venerdì 27 febbraio 2009

lettere

 

 
La lettera è un cammino inviolabile.
Ci sono lettere che non partiranno mai e lettere
che sono partite da anni.
Il destino delle lettere, delle mie, dei miei destinatari
sono altre cose dall’uomo o dalla persona che amo.
Esse sono l’ombra dell’anima.
C’è un modo solo per scrivere delle lettere:
non farsi mai vedere da nessuno.
 
Alda Merini – Lettere a un racconto
 

oggi no!

 
 

 
 

decisamente troppo...

 
 
 
Io mi rifiuto
categoricamente
di credere nella sfiga
o nel malocchio...
 
ma quando è troppo
è troppo!

 
 
 

 

giovedì 26 febbraio 2009

un assaggio di cucina bavarese

 
 

 
 
sbadata io che ho fatto raffreddare i wurstel..e me ne pento ancora... certo che se poi il tutto è condito con una buona weiss passerai anche tutta la notte a digerire..ma ne vale veramente la pena..
 

mercoledì 25 febbraio 2009

inseguivi una cazzata...

 
 
 
Sparita di nuovo..
è veramente così difficile
quello che ti chiedo?
Tanto più che
sei proprio tu
che mi hai detto
di chiedertelo...

 
 
 

Susan dixit:



 
Per il pubblico è molto più facile accettare una relazione tra due donne che tra due uomini. Questo è ancora un grosso tabù. Ma il bacio che diedi alla fine di Thelma e Loise sorprese molte persone. Ne parlai con Geena e con nessun altro. Ero dell'idea che loro fossero al di là del sesso, che il loro affetto andasse oltre. E in più la persona che si sta per buttare in un burrone a tutto pensa tranne che a fare delle avances.
 

 
Per me quel bacio significava che era finito il momento di parlare, che esistevano solo loro due, sulla falsa riga di Butch Cassidy, con la differenza che loro non morivano sotto una sventagliata di pallottole.
Pensate che bello se Paul Newman e Robert Redford... oddio, forse qualcuno avrebbe applaudito la loro uccisione..pensate che bello se alla fine si fossero baciati, e invece diedero un finale classico, da uomini virili, tirarono fuori le pistole al posto dei loro uccelli e andarono incontro alla morte sparando, come i veri uomini.
 

 
In origine il copione era una cosa patinata [parlando di The Hunger, in italiano Miriam si sveglia a mezzanotte], tipo Playboy, con loro due riprese in pose plastiche, in altre parole era una specie di catalogo video di biancheria intima, senza una vera azione. Per cui ad un certo punto dissi che secondo me il momento più sexy in un film è quello in cui le persone iniziano a toccarsi.
Così nacque la scena in cui lei si versa addosso qualcosa e si stendono i vestiti in modo molto sensuale. Dopodichè iniziano a toccarsi, poi si baciano, e solo allora parte la scena delle tende che ondeggiano sui loro corpi.
 

 
Un'altro punto che feci cambiare fu quello di me ubriaca, cosa che secondo loro avrebbe reso il mio personaggio più esposto al peccato. Io non ero d'accordo, perchè per andare a letto con Catherine Deneuve non occorre essere ubriachi, qualunque sia la propria storia sessuale fino a quel momento e, anzi, secondo me, partecipare volontariamente sarebbe stato molto più interessante...
 
Tratto dal film Lo Schermo Velato

il fumo, le rose ed il vino...

 

 
Le avevo già dimenticate queste rose..una di quelle serate in cui riesci veramente ad avvicinarti a qualcuno e non puoi che esprimerlo con tutti i mezzi che hai..
 

martedì 24 febbraio 2009

abbracci

 

 
Quante volte hai sperato in quell'abbraccio...quante volte hai sperato che fosse più di un abbraccio...certo..non un film immenso..ma sono cresciuta così...
 

106...è anche questa è fatta!

 
 
 
 

 
 
 
 

lunedì 23 febbraio 2009

pazza

 

 
Sono pazza pazza pazza perché
Sono pazza pazza senza un perché
Sono dispotica , metodica, atomica, anarchica
pazza pazza senza un perché

Bulimica, sono anoressica
Lunatica, sono allergica
In metrica sono assimetrica
Eretica, una figa isterica
La tipica fotogenica
Simpaticissima, patetica, fanatica
Bucolica, schizzo schizzo frenica

Sono pazza pazza pazza perché
Sono pazza pazza senza un perché
Sono dispotica , metodica, atomica, anarchica
pazza pazza senza un perché

Vezide treaba tu esti zapacita
Vezide treaba punct si gata

Catastrofica, sono un po’ tossica
A tratti energica, sono analitica
Terapeutica , ipocondriaca
insomma una tipa scomoda
(si io non la voglio più vedere..)
psicopatica, narcoletica
claustrofobica, foto fotofobica
tipica polemica, pseudo atletica
paranoica

Sono pazza pazza pazza perché
Sono pazza pazza senza un perché
Sono dispotica , metodica, atomica, anarchica
pazza pazza senza un perché

Sono pazza pazza pazza perché
Sono pazza pazza senza un perché
Sono dispotica , metodica, atomica, anarchica
pazza pazza senza un perché

psicopatica, narcoletica
claustrofobica, foto fotofobica
tipica polemica, pseudo atletica
paranoica ..

 

domenica 22 febbraio 2009

Eroi

 


 

 

 
I miei eroi si sono presentati a ritirare il premio della critica Mia Martini con un meraviglioso triangolo rosa cucito addosso...alla faccia di Luca (che era gay)...
a proposito, ecco la versione di Elio del favoloso pezzo di Povia:
 

 
Quanto a Annie Lennox..non ci sono parole..la sua attesa è stato l'unico motivo per non addormentarmi sabato..poi ho russato fino agli after...
 

 

venerdì 20 febbraio 2009

direi che così va bene

 

 

Sincerità

 

 
La domanda sorge spontanea..ci è o ci fa? Quando l'ho vista scendere dalle scale la prima sera mi ricordava la Marchesini quando fa la signorina Carlo...la sua canzoncina disimpegnata, così fresca e lieve devo dire che mi ha divertito alquanto...Insieme a Simona Molinari direi che è la mia preferita...
 

 
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità
Adesso è un rapporto davvero
Ma siamo partiti da zero
All’inizio era poca ragione
Nel vortice della passione
E fare e rifare l’amore
Per ore, per ore, per ore
Aver poche cose da dirsi
Paura ed a volte pentirsi
Ed io coi miei sbalzi d’umore
E tu con le solite storie
Lasciarsi ogni due settimane
Bugie per non farmi soffrire
Ma a volte era meglio morire
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità
Adesso sembriamo due amici
Adesso noi siamo felici
Si litiga quello è normale
Ma poi si fa sempre l’amore
Parlando di tutto e di tutti
Facciamo duemila progetti
Tu a volte ritorni bambino
Ti stringo e ti tengo vicino
Sincerità
Scoprire tutti i lati deboli
Avere sogni come stimoli
Puntando all’eternità
Adesso tu sei mio
E ti appartengo anch’io
E mano ella mano dove andiamo si vedrà
Il sogno va da se, regina io e tu re
Di questa storia sempre a lieto fine
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità…

giovedì 19 febbraio 2009

un saluto a oreste...

 

 
Come farà ora woody senza la tua voce in italiano?????

 

povero tatino...

 

 

Love will tear us apart

 

 
«Quando l'abitudine pesa

E le ambizioni sono basse
E il risentimento vola alto
Ma le emozioni non cresceranno
E stiamo cambiando i nostri modi
Prendendo strade diverse

Ma l'amore, l'amore ci strazierà ancora...

Perché la stanza è così fredda?
Ti sei voltata dall'altra parte
Sono io che calcolo male il tempo?
Il nostro rispetto è ormai svanito
Eppure c'è ancora questa attrazione
Che abbiamo mantenuto nel corso delle nostre vite

Ma l'amore, l'amore ci strazierà ancora...

Gridi nel sonno
Tutti i miei errori che ho rivelato
E c'è un sapore nella mia bocca
Quando la disperazione prende il sopravvento
Quel qualcosa di così bello
Proprio non può più funzionare

Ma l'amore, l'amore ci strazierà ancora...»

mercoledì 18 febbraio 2009

duri e puri

 

 
Eliminati al primo turno..forse ripescati dal volto del pubblico..forse no..Comunque duri e puri..testo bellissimo, ma cosa è successo al fonico???? perchè un suono così terribile e impastato per un pezzo che sembrava arrangiato divinamente??? Avrei voglia di ascoltarlo e riascoltarlo ma non nella versione sanremese...

Sanremo 2009

 

 
"Bravo Benigni.. Povia culo!"
Valentina F.

 

tanti auguri a fabrizio

 
Oggi Fabrizio avrebbe compiuto 69 anni...
 

 
Mi ricordo che all’età di circa sedici anni mi ero comperato, dopo aver convinto mia madre, una chitarra elettrica (una Framus, allora una delle migliori) con quegli assurdi amplificatori Davoli (specie di cassette da frutta […]). M’aggregai a un gruppo di ragazzi genovesi che faceva jazz comperandomi pure dei plettri di gomma con l’intento d’imitare le sonorità di Jim Hall (il mio chitarrista preferito) […]

La musica mi sedusse un po’ alla volta, come una troia prudente. Cominciò con qualche mormorio fioco, poi divenne balbuzie e pian piano acquistò la franchezza di un linguaggio che, per quanto elementare, era comunque il mio. Ma la musica fu anche una necessità. Nella mia famiglia tutti si esprimevano in modo non truccato, in assoluta coerenza con le scelte di ciascuno: l’avvocatura, il management, la politica, l’insegnamento. Io non ero capace di esprimermi a quei livelli, con quel misto di vocazione e, si dice oggi, di professionalità […]

Il canto deve in qualche maniera avere come obiettivo quello che anticamente aveva la musica cantata ch’era di far guarire le persone. Quindi deve emozionare e un certo timbro, un certo tono di voce, può essere emozionante, può essere evocativo, può far immaginare di più di un tono piatto, di un timbro metallico. La mia voce poteva essere una voce da sciamano, tanto per farmi capire, dunque mi ha aiutato moltissimo. Che talvolta poi ne abbia approfittato anche in maniera sgradevole questo è altrettanto vero, nel senso che ho esagerato col colorire con note basse dove non ce n’era assolutamente bisogno, proprio per narcisismo, per far sentire proprio queste basse, per sedurre (soprattutto me stesso).

Ci si fa l’abitudine ai concerti. Hai mai visto gli orsi polari dentro i recinti degli zoo? Sicuramente soffrono per i primi anni, ma alcuni di loro sono arrivati a compiere il ciclo naturale della loro vita. Sono morti vecchi come i loro fratelli liberi fra i ghiacci dell’artico. La differenza è che loro, per quella vita di merda, non sono stati pagati.

[…] penso che il fine della canzone sia quello, se non proprio di insegnare, almeno di indicare delle strade da seguire, dei codici di comportamento […] ed è l’unico motivo che mi fa pensare che questo possa anche essere un mestiere serio.

Credo più nel disco come mezzo di comunicazione, che non nel rapporto diretto col pubblico. Preferisco che un ragazzo mi chieda “Nella tua comune agricola c’è posto per me?”, piuttosto che “Ma tu, dopo Spoon River, perché hai cambiato questo o quello?”
 

 
Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile.

In questi ultimi tempi ho ripreso a studiare la chitarra. Mi ci sono dedicato praticamente tutti i giorni. Certo, non riprenderò più la mano che avevo a ventidue anni, però non la voglio mollare più, anche perché in fin dei conti è una buona compagna, forse una delle più fedeli. Se la molli un attimo ti fa subito i musi e ti manda a fare in culo, così sei costretto a dei recuperi umilianti, molto più umilianti di quanto si debba fare con le donne.

Io credo che il giorno in cui avrò paura della morte, e vorrà dire che ci comincio a pensare, sarà perché sono diventato finalmente adulto e allora questo significherà che sono prossimo a morire.

Ho più della mia età, ho avuto tempi di invecchiamento più corti della media, forse perché non ho mai rifiutato nessun tipo di esperienza.

Ho sempre impostato la mia vita in modo da morire con trecentomila rimorsi e nemmeno un rimpianto.
 

 
Direi d’essere un libertario, una persona estremamente tollerante. Spero perciò d’essere considerato degno di poter appartenere ad un consesso civile perché, a mio avviso, la tolleranza è il primo sintomo della civiltà, deriva dal libertarismo. Se poi anarchico l’hanno fatto diventare un termine negativo, addirittura orrendo…anarchico vuol dire senza governo, anarche… con questo alfa privativo, fottutissimo… vuol dire semplicemente che uno pensa di essere abbastanza civile per riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia (visto che l’ha in se stesso), le sue stesse capacità. Mi pare così vada intesa la vera democrazia. […] Ritengo che l’anarchismo sia un perfezionamente della democrazia.
 
da www.fondazionedeandre.it

martedì 17 febbraio 2009

Burning Questions

 
Uno di quei stupidissimi test da facebook..questa volta fatto da tracey thorn..
 

 
The best pizza is made with ...
tomato, mozarella, parma ham. Possibly a
mushroom. NOTHING MORE.


The most under-rated band in the world is ...
The Vulgar Boatmen

I love the sound of ...
my phone telling me I have a message

My most useful gadget is ...
hair straightening tongs

A singer I unexpectedly like is ...
both girls from Abba. Also Justin Timberlake

My favourite shoes are ...
usually too high to walk in, but I try, I try

The first poster on my bedroom wall was ...
David Cassidy or Essex

As a child, i wanted to be ...
Blonde

I love open spaces, especially ...
especially nothing. I hate open spaces.
Oh alright, the beach is OK.


The first time i got drunk was ...
on dubonnet. I was sick.

I really don't like ...
sleet, dogs, dogshit on the pavement

Nor do I like ...
Jamiroquai, people who carry little dogs around

When I die, they will probably say ...
and we miss her, like the deserts miss the rain

The best way to cook a potato is ...
chipped

Rain on the roof makes me think of ...
Dennis Potter

At night I worry about ...
having to get up in the morning

The first thing i do in the morning is ...
say, "No it's not the morning yet, go back to bed."

As far as i am concerned, The Beatles ...
suck, big time
 

Kathy Kane prende il posto di Batman scomparso

 
Bruce Wayne, l'alter ego dell'uomo pipistrello, forse è morto. E la Dc Comics lancia un'eroina alternativa
 

 
NEW YORK (USA) - Il successo del personaggio dura da oltre 60 anni. Tanto che l'ultimo film a lui dedicato «The Dark knight», in italiano «Il cavaliere oscuro» ha registrato il record di vendite per i blu-ray con oltre 3 milioni di pezzi venduti e quello (meno gratificante per i produttori) di download illegali, risultando con oltre 7 milioni di file acquisiti il film più scaricato illegalmente della storia. Parallelamente al cinema però procede la vita del fumetto. E così due mesi dopo l’improvvisa «morte» di Bruce Wayne, il miliardario che di notte veste i panni di Batman per combattere il crimine a Gotham City, i creatori del celebre fumetto della Detective Comics hanno finalmente rivelato chi prenderà il posto dell’uomo pipistrello nei prossimi numeri: una donna molto elegante, dai lunghi capelli rossi. E lesbica.
 
BATWOMAN - Dc Comics, riporta il quotidiano britannico «The Independent», ha rivelato questa che è finalmente arrivato il momento di affidare un ruolo di primo piano a Kathy Kane, identità segreta di Batwoman, da tempo controparte di Bruce Wayne in molti numeri passati (nella sua prima versione, poi più volte modificata, il personaggio esordì addirittura nel 1956). Nella sua nuova incarnazione, lanciata nel 2005, la rossa Kathy viene descritta come «una donna dell’alta società, lesbica, che combatte il crimine nelle ore piccole». Batwoman sarà al centro di almeno 12 numeri. Si tratta del ruolo più significativo mai dato ad un supereroe omosessuale da parte della leggendaria Dc Comics, la stessa che pubblica le storie di Superman. Una scelta accolta con favore dalle associazioni che si battono per i diritti degli omosessuali. Nell’ultimo episodio di Batman pubblicato negli Usa, Bruce Wayne viene scagliato nel vuoto da un aereo in volo, privo del suo costume e della maschera da pipistrello. È presumibilmente morto, anche se la regola non scritta del mondo dei fumetti è che i supereroi possono sempre "resuscitare" in un modo o nell’altro. Così non è escluso che il «Cavaliere oscuro» possa rientrare in scena, mettendo a segno un nuovo trionfale ritorno.
 
Corriere della Sera.it dell'11 febbraio 2009

ecco la versione corretta de "il paese è reale"...

 
Dici sempre le preghiere
Conti sempre fino a dieci e
Preghi ancora che
Non tocchi a te
Decidere

Piangi fermo in tangenziale
Inseguivi una cazzata
Era splendida e dorata
Fresca e avvelenata

Ma il paese sa affondare
Tutto intorno a te a ballare
Bestemmiando disprezzare
E riderci un po' su

E tu vuoi far qualcosa che serva
E farlo prima che il tuo amore si perda

Non ti accorgi che se lo vuoi tu
Quel che valeva poi non vale più
Se ti han detto resta a casa
Vola basso non scocciare
Se disprezzi puoi comprare
Se vale tutto niente vale
Se non sai più se sei un uomo
Se hai paura di sbagliare
Se hai solo voglia di pensare
Che fra poco è primavera

Adesso fa qualcosa che serva
Che è anche per te se il tuo paese è una merda

C'è una strada in mezzo al niente
Piena e vuota della gente
E non porta fino a casa
Se non ci vai tu

Io voglio far qualcosa che serva
Fammi far solo una cosa che serva
Dir la verità è un atto d'amore
Fatto per la nostra rabbia che muore.

 

l'inferno sono gli altri

 
Ogni giorno che passa mi fa sentire come sia labile quest'equilibrio che penso di portarmi dietro. E' cambiato il fatto che non voglio più prendere (perdere) tempo... e per quanto posso cerco di essere diretta...l'ansia del tempo che passa mentre si aspetta che qualcosa cambi è intollerabile.. Per cui vivo, intanto. E vivo quello che la mia mancanza di libertà mi lascia vivere in questo momento..consapevole dei limiti e del mio 50%.
Ricordati sempre che se le relazioni non si chiudono spontaneamente ti ritornano indietro come macigni...e questo per me è un campo minato, dove qualsiasi movimento mi terrorizza..ma sono l'unica che può muoversi e chiudere...Quanto darei a volte per essere nella testa delle persone..perchè per me deve essere tutto più semplice di così...
 

 

lunedì 16 febbraio 2009

alla vostra salute...

 

 
eccoci qui a festeggiare alla salute del nostro presidente...peccato che l'altro non fosse allo stadio ieri..davvero un peccato..avrei proprio voluto vedere l'espressione...
 

 

Caravaggio a Milano

 
La Pinacoteca di Brera ospita quattro opere di Caravaggio fino alla fine di Marzo..eccone due che mi hanno lasciato particolarmente senza fiato..entrambe raffiguranti La Cena di Emmaus...
 

 
Quest' opera esposta a Londra è stata riconosciuta come quella commissionata da Ciriaco Mattei il 7 gennaio 1602. Rappresenta il culmine dell'azione dell'episodio descritto nel Vangelo, Luca (24:13-32), due discepoli di Cristo Cleofa a sinistra e Pietro a destra, riconoscono il Cristo risorto, che si era presentato loro come un viandante e che avevano invitato a cena, nel momento in cui compie il gesto della benedizione del pane.
I due discepoli mostrano stupore, Cleofa si alza dalla sedia e mostra in primo piano il gomito piegato; Pietro vestito da pellegrino con la conchiglia sul petto, allarga le braccia con un gesto che mima simbolicamente la croce, e unisce la zona in ombra con quella dove cade la luce; anche il braccio di Cristo, proteso in avanti, dipinto in scorcio, da l'impressione di profondità spaziale; il quarto personaggio, l'oste, mostra uno stupore senza consapevolezza, non coglie il significato dell'episodio cui sta assistendo; il discepolo posto di spalle, infine, funge da espediente per coinvolgere più direttamente lo spettatore nella scena.
Come nella tradizione della pittura veneta e lombarda, Caravaggio da risalto al brano di natura morta sul tavolo, con i vari oggetti descritti con grande virtuosismo, unendo ancora una volta realismo e simbolismo in un linguaggio unico.
La brocca di vetro e il bicchiere riflettono la luce, il pollo con le gambe stecchite è stato interpretato come simbolo della morte, anche se non tutti gli esperti di iconografia concordano, la canestra di frutta, soggetto analogo ad un altro celebre dipinto del Merisi, che pende pericolosamente sul bordo del tavolo, contiene diversi frutti, dipinti magistralmente con le loro imperfezioni. Anche nella frutta si possono trovare significati teologici: l'uva nera indica la morte, l'uva bianca la resurrezione, le melagrane sono simboli di cristo, i pomi possono essere intesi come frutti di Grazia o riportare al significato del peccato, infine l'ombra della canestra crea sul tavolo l'immagine del pesce, altro segno cristologico. Anche in quest'opera la luce divina, che illumina uno spazio in penombra è determinante per gli effetti pittorici e cromatici.
 

 
Questa seconda opera invece fu realizzata da Caravaggio a Palestrina o a Zagarolo, feudi dei suoi protettori Colonna, subito dopo essere scappato da Roma per l'assassinio di Ranuccio Tommasoni. Il rimando immediato è alla tela col medesimo soggetto del 1601 e conservata a Londra; ma mentre nella prima c'era più luce e la composizione era più complessa, qui la scena è estremamente semplice e scura, con pochi oggetti sul tavolo che creano profonde ombre. Il Cristo non ha più nulla a che vedere con quello androgino di Londra: qui è un uomo stanco, col viso profondamente segnato dal dolore e dalle fatiche. Con quest'opera, Caravaggio inaugura quello che sarà l'ultimo periodo della sua vita, caratterizzato dalla notevole riduzione dei personaggi che sembrano quasi ritirarsi a favore dello spazio, e dalla progressiva drammatizzazione della luce, non più potente come negli anni romani, ma più scura, o tragicamente guizzante.
 

venerdì 13 febbraio 2009

domande
(a cui non so dare risposta)

 
 
è molto meno
di quanto io avessi pensato
o è tutto solo esclusivamente
nella mia immaginazione

e forse
è solo che non ti ho mai
conosciuto veramente

 
 

hello skinny

 

 
Skinny was born in a bathtub
And he grew so incredibly
Even the end of an eyedropper
sucked him in

Skinny never knew any questiong
Skinny never looked at the lights
But Skinny sold something
every single night

Skinny sold a soldier to me
Skinny sold a wife
Skinny sold a suction cup
And a knife
Skinny found a Hello Dolly
record in the hall
He sold it to a truck driver
in the fall

 

giovedì 12 febbraio 2009

Un parlamentare che dica che Berlusconi e sua moglie hanno deciso per l'aborto al 7° mese per un figlio non normale!!

 

 
 
ciao a tutti,
oggi mi pongo una domanda:

Esiste un parlamentare con le palle che dica in aula che Berlusconi ha fatto abortire la compagna al 7 mese perchè il figlio non sarebbe nato normale ?

tanto per vedere se i suoi parlamentari gli grideranno ASSASSINO...

La vicenda è questa:
negli anni 80, quando Berlusconi era ancora sposato con Carla Dall'Oglio dalla quale ha divorziato nel 1985, Berlusconi aveva già una relazione con Veronica Lario (la sua attuale moglie)...infatti la loro primogenita, Barbara è nata nel 1984.
insomma,un figlio fuori dal matrimonio per il nostro Paladino della Cristianità....ma non è finita!
Prima della nascita di Barbara, SILVIO BERLUSCONI e VERONICA LARIO hanno deciso di interropere una gravidanza al 7° mese in quanto il nascituro non sarebbe stato normale.

ecco alcuni link:


la difesa della vita a corrente alternata

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera uscita il 4 aprile 2005:

Primo Piano Politica 4 aprile 2005 Veronica

Miriam Bartolini in arte Veronica Lario, seconda moglie di Silvio
Berlusconi diceva:
"Ho avuto un aborto terapeutico, molti anni fa. Al quinto mese di gravidanza ho saputo che il bambino che aspettavo era malformato e per i due mesi successivi ho cercato di capire, con l'aiuto dei medici, che cosa potevo fare, che cosa fosse più giusto fare. Al settimo mese di
gravidanza sono dolorosamente arrivata alla conclusione di dover abortire. È stato un parto prematuro e una ferita che non si è rimarginata."
In altre interviste la stessa Bartolini/Lario afferma che quella decisione fu presa di comune accordo tra lei e Silvio Berlusconi, che aveva concepito quel bimbo con quella che ancora non era la sua consorte, nei primissimi anni 80.

Famiglia Berlusconi aborto al settimo mese

postato su facebook da Mirco Celii

IL MERAVIGLIOSO TUBETTO

Un bel dì presi a masturbarmi davanti allo specchio. Mi chinavo in avanti sognando di essere penetrato da qualcuno. Era una cosa forte. Scopo spesso davanti allo specchio con le donne. Mi piace guardare. Loro ma anche me. Mi piace cogliermi in atteggiamenti e espressioni che non vedrei mai altrimenti. Ma questa volta volevo essere penetrato da qualcuno. E più mi masturbavo e più era forte il desiderio. E non venivo. Ma certo! Non potevo venire se non soddisfacendo la mia voglia! Il corpo me lo vietava. Cominciai a pensare che sarebbe stato molto improbabile che un candidato si fosse presentato in quel momento alla porta. E non avevo nessuna voglia di interrompere un bel niente per cercare qualcuno e soffocare la mia estasi. Così se proprio non c'era qualcuno ci poteva forse essere qualcosa. Cominciai a guardarmi in giro ansioso. Oggetti di tutte le fogge, per lo più impossibili, mi si paravano dinnanzi C'erano pettini, pinzette, spazzolini, spazzole, rasoi, tubetti di creme, ecc. Notai subito che una foggia interessante l'avevano i tubetti dello sciampo e quelli dei balsami e delle lozioni. Anche fra questi, però, bisognava scegliere con intelligenza.
Alcuni di loro presentavano insidie non del tutto intuibili ai profani. Certi si aprivano a clic, cert'altri subivano un improvviso ed enorme allargamento subito dopo il tappo. Infine i più micidiali erano confortevolmente stretti ma con i bordi del tappo rigati o taglienti o quadrati.
Bisognava scegliere bene ma bisognava scegliere in fretta, perchè la voglia era ormai divenuta insopportabile e la libido poteva farmi commettere qualsiasi scemenza. Finalmente la mia scelta cadde su un tubetto di lozione per capelli. Era cilindrico e sufficientemente stretto per un principiante come me. Le pareti erano liscissime. Plastica - pensai, - infrangibile. Cominciai a spalmarmi abbondantemente di crema intorno all'ano, affondando di tanto in tanto con le dita, lentamente. Era una sensazione splendida. Al bando i bacchettoni! Quanto è bello scoprire che non sappiamo tutto di noi! Le dita riprendevano a scivolare, facile, sorprendentemente facile.
Prima una, poi due, poi tre... La voglia di avere qualcosa di più grosso era devastante e cresceva prorporzionalmente ai miei tentativi. Pensai che era molto femminile, questo desiderio di essere riempiti, di avere qualcosa di grosso dentro, e mi rammaricai, ma solo per un attimo, delle miserande dimensioni del mio pene. Quanto poco avrei potuto soddisfare lo stesso desiderio in qualcun'altro. Finalmente tastando trovai il tubetto, e lo cosparsi di crema con una mano mentre con l'altra continuavo a masturbarmi lentamente, o a penetrarmi con le dita. Ero in preda all'estasi, in balìa della mia voglia. I movimenti erano frenetici e sconnessi; cominciavo una cosa e passavo subito ad un'altra! Finalmente decisi di infilarmelo. Incontrai qualche resistenza prima, che mi chiarì subito la differenza fra un oggetto rigido e uno di carne, ma poi, rilassando i muscoli e spingendo con l'ano verso l'esterno il tubetto entrò. Meraviglioso! Era Meraviglioso! Quanto mi ero perso sino a questo momento. Il mio uccello subì un inturgidimento improvviso che capivo essere meccanico. Poi però notai che la concentrazione era sull'ano, dentro, e il pene si rilassò leggermente. Il tubetto sarà stato largo tre-quattro centimetri, un vero cazzetto. Lo muovevo lentamente, ma molto lentamente, avanti e indietro, perchè ero sul confine fra l'incredibile piacere e il dolore. Strinsi i muscoli dell'ano tutt'attorno. Anche questo era bello. Poi li rilassai totalmente facendolo entrare ancora di più, sempre molto lentamente. Mi accorsi solo allora che stavo gemendo di piacere. Ristrinsi i muscoli dell'ano e di tutto il corpo, oggi così... Ripresi a masturbarmi con insistenza, tutti i muscoli tesi a venire, tutto il mio corpo voleva venire. E finalmente venni, e allora accadde il miracolo. Sentii l'orgasmo partirmi da dentro, da un punto abbastanza preciso dentro, e contemporaneamente sommarsi anche fuori con l'uccello. Tremavo terribilmente mentre venivo per tutta la stanza, un orgasmo devastante. Mi ritrovai chino, appoggiato sul lavandino, col fiato ancora grosso e una mano che reggeva il tubetto ancora dentro. L'ano premeva per espellerlo, così lo tirai fuori piano e abbastanza dolorosamente. Ero esterrefatto. Cercai di evitare di pensare a quanto male mi ero fatto a non provare prima questa cosa. Non capivo più niente. Mi sdraiai sul letto ancora ansimando. Bisognava cercare qualcosa di più morbido e di più grosso. Il giorno dopo al supermercato la mia attenzione non fu rivolta al padiglione delle economicissime insalate confezionate, ma a quello dei costosissimi balsami in tubetto. Le signore passando notavano questo capellone magro e spettinato fissare per lunghissimi, interminabili minuti tutti i tubetti dello scaffale, prenderli, rigirarli, misurarli con la mano... Poi trovai quel che cercavo. Era lì in mezzo allo scomparto, dove uno non si aspetterebbe di trovare mai, così facilmente, quello che cerca. Naturalmente era un balsamo economicissimo.
Scoprii subito che i balsami più costosi non hanno anima, con le loro forme contorte e pompose. Questo era lì, semplicemente perfetto. Era largo alla sommità più o meno come il tubetto che avevo già usato, ma poi si allargava con la giusta proporzione e misura sino alla base. Il tappo era perfettamente integrato e proporzionato con il resto del corpo ed era eccezionalmente liscio e smussato. Decisamente studiato per come fosse anatomico. Anche la lunghezza utile era apprezzabile, e lasciava margine di manovra alla base. Ma il miracolo, l'incredibile caratteristica che rendeva unico, assoluto questo tubetto, era la morbidezza.
Plastica morbida e sottile ripiena di balsamo. Dovevo correre a casa! Dovevo correre a casa a provarlo! Subito! Pagai l'incredibile cifra di tremilalire sotto lo sguardo compatente della commessa, che certo pensava che io non capissi niente di balsami. VOI non capite niente! Stolti! Avete un prodigio, un solo esempio di comunione di elementi unici e perfetti sullo scaffale, e lo disprezzate! Guai a voi! Pensai. E me ne andai con la faccia scura lasciando pensare alla commessa il motivo sbagliato per la mia arrabbiatura. A casa mi precipitai in bagno, affrettando le operazioni a più non posso, e ripetendo il rituale dell'altra volta. La crema, le dita. Ero nudo davanti allo specchio. Tutti i muscoli tesi. La faccia persa, pazza, gli occhi semichiusi. Stavo già ansimando. E venne il suo momento. Lo infilai piano sentendolo subito morbidissimo. Spinsi. Era grosso, molto grosso. Mi dilatò, entrò, mi riempì totalmente.
Gemevo per l'enorme piacere di sentirlo tutto, dentro, morbido e grosso. E venni. Senza masturbarmi. Una cosa ancora più devastante dell'altra. Pensai - Nessuna donna mi ha mai
fatto provare una cosa anche solo simile a questa, una cosa così intensa -. Mi sdraiai sul letto ansimando, contento, felice, entusiasta. Perchè è meraviglioso scoprire qualcosa di nuovo in noi stessi. Qualcosa che ci stupisca e ci faccia rimanere senza fiato. Perchè quando viene la sera, il putrido riassunto che ci faceva l'insegnante, fra i banchi, con la faccia spaventata e gli occhi sbarrati, su come siamo morti, quando siamo nati, e su come sarà oggi, e domani, e domani l'altro, così come è stato per lui, non ci divori il cuore, e poi l'anima, e poi il sonno...
Guardo il soffitto...Sono nuovo come un bambino. E mi addormento.


Capitolo 6, il meraviglioso tubetto, Manuel Agnelli

 

La Vita e' Facile

 

 
Un abbraccio convulso e poi la fuga.
La verità ha più sapore se è mangiata cruda.
Forse il correre dei giorni ha un suo motivo.
Forse sono diventato solo più cattivo.
Un abbraccio convulso e poi la fuga.
La verità ha più sapore se è mangiata cruda.
Tutti i fiori sono morti nel giardino
Sto in mutande e conto i passi del vicino.
La vita è semplice, se non ci sei tu
La vita è facile, ora che non ci sei più.
Un abbraccio convulso e poi la fuga.
La verità ha più sapore se è mangiata cruda.
I miei nervi non sopportano più niente.
Vi chiedo scusa: avrei voluto essere divertente.
La vita è semplice, se non ci sei tu
La vita è facile, ora che non ci sei più.

 

Cercavo in te la tenerezza che non ho

 

 
Che pesantezza oggi..vorrei mettermi sola in un angolo e piangere un po' di lacrime..è solo che per me non è mai catartico..accresce solo il malessere senza sfogarlo...e in più questa delusione pressante e ancora più difficile da digerire...
 

mercoledì 11 febbraio 2009

voglio solo sfogarmi...

 
 

 
 

protect me from what I want

 

 
Forse siamo vittime del destino
Ricordati di quando festeggiavamo
Bevevamo e ci stravolgevamo fino a tardi
E ora siamo tutti soli

Proteggimi da ciò che voglio
Proteggimi, proteggimi
Proteggimi da ciò che voglio
Proteggimi, proteggimi

 

il mondo prima

 

 
Era bello vedere che il verde ritorna e che si svegliano i ghiri
era bello sapere che dopo l'inverno la voglia ritorna anche a te

era bello sapere che solo d'estate come gli insetti sui fiori
era bello vedere i capelli bruciare e cambiare colore
era bello vederti nuotare andare in fondo per poi risalire
era bello star svegli la notte e tutto il giorno dormire

il mondo prima che arrivassi te

era bello cadere d'autunno sopra le foglie come le foglie
era bello sentirti cantare giù per le scale
era bello vederti ballare
era bello, era bello

il mondo prima che arrivassi te

era bello il cielo d'inverno come i tuoi denti
era bello sentire le tue mani fredde cercare qualcosa di me
era bello i tuoi piedi sopra le cosce
un po’ come fossimo in moto
ma distesi sul letto mio fresco
quasi come guidassi tu

il mondo prima che arrivassi te

 

gettare la spugna

 
 
 

 
 
 

alcuni film da vedere

 
...Ieri al Mono sono rimasta sedotta dai colori di questo film di fantascienza di Elio Petri datato 1965 e dai capelli platinati di Marcello Mastroianni..oltre che dal fascino di Ursula Andress...
 

 
Casanova di Fellini perchè qui Donald Sutherland mi ha sempre inquietato...
 

 
Intervista perchè qualche sera fa ho visto un interessante documentario su Cinecittà e sui suoi antichi fasti..e Fellini ha molto contribuito al riguardo.
 

 
Satyricon sempre di Fellini perchè un po' di romanità decadente non guasta..e poi vista con gli occhi del Maestro non può che uscirne esaltata una certa pacchianità, insomma un trash di classe, tipicamente acquariano...
 

 

martedì 10 febbraio 2009

tutto iniziò da una spesa al supermercato...

 

 
Vi capita mai di pensare a quel piccolo evento che vi ha permesso di indirizzare la vostra vita verso una strada nuova..una strada che vi ha accompagnato per molto tempo o che magari state ancora percorrendo? L'ultima volta per una casualità del genere sono finita a lavorare in questa azienda..circa 12 anni fa (in realtà è Jessica che tiene il conto) e dal momento che ci passavo veramente tanto tempo ho iniziato anche ad avere relazioni con le persone con cui lavoravo...
Ora però ricordare questo mi fa solo male... ma ogni strada apre una strada nuova e a volte le persone, gli eventi possono anche essere il trampolino di lancio per nuove persone e nuovi eventi...
Non bisognerebbe mai fermarsi alle delusioni... si rischia di non vedere il bello intorno a noi... di alimentare inutilmente una cultura del dolore, cosa fra l'altro tipica nella nostra tradizione occidentale...
Si può dare un'altra occasione alle persone..io ci ho sempre provato, a volte anche più di una... ma ci si deve rispetto, e bisogna riconoscere qual è il nostro limite...
Non possiamo obbligare gli altri ad amarci, no? e neppure a rispettarci...
 

prendiamo l'islanda ad esempio...

 

 
Questo per ricordarci che in altri stati d'Europa ci sono situazioni differenti dalla nostra e che non dobbiamo mai dimenticare che un'alternativa è possibile... Ma dobbiamo abbandonare la nostra passività e iniziare a metterci in gioco... Non ci vuole molto.. semplicemente provare ad essere se stessi e vivere coerentemente con questa affermazione...
 

Eluana è morta, Eluana ora vive

Ha preso tutti in contropiede e se n’è andata con un sussulto di dignità, quasi volesse scappare prima che gli avvoltoi del senato, comandati a bacchetta dal loro padrone, decidessero di condannarla all’ergastolo in uno stato di vita che vita non è, perché non umana. Se n’è andata, lontana da suo padre e da sua madre, quasi volesse risparmiargli l’ultima goccia di fiele che essi sorseggiano da diciassette anni. Se n’è andata, approvando le scelte della sua famiglia, l’unica che in questa tragedia fu ed è scevra di interessi e la sola che può vantare gratuità e amore senza ricompensa. Se n’è andata quasi a smentire un pusillanime che non ha esitato a sfregiare la vita e la morte, il Diritto e lo Stato per trarre vantaggi e benefici per sé e la sua bulimia di potere. Se n’è andata per non essere complice del sigillo diabolico tra pagani e devoti, scribi e farisei, che aggiungono pesi sulle spalle degli altri, senza mai muovere un dito per aiutare a portarli.[...]

Chi ha ballato sulla sua tomba prima ancora che morisse ha avuto anche l’impudenza di gridare “assassino” e “boia” al mite babbo, l’unico che l’ha amata senza riserve, con il coraggio di lasciarsi generare dalla figlia che lui aveva generato e anche perduto. Finalmente ora può restituirla alla dignità della morte che è l’unico modo per ridarle la vita. Nel turbinio di questo mondo pazzo e folle, Eluana, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; come agnello condotta al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Eluana è morta. Silenzio. Sipario.

Estratto da Micromega online di don Paolo Farinella

don't loose your head

 

 
 
Questo per ricordarsi di non perdere mai la testa

 
 

lunedì 9 febbraio 2009

just a perfect day...

 

 
 
...Oh its such a perfect day,
Im glad I spent it with you.
Oh such a perfect day,
You just keep me hanging on,
You just keep me hanging on.

Just a perfect day,
Problems all left alone,
Weekenders on our own.
Its such fun.
Just a perfect day,
You made me forget myself.
I thought I was someone else,
Someone good.

Oh its such a perfect day,
Im glad I spent it with you.
Oh such a perfect day,
You just keep me hanging on,
You just keep me hanging on.

Youre going to reap just what you sow,
Youre going to reap just what you sow,
Youre going to reap just what you sow,
Youre going to reap just what you sow...
 
 
(e in queste ultime quattro righe potrebbe anche suonare per qualcuno come una minaccia...)

un atto d'amore

 

 
 
 
"Io voglio far qualcosa che serva,
Fammi far solo una cosa che serva,
Dir la verità è un atto d’amore,
Fatto per la nostra rabbia che muore"

 
 
 
All'epoca dell'intervista, comunque, dicevi che il male non è Sanremo, ma quello che ti costringono a fare sia le case discografiche che il mondo della televisione...

Il male è quando sei tu che ti adatti a qualsiasi tipo di cosa perché pensi che sia necessario adattarsi per esserci, no? E allora, voglio dire, non avremmo cominciato a fare la musica che abbiamo fatto se avessimo pensato che era necessario adattarsi a qualcosa... avremmo fatto altro! Nel tempo, dopo tanti anni - perché nel '99 erano già tanti anni che andavamo in giro - tutti cominciavano a pensare di non dover aver paura di confrontarsi con l'esterno. Più che non aver paura era quasi un dovere quello di veicolare le idee, non perché ci sentivamo né dei paladini e neppure dei rivoluzionari; semplicemente portare i nostri punti di vista anche al di fuori del nostro ambiente dove ormai le idee marciscono perché sono lì a macerare. Questa necessità l'abbiamo avvertita sempre di più con il passare del tempo e con il "Tora! Tora!" abbiamo fatto un piccolo tentativo. Questo di Sanremo, adesso, è un altro tentativo, coerente con il "Tora! Tora!" da tutti i punti di vista perché arriviamo comunque a veicolare quello che facciamo, la musica, le idee e i punti di vista in un ambiente che non è il nostro. Perché usciremo al di fuori del nostro ambiente parlando con gente che magari non parla la nostra lingua rimanendo però noi stessi. Ciò non toglie che ci faremo promozione e che certamente ci converrà. Qualcuno dice che non ci converrà, ma dopo la conferenza stampa io ho già la borsa piena di articoli, che dimostra che forse non è il discorso di convenienza quello che importa...

Mentre ascoltavo il brano mi ha colpito la frase "La verità é un atto d'amore".

In fondo è quello che era, per il nostro privato, per quello che possiamo fare anche nel nostro piccolo. Prima di parlare di tutte le altre cose, le operazioni che faremo etc., io dico, ma non per schernirmi, nessuno va a fare la rivoluzione. Noi non cambieremo niente a Sanremo, neanche il gusto di Sanremo, neanche Sanremo cambieremo. Andiamo però approfittando di una cosa per portar in giro un'idea e secondo me ci stiamo riuscendo ed questa è la cosa più importante. Così come ci siamo riusciti in parte con il "Tora! Tora!" facendo delle bricioline, però, cazzo!, abbiamo seminato. E adesso cerchiamo ancora di alzare la posta e devo dirti che avevo dei piccoli dubbi, ma dopo la conferenza stampa e dopo ieri, con le uscite che ci sono state, con il pubblico inneggiava... Sai, alla fine, nessuno vuole fare delle rivoluzioni, nessuno si illude di rinnovare il costume di un paese, che per cambiare ci metterà anni. Però non per questo devi stare in salotto o nasconderti. Cioè, noi siamo una via di mezzo. Vogliamo fare le bricioline, ci mettiamo le bricioline e sono sicuro di questa cosa qua, dei cambiamenti aiuterà a produrli nel nostro piccolo... aiuterà a produrli.

E "Il paese è reale"? Nel senso che c'è qualcosa al di là di quello che viene trasmesso?

No, è la storia di una persona che aveva dei sogni e che scopre che questi sogni erano spazzatura proprio perché, lì fuori, il paese è reale - nel senso che la realtà è diversa da quella dei suoi sogni. La realtà è diversa, ci sono cose più urgenti da fare, altre cose più importanti da raggiungere, altri ruoli da avere, magari meno altisonanti, ma più nobili da un certo punto di vista. E in quel momento si trova completamente isolato all'interno di quello che lo circonda perché tutti gli altri hanno altri obiettivi, fra i quali quello di affondare bestemmiando e brindando e ballando così come sembra fare questo paese adesso. Sembra il Titanic. Stiamo affondando e tutti stanno a ballare. C'abbiamo tette e culi in televisione... e noi andiamo a vederli da vicino! (risate)
Insomma, questa persona si rende conto che vuole fare qualcosa di utile, non solo per sé stesso ma anche per quello che ha intorno e prende coscienza di una profondità diversa. È un testo attivista, quasi "interventista": fai, fai, anche nel tuo piccolo, ma fai! E nel nostro ambiente - e io a te posso dirlo che certe cose le sai - quando parlo con altri giornalisti non le capiscono, cioé parlano proprio un'altra lingua. Però nel nostro ambiente, purtroppo, lo sai benissimo, una delle cose più brutte è la mancanza di attivismo, la mancanza di prese di posizione, se non sono quelle carbonare del tipo: il mio orticello è più bello del tuo. (continua...per vedere il resto cliccare sul titolo del post)


Da Rockit.it, frammenti d'intervista di Faustiko a Manuel Agnelli

abbiamo bisogno di nuovi eroi?

 

 
...O ci basta mettere una maschera e fingere di essere altro da noi stessi per credere di avere dei superpoteri?
E se riesco a convincermi di possederli, riusciranno a crederlo anche gli altri?