale è il malato che ha terminato di produrre", e questo nei termini di un insieme di "ingranaggi" ospedalieri, in cui non c’è più il medico buono o cattivo, ma tutti, inevitabilmente, considerano il malato come parte di un "processo produttivo" (di farmaci, di posti letto, di esami specialistici), e in cui tendono a fermarsi sempre meno al capezzale di quel letto, dove, ormai, "non c’è più nulla da fare".

"L’accanimento terapeutico della medicina attuale, tesa al raggiungimento di successi un tempo insperati, ha come contrappeso la scarsa considerazione di situazioni dove la risoluzione del problema non è perseguibile, almeno nei termini di efficienza, di rendimento, di risultato ottimale che viene prospettato così facilmente di fronte a determinate situazioni. Il malato non guaribile rischia di costituirsi come l’emblema di un fallimento, inaccettabile da una medicina che vive essenzialmente di successi e che, come tale, tende a ignorarlo."

L’esperienza di una malattia grave, che porta alla morte, scatena nel paziente una rete intricata di sentimenti difficili da esprimere in poche parole. Ci si imbatte in una serie di emozioni che vanno dalla rivolta alla rassegnazione, dalla speranza alla disperazione, dall’aggressività alla sottomissione. "Non si può dire se il paziente silenzioso e calmo, che accetta passivamente la routine ospedaliera stia attraversando un periodo più difficile di quello che reagisce con rabbia, impreca contro il destino e non accetta di soccombere. Ma se si riesce a conoscere profondamente la persona che sta morendo, è sempre possibile trovare un’adeguata risposta psicologica alle sue reazioni."

Le implicazioni psicologiche del processo che porta alla morte coinvolgono non solo il malato, ma tutte le persone che lo circondano, i familiari, i medici, gli infermieri. La paura del dolore e la certezza della fine imminente, creano intorno al paziente una specie di "congiura del silenzio", per cui tutti sanno, ma nessuno parla. E’ il meccanismo di difesa psicologico della negazione, che si produce proprio per l’incapacità a gestire un rapporto con una persona che non ha più un futuro nel senso comune del termine, per la quale tutto ciò che prima aveva senso, è trasformato in qualcosa di poco importante e un pericolo sconosciuto e incontrollabile lo porta verso la fine della vita. Il malato terminale, inoltre, subisce spesso una regressione, diventando dipendente dall’ambiente e con pretese infantili. Contemporaneamente diventa aggressivo proprio con i familiari che gli stanno attorno, vivendo con rabbia e invidia il fatto che gli altri non siano malati e accusando l’ambiente esterno di avergli provocato tanto dolore ingiustamente.

Tali difficoltà si ripercuotono non solo sui familiari, ma anche sui medici e gli infermieri che si trovano a confrontarsi con la propria impotenza e con le proprie paure di fronte alla morte. E’ noto, infatti, che durante la visita in reparto, i medici sostino per breve tempo accanto al letto dei malati terminali e che evitino aperti scambi verbali. Purtroppo però, la teoria della comunicazione umana ci insegna che la comunicazione non verbale ha un potere comunicativo maggiore delle parole, quindi qualunque parola pronunciata dal medico per sminuire il problema viene contraddetta dalla mimica, molto più esplicita e diretta.

Usando le parole di un medico, quando si pronuncia la nota frase "non c’è più niente da fare", invece, ci sono ancora tante cose da fare. "Certo, cose poco gloriose, poco gratificanti, poco scenografiche. Cosa chiedono infatti gli ammalati di tumore in fase avanzata? Non chiedono il miracolo, non chiedono nemmeno un ruolo consolatorio, chiedono a noi che si stia loro vicino con competenza e professionalità... Tutto questo a me pare si possa riassumere con un termine che è molto banale, quello di sedersi, di prendere la seggiola e mettersi lì di fianco al letto dell’ammalato".

Tali considerazioni ci portano a riflettere sulla situazione dei nostri ospedali e sulla totale mancanza, nel servizio sanitario, di espliciti modelli di riferimento per la cura di malati terminali, che porta alla disumanizzazione della morte. Come appena evidenziato, le fasi terminali della vita sono cariche di contenuti psicologici particolarmente complessi che è importante considerare attentamente. Il servizio sanitario attuale tende, invece, a minimizzarli e a negarli allontanando il malato inguaribile dalla struttura ospedaliera.

Dal punto di vista psicologico sarebbe importante che tutti coloro che lavorano con tali pazienti potessero riflettere sul rapporto interpersonale e sulle proprie angosce relative alla morte, in modo da aiutarlo ad affrontarla e a dare un significato al suo profondo dolore. Il medico in particolare dovrebbe cogliere attraverso un uso corretto del linguaggio verbale e non verbale il modo di essere dell’altra persona, la sua situazione psicologica, capirne i bisogni e cercare di soddisfarli. La famiglia dovrebbe essere aiutata a capire le diverse richieste del suo congiunto, e a rafforzarne i sentimenti di coraggio. Non si deve dimenticare che una vita breve non è necessariamente una vita mancata e si deve permettere alla persona che sta morendo di vivere fino alla fine.

Un malato terminale sta indubbiamente morendo a molti livelli, ma allo stesso tempo è ancora vivo e come tale deve essere trattato.

(Cliccando sul titolo dell'articolo una biografia al riguardo)

martedì 24 marzo 2009

conto aperto

Ora che è vita andata, recito l’atto di dolore: mi pento e mi dolgo, mi dolgo e mi pento di averle presentato il conto. La presunzione di avere diritto mi gonfiava la vena della fronte. Avanzavo il mio rauco reclamo e più sacrosanto era, più era goffo: le chiedevo conto, e mai si deve tra chi sta in amore. Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l’empio, esiste l’amore finché dura e la città finché non crolla. Poi esistono i bagagli e si ritorna profughi, senza la giustifica della maledizione di una guerra, senza una malasorte da spartire con gli altri. Di quel conto tutto era stato già pagato e il saldo era che bisognava alzarsi di sedia, di stanza e di città.

Erri de Luca, Il Contrario di Uno

sabato 21 marzo 2009

dietro a ogni uomo

Barbara Walters, famosa giornalista televisiva americana ha condotto uno studio sui ruoli maschili e femminili a Kabul in Afghanistan, alcuni anni prima del conflitto afgano. Ne è risultato tra le tante cose, che le donne per tradizione camminano 5 passi dietro al marito.

Recentemente è tornata a Kabul ed ha osservato che le donne continuano a camminare dietro ai loro mariti.Il regime dei talebani ha fatto sì che camminino adesso ancora più distanziate dai loro uomini, ma quello che lascia perplessi è che le donne sembrano felici di mantenere la vecchia tradizione. La signora Walters ha allora avvicinato una delle donne afgane e le ha domandato:

"Come mai sembrate felici di questa vecchia tradizione che una volta avete cercato con tanta determinazione di cambiare?"
La risposta fu immediata e senza esitazione:

"Le mine."

Morale: dietro ogni uomo c'è una donna intelligente.

martedì 17 marzo 2009

le perle di pier paolo

 

 

Nei Garage A Milano Nord

 

 
I semafori cominciavano a lampeggiare
centimetri tra le nostre bocche con un contratto andato a male
le istruzioni per abbracciarsi
e per ballare negli scompartimenti delle metropolitane
sarà l’effetto serra il nostro carcere speciale
le fotocopie del cielo milanese

che Milano era veleno, che Milano era veleno
era un deserto al contrario
un cielo notturno illuminato a giorno
da stelle cianotiche da stelle con tuo nome
le insegne luminose e i tifosi violenti
arruoliamo i brigatisti
arroghiamoi brigatisti
arruoliamo i brigatisti.

Nei bar deserti sui navigli
la curiosità ci divorava
e staremo ad abbaiare a questo cielo da rottamare
abiteremo in un centro sociale affacciato sulle discariche e sul mare
ma lavoreremo ancora in nero


Milano era veleno, Milano era veleno
era un deserto al contrario
un cielo notturno illuminato a giorno
da stelle militanti da stelle deficienti
dalle p-38 caricate a sale
Milano da bere Milano da pere
amori interinali e poliziotti di quartiere
nei bar deserti i navigli
per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti, per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti, per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
nei garage a Milano nord
nei garage a Milano nord
nei garage a Milano nord
nei garage a Milano nord.
Chi odia i Terroni.
Chi ha crisi interiori.
Chi scava nei cuori.
Chi legge la mano.
Chi regna sovrano.
Chi suda e chi lotta.
Chi mangia una volta.
Chi gli manca una casa.
Chi vive da solo.
Chi prende assai poco.
Chi gioca col fuoco.
Chi vive in calabria.
Chi vive d’amore.
Chi prende i sessanta.
Chi arriva all’ottanta.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
 

 

il pensiero del giorno

 
 
"è inutile mettere pezze
o arginare il problema,
se necessario,
cambierò la caldaia!"

 
 
Lisa Casotti

sabato 14 marzo 2009

un'illogica allegria

Da solo lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino...
a volte spengo anche la radio
e lascio il mio cuore incollato al finestrino...

Lo so del mondo e anche del resto,
lo so che tutto va in rovina...
ma di mattina, quando la gente dorme
col suo normale malumore,
può bastare un niente,
forse un piccolo bagliore,
un'aria già vissuta, un paesaggio, che ne so...

E sto bene...
sto bene come uno che si sogna...
non lo so se mi conviene
ma sto bene, che vergogna...
Io sto bene...
proprio ora, proprio qui...
non è mica colpa mia se mi capita così...

E' come un'illogica allegria
di cui non so il motivo, non so che cosa sia...
E' come se improvvisamente
mi fossi preso il diritto
di vivere il presente...

giovedì 12 marzo 2009

La voce del silenzio

 


 
ci sono cose in un silenzio
che non m'aspettavo mai,
vorrei una voce
e improvvisamente
ti accorgi che il silenzio
ha il volto delle cose che hai perduto
ed io ti sento amore,
ti sento nel mio cuore
stai riprendendo il posto che
tu non avevi perso mai
non avevi perso mai
non avevi perso mai

La canzone dei vecchi amanti

 
il Bonfo ha messo una nota bellissima su facebook...(il richiamo se si clicca sul titolo del mio post)..io vorrei solo aggiungere il pezzo di Brel nella versione di Franco Battiato...
 

 

mercoledì 11 marzo 2009

Parliamo di libertà...

 
Alcuni film con reciproche colonne sonore che mi mettono voglia di libertà:
 
EASY RIDER
 

 
HAIR
 

 
PUNTO ZERO
 

 
BIRDY - LE ALI DELLA LIBERTA'
 

 
QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO
 

martedì 10 marzo 2009

un consiglio

 

 
Mangiate merda!
Migliaia di mosche
non possono essersi sbagliate...

 

com'è profondo il mare

 

 
E' chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
E' muto come un pesce
Anzi è un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare

 

 

domenica 8 marzo 2009

le fissazioni

 

 
A volte mi chiedo il perchè delle mie fissazioni..lascio andare le persone fisicamente ma non le lascio andare nella mia testa..come pensiero costante ed esclusivo intendo..
E forse è proprio perchè ci hanno fatto stare bene, ci hanno rivelato qualcosa di nuovo..ed il bene uno lo vorrebbe conservare per sempre..
Ho troppi pensieri oggi..ed il tempo che passa troppo velocemente non aiuta.
Non riesco più a ritrovare la positività che penso mi appartenga.
 

Mutui alle coppie di fatto

Quando una banca è più saggia del Parlamento. Coppie omosessuali e coppi di fatto equiparate alle 'normali' coppie coniugate almeno quando si parla di mutui. Infatti la BHW Bausparkasse, banca tedesca specializzata nell'erogazione di mutui ipotecari, ha deciso di proporre anche in Italia il mutuo agevolato per gay e lesbiche stipulando una convenzione con l'Arcigay. "Consideriamo le coppie di fatto come coniugate, anche quelle dello stesso sesso - spiega l'area manager di BHW Giulio Peruzzi - e la questione maggiore credo sia quella della possibilità di cumulare i redditi per calcolare l'importo del mutuo: l'unica cosa che chiediamo che la coppia si co-intesti la casa e viva sotto lo stesso tetto".Dunque, le persone e le coppie omosessuali potranno accedere, considerando i redditi cumulati, a un mutuo il cui tasso beneficerà di uno "sconto sullo spread dello 0,15%. Il segretario nazionale di Arcigay Riccard Gottardi lo definisce "un riconoscimento civile".
I fondi che Arcigay otterrà dalla convenzione verranno utilizzati per un progetto sociale favore delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.

venerdì 6 marzo 2009

Leviticus: Faggot

 

 
Hey faggot, better run learn to run 'cause daddy's home.
Daddy's sweet lil' boy just a little too sweet
And every night the man showed the faggot what a real man should be
But the man and the faggot will never see
For so many can't even perceive a real man.
Tell me...

It's not that the faggot didn't find a woman, fine and beautiful
He admired desired their desire
(Wanted love from a strong hand)
The faggot wanted the love of a man.

His mother would pray.
Save him! Save him! Save her from this life!

His mother would pray.
Save him!
Save her from this life!

Save him!
Save her from this life! (Mama what you gonna do now?)

Go to church boy.
Faggot you're just a prisoner of your own perverted world
No picket fence, stop acting like a bitch!
But that's all you see...
(Ain't that what faggot means)
No love dreams
Only the favors sweet Michael performed for money to eat
'Cause the man kicked the faggot out the house at 16
(Mama let it be)
Before long he was crowned Queen for all the world to see.
His bloody body face down.
All hail the queen...
The wages of sin are surely death, child.
Yes, that's what Mama used to say...
So there was no sympathy

His mother would pray. (Yes she would.)
Save him! Save him! Save her from this life!

His mother would pray.
Save him!
(Yes she would, now.)
Save her from this life!
(Down on her knees...)

Save him!
Save me from this life...

(Hoo-hoo hoo)
Searchin' and searchin' now
(Hoo-hoo hoo-hoo)
Sock it to me now
(Hoo-hoo hoo)
Searchin' and searchin'
(Hoo-hoo hoo)

His mother would pray. (She would pray!)
Save him! Save him! Save her from this life!

His mother would pray.
Yes she would! (Yes she would...)
Save me from this life!

Hey faggot!
You better run learn to run 'cause daddy's home.
Daddy's sweet lil' boy just a little too sweet,
Just a little too sweet...

(La-la-la, la-la-la... Save me from this life!)
(La-la-la, la-la-la... Save me from this life!)
(La-la-la, la-la-la... Save me from this life!)
(La-la-la, la-la-la... Save me from this life!)

Beautiful angels dance around my soul...
As I rise!
 

"Erotismo e pornografia in carcere" di Riccardo D'Este

Francamente, in tutta la mia vita, la pornografia mi è sembrata come qualcosa di sporco, da rigettare. Poi succede che, ovviamente per volontà non mia, finisco in galera e la mia sessualità va a finire nella pornografia. A un certo punto compri Le Ore e gli altri giornali pornografici e lì vedi che questa pornografia non è poi così falsa, nel senso che in modo abnorme rappresenta alcune cose che tu desideri. In concreto, quando vedi la signorina che si becca tre cazzi in bocca, probabilmente è anche un tuo desiderio di vedere questo, cioè probabilmente non lo faresti mai, ma l'idea in qualche modo ti coinvolge e soprattutto lì nell'impotenza. In galera non puoi farlo! Allora lo proietti.
La pornografia che cos'è? è semplicemente un assurdo ideologico? Io non sono così convinto. Oppure è un qualcosa di desiderato e non praticato? Voglio dire che nella pornografia viene esasperato, quasi in modo ridicolo, qualcosa che tutti noi sentiamo.
Ciascuno ha un problema grosso che è quello della sua sessualità. Io, che mi eccito pensando che la mia donna faccia i pompini o scopi con un altro, senza volere assolutamente che mai ciò succeda perché questo diventerebbe in qualche modo negativo per la mia identità, lo riverso nella pornografia e lì vedo la signorina che fa i pompini a Giuseppe, a Giovanni e a Marzio. Quindi la pornografia è una valvola di sfogo.
Quando sei in galera sogni tutto! - perché non puoi avere niente - e trovi la sintesi geniale. La sintesi geniale è che vorresti fare tutte le cose possibili e immaginabili. Quando esci dalla galera non puoi fare tutte le cose possibili e immaginabili! Perché ci sono dei limiti oggettivi quali la gelosia e il comportamento degli altri.
La pornografia ha questa capacità, perché di ciò si tratta, di esprimere quello che tu non esprimi, che tu non hai il coraggio di esprimere perché nessuno ha il coraggio di esprimere fino in fondo i suoi tumulti interni sessuali. La pornografia te li fornisce.
Io ricordo Cicciolina che si prendeva tre cazzi in bocca. La cosa detta così fa evidentemente ridere. è una cosa buffa tre cazzi in bocca, senza senso, non ha nessun senso! Nel contesto erotico, cioè che lei era capace di beccarsi tre cazzi in bocca...
Aurifex:
Ma come si erano posizionati i tre?
Riccardo:
Erano allineati!
Aurifex:
Ma non contemporaneamente!
Riccardo:
Sì, certo, contemporaneamente! Se siamo in tre qua ce la fa anche Roberta!
Roberta:
Nei tuoi sogni!
Riccardo:
Ma tecnicamente non è impossibile! Uno qua (indica la parte interna sinistra della bocca), uno qua (indica la parte interna destra della bocca) e uno qua (in mezzo agli altri due). Davvero ci si arriva! La mia prima risposta era sul ridicolo, la seconda era che non mi sarebbe dispiaciuto essere in questo giro! Nel giro dei tre! La terza risposta, la piu' interessante secondo me, è che ciò in qualche modo mi coinvolgeva: la donna-troia, i molti cazzi in bocca... cioè la pornografia gioca su questo piano che è, a mio avviso, un piano sbagliato e che però ti coinvolge, che ce l'hai dentro! è una malattia che tu hai dentro.
Per finire penso che la pornografia sia assolutamente essenziale. Sicuramente la mia fidanzata, che è qui presente, direbbe che no, mai si farebbe mettere una banana nella fica, però secondo me sì. Secondo me c'è qualcosa nella psiche umana che vuole la trasgressività, almeno per il sesso, e la trasgressività è un pò normale cioè alcune cose che puoi fare altre che non puoi fare: il cambio delle coppie, l'ammucchiate ecc. tutte cose, diciamo la verità, poverine e la pornografia è quello che le rappresenta.
Il desiderio pornografico, e ho desideri pornografici, abbiamo desideri pornografici, esiste perché non riusciamo ad avere desideri liberati.
Roberta:
In che rapporto vedi la pornografia e l'erotismo?
Riccardo:
Credo che l'erotismo sia un qualcosa che, tutto sommato, ciascuno esprime. L'erotismo è la voglia di succhiare una tetta o il cazzo che ti tira, qualcosa di fisiologico.
La pornografia no. La pornografia è laddove c'è l'assenza, la sostituisci con la presenza. Mi spiego. Quando mi facevo le seghe in carcere non me le sarei MAI potute fare vedendo la Cuccarini piuttosto che la Carrà, però in una situazione pornografica, immaginandoti in quel contesto, ci riuscivo.
La pornografia è la sostituzione dell'erotismo. Laddove l'erotismo non c'è per motivi svariati, cioè dove non riesce a esprimersi in quanto tale, la pornografia ne è la sostituzione.
Aurifex:
Fuori dal carcere hai ritrovato una sessualità normale?
Riccardo:
Dopo che hai vissuto quella sessualità frastornata, deviata, fuorviata ecc. è difficile che tu ritorni a quella normale, nel senso che tutti i tuoi fantasmi erotici vissuti nel carcere, in qualche misura li trasporti fuori. È chiaro che questo ha un suo tempo, e con il tempo le tue follie erotiche, pornografiche vanno discendendo.
Per fare un esempio, uscito dalle prigioni, con le varie signore o signorine con cui ho avuto rapporti... beh... insomma... per me era molto interessante - anche perché era nella cultura pornografica - pisciarsi addosso. Passato un certo tempo può essere interessante, curioso, erotico, ma non è decisivo. Lì invece sei sottomesso dalla pornografia. La pornografia ti ha fatto credere che alcuni gesti erotici siano quelli che poi, a loro volta, ti danno la "soddisfazione", per ridere si dice la soddisfazione e mimi questo, lo fai. È chiaro che quando ti liberi da questo tipo di costrizione, perché in qualche misura sei più normale, questo non diventa così importante; diventa bello quando è un gioco erotico ma ininteressante se non lo è, mentre invece lì, nel gioco pornografico, lo è.
Penso che la pornografia abbia questo aspetto infame, di farti credere che un piacere lo sia in quei modi lì. Il piacere è vero che c'è anche in quei modi lì. Cioè il pompino: buona e santa cosa. Però se tu lo estranei e lo vedi come un gesto pornografico non è la stessa cosa. Lo stesso gesto materiale visto in una chiave pornografica e in una chiave erotica è una cosa completamente diversa.
Sono a favore della pornografia fintanto che può aiutare l'erotismo e sono assolutamente nemico quando è rappresentazione, cioè quando taglia le palle all'erotismo.
 
Intervento trasmesso durante la seconda puntata di THE ATROCITY EXHIBITION, in onda su Radio Kamasutra Centrale (Bologna), lunedì 7 novembre 1994.

giovedì 5 marzo 2009

Non dimentichiamocene!!!

 
Visto che si avvicina l'8 marzo..ed il nostro governo tenta di mettere mano all'età pensionabile per noi donne..volevo solo ricordare qualcosa che dovrebbe essere scontato e che purtroppo, per lo meno in questo paese, non lo è...
 

 

Ultimatum alla terra

 
Profetico e pionieristico il finale di questo film..
 

 

Patty reinterpreta Leo Ferrè

 
Che malinconia oggi, con questa pioggia che continua ad insistere...
 

 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il viso
non ricordi la voce
quando il cuore ormai tace
a che serve cercare ti lasci andare
e forse è meglio così
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l'altro che adoravi che cercavi nel buio
l'altro che indovinavi in un batter di ciglia
tra le frasi e le righe e il fondotinta
di promesse agghindate per uscire a ballare
col tempo sai tutto scompare.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
ogni cosa appassisce io mi scopro a frugare
in vetrine di morte quando il sabato sera
la tenerezza rimane senza compagnia.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l'altro a cui tu credevi anche a un colpo di tosse
l'altro che ricoprivi di gioielli e di vento
ed avresti impegnato anche l'anima al monte
per cui ti trascinavi alla pari di un cane
Col tempo sai tutto va bene.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il fuoco
non ricordi le voci della gente da poco
e il loro sussurrare
non ritardare copriti col freddo che fa.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
e ti senti il biancore di un cavallo sfiancato
in un letto straniero ti senti gelato
solitario ma in fondo in pace col mondo
e ti senti tradito dagli anni perduti
allora tu col tempo sai non ami più.

mercoledì 4 marzo 2009

pubblicità progresso

 

 
Ed ecco a voi le favolose mutande Ponte!!!!
 

Nucleare? No, Grazie

 

 
Nucleare? No, grazie! Per una mobilitazione di massa contro il nucleare e per un nuovo modello energetico e di società. Nonostante il popolo italiano si sia già pronunciato contro a larghissima maggioranza nel referendum del 1987, il governo Berlusconi torna a puntare sulla produzione dell’energia nucleare, sottoscrivendo un accordo con la Francia per la costruzione di 4 reattori nucleari nel nostro Paese.

Il Governo vuole introdurre il nucleare ad ogni costo, imponendolo alle popolazioni, ai Comuni, alle Regioni, prevedendo per legge una gestione autoritaria delle procedure, militarizzando la localizzazione delle strutture nucleari, costituendo un’Agenzia per la
Sicurezza sotto il suo stretto controllo politico e quindi mettendola nell’impossibilità di tutelare la salute e l’ambiente con la necessaria indipendenza. Noi diciamo No al nucleare perché non è vero che sarà l’energia del futuro, che è economicamente competitivo, che serve a ridurre le emissioni di gas serra, che non ci siano alternative.

Un ritorno al nucleare è scientificamente inconsistente, molto pericoloso e parecchio costoso perché l’energia nucleare:

• non è né abbondante né pulita. Dosi comunque piccole di radiazioni, sommandosi al fondo naturale di radioattività, possono causare eventi sanitari gravi (tumori, leucemie, effetti sulle generazioni future) ai lavoratori e alle popolazioni;

• lascia intatto il problema delle scorie radioattive;

• non è a basso costo in quanto la complessità del ciclo del combustibile, i dispositivi sempre più impegnativi per mitigare l’impatto sanitario degli impianti, sono alla base della lievitazione del costo dell’energia prodotta e della situazione di stallo nei Paesi più avanzati, che pure avevano perseguito con decisione nel passato questa produzione di energia anche per l’intreccio essenziale con la produzione degli armamenti nucleari.

Invece sono drammaticamente veri i ripetuti incidenti e la produzione di scorie altamente radioattive che irresponsabilmente consegneremo alle prossime diecimila generazioni. Venti anni fa un forte movimento sconfisse la follia nucleare, ma non riuscì a costruire un altro modello energetico e di società. Oggi, un nuovo movimento antinucleare dovrà nascere nei territori e nelle piazze di questo Paese. Per questo il PRC aderisce al Comitato SI alle energie alternative No al nucleare e si impegna ad avviare una campagna informativa e di mobilitazione nel Paese.

Serve una mobilitazione di massa per il rispetto della democrazia e della salute dei cittadini e per promuovere una politica energetica che si fondi sulle rinnovabili, energie pulite da cui potranno scaturire anche nuove possibilità occupazionali.
Partito della Rifondazione comunista Area Ambiente, Territorio e Beni comuni.

Volantino di Rifondazione Comunista

Le Passanti

 
Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà

A quella conosciuta appena
non c'era tempo
e valeva la pena
di perderci un secolo in più

A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l'hai vista passare
dal balcone a un segreto più in la

E ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto
e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità

Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino

E magari sei l'unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano

A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse
con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato inutile pazzia
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato

Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino

Per poco che la felicità ritorni
è molto raro
che ci si ricordi
degli episodi del cammino

Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarsi
di quelle felicità intraviste

Dei baci che non si è osato dare
delle occasioni
lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti

Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine
una maniera di viversi insieme

Si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere

 

martedì 3 marzo 2009

Triptico

 

 
Oggi direi che Triptico ci sta proprio bene nella mia colonna sonora..rilassante ma senza farti mollare mai la presa..
 

lunedì 2 marzo 2009

SEYCHELLES '81

 

 
Come faremo ad uscire da questo fiume di merda
puliti e profumati?
Pagheremo il conto che c'è da pagare?
Ma io non ho speranza
io ho fede
Come faremo ad uscire da questo fiume di merda
puliti e profumati?
Cavalcheremo le nostre migliori intenzioni?
Io ho fede
Io non ho speranza
Come faremo ad uscire da questo fiume di merda
puliti e profumati?
Cavalcheremo le nostre migliori intenzioni?
Pagheremo il conto che c'è da pagare?
Indosseremo un parrucchino e un paio di baffi posticci?
Ci faremo venire a prendere e fuggiremo
dentro una macchina dai finestrini fumé?
Come faremo ad uscire da questo fiume di merda
puliti e profumati?
Ma io non ho speranza
io ho fede
Guarda la gente che corre
a quella distanza anche un assassino sembra innocuo
Ma io non ho speranza
io ho fede
Come faremo ad uscire da questo fiume di merda
puliti e profumati?
Cavalcheremo le nostre migliori intenzioni?
Indosseremo un parrucchino e un paio di baffi posticci?
Ci faremo venire a prendere e fuggiremo
dentro una macchina dai finestrini fumé?
Pagheremo il conto che c'è da pagare?
Tanto io non ho speranza
io ho fede
Io ho fede

 

la mostra