domenica 28 dicembre 2008

metteva l'amore sopra ogni cosa



"Spesso gli sbirri e i Carabinieri
al loro dovere vengono meno,
ma non quando sono in alta uniforme
e l'accompagnarono al primo treno"


Fabrizio De Andrè (versione censurata)
 
 
 

sabato 27 dicembre 2008

Storia di Marie e Julien, di Jacques Rivette


 
Bisogna fuggire dalla gente troppo infelice.
E' per sopravvivere.

 

venerdì 26 dicembre 2008

la frase del giorno

 
 
 
 
 
"Come un passerotto sul filo, come un ubriaco di un coro a mezzanotte ho cercato a modo mio di essere libero."

Leonard Cohen

 
 
 
 
 

Perchè Sanremo è Sanremo
(Ma non c'è proprio mai fine al peggio?)

Ecco la lista dei big di quest'anno a Sanremo: Afterhours (Il paese è reale), Albano (L'amore è sempre amore), Alexia (con Mario Lavezzi, Biancaneve) Marco Carta (Dentro ad ogni brivido), Dolcenera (Il mio amore unico), Gemelli diversi (Vivi per un miracolo), Fausto Leali (Una piccola parte di te), Marco Masini (L'Italia), Nicky Nicolai & Stefano Di Battista (Più sole), Patty Pravo (E io verrò un giorno là), Povia (Luca era gay), Pupo - Belli - Youssou'n Dour (L'opportunità), Francesco Renga (L'uomo senza età), Sal Da Vinci (Non riesco a farti innamorare), Tricarico (Il bosco delle fragole), Iva Zanicchi (Ti voglio senza amore).

Inoltre tra le novità più attese del Festival ci sono i padrini delle nuove proposte, tutti grandi nomi della musica italiana, insieme a Burt Bacharach. I giovani che si esibiranno giovedì 19 febbraio sono Silvia Aprile con ospite Pino Daniele (Un desiderio arriverà), Irene con Zucchero-Vandelli-Battaglia-Fio (Spiove il sole), Iskra con Lucio Dalla (Quale amore), Filippo Perbellini con Riccardo Cocciante (L'orgoglio), Chiara Canzian - figlia del più noto Red Canzian, voce e basso dei Pooh - con Roberto Vecchioni (Prova a dire il mio nome), Malika Ayane con Gino Paoli (Come foglie), Barbara Gilbo con Massimo Ranieri (Che ne sai di me), Karima, ospite Burt Bacharach (Come in ogni ora). E ancora da Sanremo Lab-Accademia della canzone di Sanremo arrivano Arisa (Sincerità) e Simona Molinari (Egocentrica), i cui ospiti saranno annunciati nelle prossime settimane (entro il 16 gennaio).

giovedì 25 dicembre 2008

arrivederci...

« Le prime rappresentazioni delle opere di Harold Pinter furono massacrate dai critici. Ad eccezione di Harold Hobson, scrissero tutti che era un autore eccentrico, inaccettabile, incomprensibile, che non aveva nulla da dire. Oggi forse è l'autore [vivente] più rappresentato al mondo ma, come dice egli stesso, «Adesso sono diventato comprensibile, accettabile, eppure le mie commedie sono sempre le stesse di allora. Non ho cambiato una sola battuta!». »

(Alessandra Serra)



Raramente un autore è stato così immediatamente metaforico per forza poetica, per qualità e invenzione drammatica come Harlod Pinter, che era considerato da tempo un classico del Novecento. Non si è mai tirato indietro davanti all’impegno civile e col tempo è passato da una vena più esistenziale a una più decisamente politica mantenuta fino all’ultimo. Di pochi mesi fa il suo ultimo appello per fare giustizia ed individuare i responsabili dell’uccisione di Anna Politkovskaia. Ma tanto fu diretto nella vita quanto invece allusivo sulla scena, dove diede vita al teatro della minaccia ('’La vita di ognuno di noi è sempre minacciata e incerta. Viviamo nella repressione e fingiamo di vivere nella libertà'’). La sua è l’arte di scrivere per sottrazione, costruendo personaggi e vicende esemplari, sganciate da ogni contingenza. E nonostante questo riuscendo a farli sentire vivi, concreti, esemplari.
La drammaturgia pinteriana, ha provocato una rivoluzione mettendo in scena i conflitti umani senza azione, una lotta tra individui giocata esclusivamente sulla parola, sullo scambio delle battute, utilizzate come vere e proprie armi. I personaggi di Pinter di solito bevono, fumano, passeggiano in una stanza, si guardano ma niente di più accade in scena. Il ruolo e la forza del testo e la capacità di cogliere i personaggi con le loro ambiguità, insicurezze e desideri è il grosso del lavoro sulla messa in scena.

Riassumo qui sotto solo la sua opera teatrale..
* La stanza (The Room) (1957)
* Il compleanno (The Birthday Party) (1957)
* Il calapranzi (The Dumb Waiter) (1957)
* La serra (The Hothouse) (1958)
* Il guardiano (The Caretaker) (1959)
* L'amante (The Lover) (1963)
* Il ritorno a casa (The Homecoming) (1964)
* Il seminterrato (The Basement) (1966)
* Paesaggio (Landscape) (1967)
* Silenzio (Silence) (1968)
* Vecchi tempi (Old Times) (1970)
* Monologo (Monologue) (1972)
* Terra di nessuno (No Man's Land) (1974)
* Tradimenti (Betrayal) (1978)
* Voci di famiglia (Family Voices) (1982)
* Victoria Station (1982)
* Una specie di Alaska (A Kind of Alaska) (1982)
* Il bicchiere della staffa (One for the Road) (1984)
* Il linguaggio della montagna (Mountain Language) (1988)
* Party Time (1991)
* Chiaro di luna (Moonlight) (1993)
* Ceneri alle ceneri (Ashes to Ashes) (1996)
* Anniversario (Celebration) (1999)
* Alla ricerca del tempo perduto (Remembrance of Things Past) (adattamento teatrale dell'opera di Marcel Proust) (2000)

...senza mai dimenticare il lavoro cinematografico con joseph Losey.
Ecco un altro grande che se ne va..

milano e joseph

Il vescovo Monsignor Tettamanzi, che per sua stessa ammissione ha "preferito la sobrietà", ha messo a disposizione un milione di euro provenienti dall'otto per mille della diocesi di Milano per le famiglie che hanno perso il lavoro e che si trovano in condizioni di penuria economica..una goccia nell'oceano, certo, ma soprattutto un esempio per la chiesa di Roma.. Papa Ratzinger invece oggi si è limitato a tante belle parole, dall'alto del suo pulpito...




Dalla penna del Cardinal Martini una riflessione su cosa significa la "scelta della fede" per l'uomo contemporaneo. Il fatto stesso che si parli di "credere" e non di proclamare senza dubbi l'esistenza di Dio, significa riconoscere che si tratta concretamente di un atto, di una scelta consapevole, che non è semplice conoscenza deduttiva, ma coinvolgimento di tutto l'uomo in una personale dedizione di cuore, mente e spirito. C'è in noi un ateo potenziale che grida e sussurra ogni giorno le sue difficoltà a credere, come l'apostolo Pietro che non esita a seguire e amare Gesù con entusiasmo ma anche a tradire di fronte al pericolo.

sabato 20 dicembre 2008

natale si avvicina



I rapporti vanno avanti con o senza di noi..o forse si fermano all'ultima volta in cui ci siamo visti, sentiti. Il più delle volte le persone vivono con me anche se non ci si frequenta per lungo tempo, mentre solo in qualche caso particolare ho proprio sospeso il pensiero e smesso di farmi domande.
Oggi una cara amica mi ha mandato un pacchetto per Natale, con un bigliettino in cui mi dice che mi vuole bene. Io so che mi vuole bene, ma la situazione (che per ovvi motivi) non sto qui a spiegare è divenuta alquanto intricata. Non ci sentiamo più da maggio credo, da un momento in cui ho avvertito una "mancanza di cura" nei miei confronti e com'è mia solita usanza le ho sbroccato dietro. Ha voluto tentare di stupirmi.. e c'è riuscita.
Aprirò il suo pacchetto a Natale, e la chiamerò prima, se mi verrà in mente qualcosa da dirle. E se non dovesse venirmi in mente niente?
Il fatto è che nella nostra solitudine le relazioni diventano veri e propri film dove noi decidiamo le parti e chi le interpreta.
Quest'anno vorrei come regalo un po' più di coraggio per affrontare i rapporti con lealtà e nella loro realtà...Sempre che il fottuto Babbo decida di lasciar perdere la sua spiaggia e le sue fottute birre ghiacciate e venga qui...

 

giovedì 18 dicembre 2008

Marta says:



"La paura degli esseri umani è paura di essere umani"
(dalla maglietta dei Marta Sui Tubi)

martedì 16 dicembre 2008

think

Questo periodo storico potrebbe essere definito Il grande Sonno? O forse con un tono più speranzoso il fuoco che cova sotto la cenere????
C’è bisogno di un messaggio forte, di una netta presa di posizione sui fatti che accadono in questi mesi, senza il timore che venga strumentalizzato. Qualunque movimento potrebbe essere uno sbaglio, ma bisogna agire, per dio. Certo che se non hai piena padronanza dei mezzi di comunicazione è meglio starne alla larga.. e allora bisogna iniziare a prendere confidenza dal piccolo, dal quotidiano, da noi stessi, atrofizzati, incapaci principalmente di sentire. Ci si abitua a tutto, e quando il cappio viene stretto un po’ di più può inizialmente infastidire, anche se trovi sempre il modo per respirare.. E’ che potrebbe essere utile in questo senso conoscere realtà differenti dalla nostra... Cito la battuta di un vecchio film, nemmeno un gran film, che diceva pressappoco:

“Non agisco così per cambiare il mondo, ma perché questo fottuto mondo non cambi me!”


Accettiamo il cambiamento quando c’è crescita, miglioramento delle nostre condizioni, accettiamo principalmente il nostro sentire, senza girarci dall’altra parte.

sabato 13 dicembre 2008

insetti



Seduto sul bordo della vasca da bagno
osservo piccoli animaletti
Muovono le loro antenne
tra capelli morti e peli di cazzo
Sembrano provarci gusto
Poi il loro vagare alla ricerca di non so che
mi ricorda qualcosa di già visto
qualcosa di ridicolo e deprimente
E' a questo punto che tronco la loro esistenza
con un getto d'acqua bollente
Trascinati dalla corrente
tornano in quello stesso buco
da dove erano usciti temerari
sfidando
l'ira
di dio
Nessuna fedeltà!
Massimo volume!

 

giovedì 11 dicembre 2008

da qui




Vivo in un posto dove tutto quello che accade
sembra accadere per caso
Una strada attraversa il paese
Il paese è quella strada
Nessuno ha scelto di vivere qui
Ma c'è qualcosa che ci trattiene
Perchè anche se non c'è amore
a volte
a volte c'è qualcos'altro


mercoledì 10 dicembre 2008

A chi ama

In genere non leggo e non cito più Hermann Hesse da tanti anni. Lo reputo uno scrittore adolescenziale, non certo per sminuirlo, ma in quanto tratta temi assoluti come l’amore e l’amicizia in un modo che solo gli adolescenti possono capire.
Questo piccolo racconto però me lo porto dietro da tanti anni.. vorrei donarlo a chi ama. o a chi pensa di amare..

C’era un innamorato che amava senza speranza.
Si ritirò del tutto nella propria anima e gli parve che il fuoco d’amore l’avrebbe consumato.
Perdette il mondo, non vedeva più il cielo azzurro e il verde bosco,
il torrente per lui non frusciava,
l’arpa per lui non suonava,
tutto era sprofondato e lui era caduto in miseria .
Ma il suo amore cresceva,
e lui avrebbe preferito morire e rovinarsi
piuttosto che rinunciare al possesso della bella donna che amava.
Sentì allora che il suo amore aveva bruciato in lui ogni altra cosa,
e l’amore divenne,
potente e tirò e tirò, e la bella donna dovette obbedire,
venne, e lui era lì a braccia aperte per attirarla a sé.
Ma quando gli fu davanti si era del tutto trasformata,
e con un brivido egli sentì e vide che aveva attirato a sé tutto il mondo perduto.
Era davanti a lui e gli si arrendeva,
cielo e bosco e torrente, tutto gli veniva incontro in nuovi colori,
fresco e splendido, gli apparteneva,
parlava il suo linguaggio.
E invece di conquistare soltanto una donna egli aveva
tra le braccia il mondo intero,
e ogni stella del cielo ardeva in lui
e scintillava voluttà nella sua anima.
Aveva amato e amando aveva trovato se stesso.
Ma i più amano per perdersi.

martedì 9 dicembre 2008

Tu NoN DiCi Mai NiENTE

Oggi ascoltavo Pane in uno dei pezzi più belli di Leo Ferrè...




Io vedo il mondo come qualcosa d'incredibile
L'incredibile è ciò che non si puo vedere
Fiori nelle matite Debussy sulla sabbia
In una sconosciuta località di mare
Ragazze dentro il fero in fondo all'abitudine
Minatori che scavano nella loro apatià
Reggiseni per gatti e degli industriali
Che lavorano per gli operai della Fiat
Io vivo altrove dentro la quarta dimensione
Dove è messa in fumetti la relatività
Vieni da me che sono la quercia ed il domani
Vieni da me c'è un fuoco che ti riscalderà
Io volo per la pelle in cieli di miseria
Io sono un vecchio Boeing dell'anno ottantanove
Parto il fiore tra i denti verso l'ultima guerra
Con macchine da scrivere dalle uniformi nuove
Io vedo pianoforti su ventri di ragazze
Ed in occhi di bimba la stereofonia
Uno scimpanzè di ghiaccio che canta la mia musica
Dolcemente con me e tu non parli mai
Tu non dici mai niente tu non dici mai niente
Qualche volta tu piangi come piangon le bestie
Che non sanno il perchè e non dicono niente
Come te l'occhio altrove mi fanno le feste
Io vedo moltitudini nel tuo ventre deserto
Io sono l'indomani il mio domani sei tu
Io vedo denudarsi fidanzati perduti
Alla tua voce lieve agni notte di più
Tiepidi odori sopra marciapiedi di sogno
Nel mio letto d'asfalto dentro a questa città
Sopra di me lo scorrere di ragazze e di spugne
Che trasudano il succo di questa folle età
Io vivo altrove dentro la dimensione ics
E osservo il mondo da una feritoia
Io sono il sempre il mai sono la ics
Della formula dell'amore e della noia
Io vedo tramvai blu su rotaie di pianto
Paraventi cinesi sotto il vento del nord
Oggetti senza oggetto e finestre d'artisti
Da cui escono il sole il genio e la morte
Aspetta vedo ancora una stella smaritta
Che ti viene a trovare e ti parla di me
La conosco da tempo vive alla porta accanto
Ma la sua luce è illusoria come te
E non mi dici niente tu non dici mai niente
Ma splendi nel mio cuore come splende una stella
Coi suoi fuochi perduti in sentieri lontani
Tu non dici mai niente proprio come una stella

Il treno per il Darjeeling



È un film sulla pulsione di morte, e su come rimuoverla nel nome della vita. I tre fratelli Whitman sono come i fratelli Tenenbaum di un precedente, magnifico film di Anderson: strani, lunari, con una dolorosa situazione familiare alle spalle. Hanno perso il padre e vorrebbero rivedere la madre, che si è imboscata in qualche angolo dell'India a fare la suora laica. Non si parlano da anni ma il maggiore di loro, Wilson, convoca gli altri due - Brody e Schwartzman, anche sceneggiatore assieme al regista e a Roman Coppola - su un treno che parte da una scalcinatissima stazione dell'India. Inizia un viaggio iniziatico in cui i fratelli si rimbalzano battute surreali e pian piano imparano a conoscersi, o a riconoscersi. Finché arrivano dalla mamma, che è la splendida Anjelica Huston: li accoglie nel suo monastero in cima a un monte, li ammonisce di stare attenti alle tigri e li «guarisce» a modo Zen, con il silenzio. La scena in cui i quattro, madre e figli, si riconciliano con la vita è un piccolo miracolo: i primi piani degli attori sono accompagnati dalla vecchia canzone dei Rolling Stones Play With Fire, ed è il più bel videoclip che Jagger & Richards abbiano mai avuto. II film conferma il prodigioso talento di Wes Anderson nell'inserire le canzoni nei film: anche i titoli di coda, con la vecchia Champs Elysées cantata da Joe Dassin, sono meravigliosi.



Wes Anderson è un artista unico. I suoi film fanno venir voglia di usare una parola desueta e, nel gergo giornalistico, quasi proibita: poesia. Il giovane regista texano parte sempre da storie cupe, e riesce a rasserenarle con un talento visivo e narrativo che non ha termini di paragone. Ha un'idea di cinema personalissima e The Darjeeling Limited la sviluppa in modo coerente rispetto a I TenenBaum e a Le avventure aquatiche di Steve Zissou. La proiezione è preceduta dal corto Hotel Chevalier, dove uno dei fratelli (Schwartzman) incontra la moglie dalla quale è fuggito (Natalie Portman) in un albergo di Parigi. È un prologo, o meglio la «parte 1 » del film, anch'esso delizioso.

Alberto Crespi Da L'Unità, 4 settembre 2007

BuON CoMPLeANNO PiPPA

 

 
"Non me la sento di andare ad una festa di compleanno dove al posto della festeggiata ci sono delle sagome di cartone che la rappresentano.."
E se provassimo ogni tanto ad andare oltre le nostre sagome di cartone?

 

giovedì 4 dicembre 2008

IpSE diXiT



Viste le recenti disgrazie del Milan, Berlusconi ha deciso di mettere una tassa sull'Inter con la motivazione "State vincendo troppo!"

mercoledì 3 dicembre 2008

Jimmy DeLLA CoLLiNA



Sarroch in Sardegna sonnecchia tra le sirene del porto e il profilo di fabbriche e ciminiere.
Un piccolo film italiano di ambientazione carceraria (tratto dal romanzo di Massimo Carlotto), che parla dell'inquietudine della post-adolescenza e del fallimento delle strutture di recupero.
A ragazzi come Jimmy, talvolta può apparire più facile abbandonarsi a un'inesorabile autodistruzione anziché cercare una via di riscatto. E così, fermo di fronte a questo bivio, si ritroverà a decidere tutto il suo futuro.
Vi sono tuttavia diverse ingenuità da parte degli sceneggiatori. Non è infatti affidabile un centro di recupero che fa accompagnare da due ragazze un potenziale evaso in un centro commerciale (non luogo in cui per definizione è facile perdersi, figurarsi fuggire).





Molto interessante il personaggio di Claudia, una delle collaboratrici del sacerdote che ha fondato la comunità ed il rapporto che si instaura tra i due che è complesso anche perchè Claudia ha un passato da ex reclusa.


martedì 2 dicembre 2008

Martina Navratilova all'Isola dei Famosi inglese



Un giornalista radiofonico le ha chiesto:
"Lei è ancora lesbica?".
E Martina Navratilova ha risposto con una battuta fulminante:
"E lei è ancora l'alternativa?".


L'aneddoto è tratto dal libro di Geoff Tibballs "The Bowler's Holding, the Batsman's Willey", che raccoglie 4000 citazioni sportive umoristiche, tra cui quella di Oscar Wilde: "Il rugby è una buona occasione per tenere 30 bulli lontani dal centro cittadino".

lunedì 1 dicembre 2008

Per WooDy

Questo per i film che amo di più: