mercoledì 30 settembre 2009

okay, ci provo

 
 

Alla fine sono solo una di quelle persone mediocri che usano la sperimentazione del proprio disagio esistenziale per credere di essere migliori. E poi che cosa significa essere migliori? Avere più sensibilità? Essere più critici? Più creativi? Più pratici? Più trasformativi?

 
 

essere espliciti

 
 

 
 

martedì 29 settembre 2009

oh The Times They Are Not A-changin'...

 
 
 
"L'indie italiano è musica d'élite per fighetti di merda, fatto da fighetti di merda, che si autocompiacciono della loro merda, che vendono ad altri merdosi individui che comprano 200 dischi e sono felici."

(Giorgio Canali nel 2004)

 
 
 

l'abbraccio


La figura dell'abbraccio va oltre il corteggiamento, oltre il galateo. Fondamentalmente implica la congiunzione e il possesso. Implica il compromesso totale della mescolanza umana: l'amore e l'oblio, la vita e la morte. Non esistono abbracci per promettere, per salutare, per corteggiare, per divertirsi: esiste un unico abbraccio per affrontarsi, per fondersi con l'altro, per inabissarsi nella vita e nella morte. Innumerevoli testi di tango prolungano questo profondo e radicale abbandono già riversatosi nella danza... Una geometria di linee e di volumi che comincia con io avanzo con un piede e la donna retrocede con il suo o viceversa con il passo base. In tutte le figure l'equilibrio, nessuno scontro, i corpi che danzano a ritmo. Dall'altra parte il contatto è totale, tutte le zone del corpo comunicano tra loro. E' molto di più che camminare insieme: è ballare abbracciati, un gesto sentito in ogni movimento della danza. Nel tango non possiamo essere spettatori dell'altro: agiamo con l'altro in modo reciproco. Ecco perché probabilmente ebbe più importanza il ballare bene che non la bellezza visibile dei corpi.
 
 
Grazie a tumbergia.splinder.com

affinare la disperazione

 


Lisa: Tu sei proprio un'anima in pena. Prima pensavo che fossi stronza, poi ho capito che sei disperata.
Lucy: Ma negli anni ti sembro peggiorata?
Lisa: No, hai solo affinato la tua disperazione...

 

Lucy in the Sky with Diamond

 


LUCY O'Donnell, la donna che ispirò uno dei brani più belli della storia del rock, la Lucy in the sky with diamonds firmata da John Lennon e incisa dai Beatles, è morta. La fondazione St Thomas Lupus Trust ha annunciato che Lucy O'Donnell è morta all'età di 46 anni dopo aver perso la battaglia contro il lupus, una malattia autoimmune, e che Julian e la madre Cynthia, prima moglie di Lennon, sono "scioccati e rattristati per la perdita di Lucy".
Lucy O'Donnell, una casalinga il cui nome da sposata era Vodden, aveva rivelato due anni fa che in realtà era stata lei a ispirare il titolo. "Ricordo che sia io che Julian disegnavamo su un cavalletto a doppia faccia, gettandoci contro la pittura, con terrore del bidello - aveva raccontato la donna a Bbc Radio nel 2007 - Julian aveva fatto un disegno e quel giorno il padre venne con l'autista a prenderlo a scuola".

L'identità della Lucy della canzone è stata dibattuta per anni. In un primo momento i giornali inglesi avevano puntato la loro attenzione su Lucy Richardson, art director cinematografica di successo, scomparsa nel 2005 fa all'età di 47 anni. Che fosse lei lo aveva rivelato la sorella Mary, talmente convinta dell'attribuzione da aver sparso alcuni cristalli sulla tomba, in ricordo dei diamanti evocati dalla celebre melodia.
La Richardson era nella stessa scuola di Julian Lennon, ma era di qualche anno più grande. Ad essere coetanea di Julian, e a frequentare la stessa classe del figlio di Lennon era Lucy O' Donnell. Julian, come aveva raccontato più volte Lennon, tornò un giorno a casa con uno strano disegno e spiegò al padre, come dice la leggenda, che rappresentata nel disegno c'era "Lucy nel cielo con i diamanti", frase che divenne il titolo della canzone Lucy in the sky with diamonds.

Questa è la versione ufficiale, alla quale Lennon ha tenuto fede fino alla morte, smentendo più volte che il titolo fosse un gioco con le iniziali delle parole "Lucy", "Sky" e "Diamond", ovvero la sigla Lsd, l'acido lisergico. Il mistero dell'identità di Lucy si è protratto per qualche tempo perché nonostante lo stesso Julian avesse ammesso di aver avuto una certa predilezione per una ragazzina di nome Lucy, la sua compagna di banco, è anche vero che la Lucy più grande per un periodo gli fece da babysitter e che quindi il disegno potesse essere stato dedicato a lei.

Oggi entrambe le Lucy non ci sono più, ma ci resta una bellissima canzone, un capolavoro pop ispirato da un disegno del piccolo Julian.


(Fonte Repubblica.it)

lunedì 28 settembre 2009

nemmeno io...

 

 
 
 
 
Non ce la faccio più!!!

 
 
 
 

storie di un ordinario week-end



Sagre, concerti e fiumi di birra...e solitari e film...e fumi..e parole...
Nemmeno ti cerco...mi perdo tra le chiacchere e le risate di altri.
Mangio, e ho nausea di cibo...e così esco in bicicletta..e corro..corro più veloce dei pensieri fino al rosso. E bevo fino a compiacermi di quello che penso...fino ad avere il coraggio di cercare un tuo abbraccio, fino a sentire la tua pelle liscia accarezzarmi le guance.. fino a sentire che stai bene con me e che io ti basto.

Ho un atteggiamento che mi allontana sempre di più da ciò che mi rende felice. Ed invece dev’essere tutto sicuramente più semplice.

 

domenica 27 settembre 2009

So bene come sembri stupido il mio tempo

 

 
Grandissimo gruppo romano ormai sciolto...Questo è il loro primo video, Balena.
Da notare che è un unico piano sequenza tutto in slow-motion.
Location: Roma - prenestino
Formato: 35mm BN
 
So bene come sembri stupido il mio tempo
A chi come te misura le cose a sorrisi
Non sono il saltimbanco
Non so ingoiare spade
Ho tanti libri appena aperti Da finire se vuoi
Da finire se vuoi

Portami con te
Fuori dal ventre di balena
Un opinel svizzero
Un foglio e una penna

Sono in vena di partire davvero
Sono in vena di partire davvero
Di partire davvero

So bene come sembri stupido il mio tempo
So bene come sembri stupido il mio tempo
So bene come sembri stupido il mio tempo
So bene come sembri stupido il mio tempo

 
 
 
 
grazie ad Andrea per avermi ricordato questo bellissimo pezzo

venerdì 25 settembre 2009

il transito anale


Credo che il transito astrale di questi giorni sia alquanto molesto...provoca tachicardia, irritabilità, bubboni sul collo, pustole in faccia ed il sospetto di alcuni casi di lebbra, anche se non completamente accertati...e rido perchè stasera mi aspetta una serata tra squilibrati...

 

ogni volta

 

 
E anche questa è un'altra ossessione...già si sa quanto ami il nuovo album degli Oi Va Voi e quanto mi piacciano questi pezzi che si trascinano cantilenanti con un testo pieno di pathos...
 

 
Every time I see your face I know the love that lies and waits for me
And every time I look at you your eyes they say the same thing back to me
And every time I look above I see and learn and know there's something waiting for me.

Every tear in your eye
Is a drop in my mind
As I know that you love
As I know that you love

Every time you go away I lie beside a cold and empty space
And every time I turn a page your hands begin to fall down from your face
And every time I look above I see and learn and know there's something waiting for me.

Every tear in your eye
Is a drop in my mind
As I know that you love
As I know that you love

 

Black hearted love

 

 
Oggi non riesco a togliermi di testa questo pezzo della minuscola Polly Jean Harvey insieme a John Parish...qui nel video al David Letterman show..con la presenza all'altra chitarra del grande Giovanni Ferrario...
 
I'd like to take you;
I'd like to take you to a place I know
My black hearted
I'd like to take you;
I'd like to take you to a place I know
My black hearted
I'd like to take you;
I'd like to take you to a place I know
My black hearted
I'd like to take you;
I'd like to take you to a place I know
My black hearted...

 

giovedì 24 settembre 2009

cancellata?

 

 
Beati gli smemorati, perché avranno la meglio anche sui loro errori.

(Mary, citando Friedrich Nietzsche)

mercoledì 23 settembre 2009

l'uomo a rovescio



- La ami? – domandò con la sua voce sorda, dopo parecchi minuti di silenzio.

Adamsberg alzò di nuovo le spalle, senza rispondere.

- Frega niente se stai zitto, - disse il Guarda, - io non ho sonno. Ho tutta la notte per farti la domanda. Quando il sole sorgerà mi ritroverai qui e te la farò di nuovo, finché non mi risponderai. E se tra sei anni saremo ancora qui tutti e due ad aspettare Massart sotto il susino, te lo chiederò di nuovo. Frega niente. Io non ho sonno

Adamsberg sorrise, mandò giù un sorso di vino.

- La ami? – domandò il Guarda.
- Che palle con questa domanda!
- Allora vuol dire che è una bella domanda.
- Non ho detto che non lo era.
- Frega niente, ho tutta la notte. Non ho sonno.
- Quando uno fa una domanda, - disse Adamsberg, - vuol dire che ha già la risposa. Altrimenti tiene il becco chiuso.
- E’ vero, - disse il Guarda. – Ho già la risposa.
- Vedi?
- Perché la lasci agli altri?

Adamsberg rimase in silenzio.

- Frega niente, - disse il Guarda. – Non ho sonno.
- Merda, Guarda. Non è mia. Nessuno appartiene a nessuno.
- Non stare a fare tanto il furbo con la tua morale. Perché la lasci agli altri?
- Al vento glielo chiedi, perché non rimane sull’albero?!
- Chi è il vento? Tu o lei?

Adamsberg sorrise.

- Ci alterniamo.
- Non è poi così male, giovanotto.
- Ma il vento se ne va, - disse Adamsberg.
- E il vento torna, - disse il Guarda.
- E’ questo il problema. Il vento torna sempre.



grazie alla mia cervellotica amica Valeria che mi dà sempre nuovi stimoli...

 

dalla potenza all'atto


«Ma disegnare con la fantasia, lontano dalla tela, era tutt'altra cosa che prendere in mano il pennello e tracciare il primo segno. In preda all'agitazione per la presenza di Ramsay, aveva impugnato il pennello sbagliato, e il cavalletto - piantato per terra con tanto nervosismo - era tutto storto. E ora che l'aveva raddrizzato e aveva così eliminato distrazioni irrilevanti e marginali, che le ricordavano chi era, con chi aveva rapporti, alzò la mano, sollevò il pennello. Per un attimo esso rimase sospeso in aria, tremante, in un'estasi dolorosa ma stimolante. Da dove cominciare? - era questo il problema: in che punto tracciare il primo segno? Tracciare una linea sulla tela significava impegnarsi a correre rischi innumerevoli, a prendere decisioni frequenti e innumerevoli. Quel ch'era parso così semplice in teoria divenne subito complesso in pratica; così come le onde appaiono di forma simmetrica dalla sommità degli scogli, ma divise da profondi vortici e da creste schiumose al nuotatore che vi sta in mezzo. Eppure, era necessario correre quel rischio: tracciare quel segno.»

(Virginia Woolf, To the lighthouse)
 

 
Una volta una mia amica o pseudo tale disse che ciò che non è vissuto in realtà non esiste..lo so che forse non è la prima volta che faccio questo discorso...è che non riesco mai a trovare una posizione chiara al riguardo..Cioè..in questo modo si rischia di annullare secoli e secoli di pensiero filosofico...e quindi il pensiero esiste? E se non è vissuto che senso ha?
Ma senza addentrarci in una discussione che sarebbe oltremodo ostica, credo che l'esempio di cui parla Virginia abbia a che fare più che altro con la realizzazione..con la trasformazione del pensiero in atto concreto..che è doveroso per metterci alla prova..perchè l'atto è sempre qualcosa di diverso da come l'avevi pensato, immaginato...
Ecco..un consiglio che do a me stessa e che cercherò di applicare il più possibile...

 

quanto tempo ci resta

 

 
 
 
"Quanto tempo ci resta secondo te?"
"Vuoi dire prima di finire il vino,
prima di rifare l'amore,
o prima che venga mattino?"

(Il custode del faro, Jeanette Winterson)

 
 
 
 
Grazie a Marta per la sua citazione..

martedì 22 settembre 2009

il gioco del silenzio

«È davvero triste apprendere che in alcune scuole si sia deciso di non osservare il minuto di silenzio in memoria dei militari italiani caduti in Afghanistan» - riferendosi in particolare alla scuola Iqbal Masiq di Roma. -
«La missione fondamentale della scuola è educare alla cittadinanza, dunque tutti coloro che operano al suo interno dovrebbero rispettare e insegnare a rispettare persone che, correndo rischi altissimi, lavorano per riportare la civiltà in zone devastate, costruendo scuole e ospedali. L’idea che, per motivi di polemica politica, alcuni docenti e dirigenti scolastici abbiano voluto deliberatamente mancare di rispetto a chi ha dato la propria vita per portare pace e sicurezza nel mondo, è una cosa che riempie di amarezza. Mi sento di chiedere scusa alle famiglie dei nostri soldati».

Mariastella Gelmini

«E' una vergogna che alcune scuole non abbiano rispettato il minuto di silenzio..Vergognatevi! Ai parà dedicheremo Heroes di David Bowie...»

Dj Ringo

«Nel mio istituto, elementari e materne, non si partecipa a questo invito, sarebbe solo retorico. Il minuto di silenzio andrebbe dedicato a tutti i morti sul lavoro.»

Simonetta Salacone, dirigente della scuola Iqbal Masih

lunedì 21 settembre 2009

voglio essere il tuo specchio

 

 
Fuori si accendono e spengono
le insegne al neon di una grande città
'Voglio essere il tuo specchio'
'Voglio essere il tuo specchio', lei dice
e apre la borsetta da cui tira fuori uno specchietto per il trucco
Se lo mette di fronte
e mentre fa passare lo specchio sul corpo di lui
lo specchio riflette la sua immagine
'Questa è la tua faccia', dice
'Questo è il tuo petto', dice
'Visto?
Non sono meglio di uno specchio?

(Massimo Volume, Meglio di uno specchio)

 

domenica 20 settembre 2009

Aspetto felice la partenza e spero di non tornare mai più.

 
... Spesso ho detto e anche scritto: "Perchè mai vorrei piedi per camminare se ho ali per volare!" Ironia assoluta, sorella della disperazione. Non ho né ali né piedi...
 

 

Dovevo avere sei anni, quando vissi intensamente un'immaginaria amicizia con una bambina della mia età più o meno. Sulla vetrata di quella che allora era la mia stanza, e che dava su Calle Allende, su uno dei primi vetri della finestra ci alitavo sopra. E con un dito disegnavo una "porta". Per questa "porta" uscivo nella mia immaginazione, con grande gioia e in fretta, attraverso tutto lo spazio che si vedeva, fino a raggiungere una latteria di nome "Pinzón"... Attraverso la "O" di Pinzón entravo e scendevo fuori dal tempo nelle viscere della terra, dove la mia "amica immaginaria" mi aspettava sempre.

 

 

dove sei tu

 

 
Se chiudo gli occhi
posso arrivare
a prenderti.
Mi allungherò sino
a dove sei tu.

L’autunno
si è fermato sui rami,
è immobile.
Io imparerò ad arrivare
dove sei tu...

...qualunque sia la distanza.

Io ti verrò a cercare quando il buio tenta
di far risaltare la tua assenza.

Difficile è trovarsi ora,
più facile è perdersi.

Perdona se non sono ancora
dove sei tu.

Accorcerò la distanza.

Io ti verrò a cercare quando il buio tenta di far risaltare la tua assenza.

E ti verrò a cercare quando il buio resta e fa risaltare la tua assenza

(Cristina Donà, Dove sei tu)

il mio libero arbitrio

 

 
Dov'è finito il mio libero arbitrio?

 

sabato 19 settembre 2009

forse

 

Ieri ero in tangenziale.
Ad un certo punto nella corsia di sorpasso mi si affianca per un solo istante un auto con un guidatore, identico a mio padre. Inizio un inseguimento nel tentativo di avvicinarlo...ma come nei sogni rimango sempre un po' indietro e non riesco più a guardarlo in faccia di nuovo. Nonostante la ovest sia trafficata come sempre, zizzagando sulle varie corsie riesco di nuovo ad affiancarlo finchè non lo supero. Ho aspettato che mi raggiungesse..ma la strada si era fatta libera.. ho continuato ad aspettarlo e poi mi sono detta che forse aveva le sue cose da fare.. ho anche riso del fatto che non mi sarei mai aspettata di vederlo su una Classe A.. ma forse è cambiato...forse nemmeno era lui..forse ho troppe cose in testa.

 

venerdì 18 settembre 2009

niente è cambiato

 

 
Dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
sino a ritornare sulle labbra
l'incanto è lo stesso
perché niente è cambiato
anche se tutto è diverso
perché niente è cambiato
anche se tutto sembra diverso

 

giovedì 17 settembre 2009

sono un pirata, non sono una signora...

 

 
 
“vorrei essere un pirata
non la nonna salice di questo cazzo”
(Mara Maionchi)

 
 
Quanto poi ci sia di innovativo nelle Yavanna lo sa solo lei...ma mara è favolosa...
 

mivar

 

 
Trovati nei più reconditi angoli di you tube i cari Fou...il video è girato a Corsico e all'interno di quel meraviglioso pub in via moretto da brescia di cui ora non ricordo il nome...ma ricordo tutte le sbronze che mi sono presa...
 

mercoledì 16 settembre 2009

la frase del giorno

 
 
..."anche perchè la testa delle donne
(e delle lesbiche in particolare) viaggia troppo...
tutto profondo, tutto importante, tutto insostituibile...
TUTTE CAZZATE!
E' solo un modo per complicarsi la vita..che già di per sè non è facile
Ad un certo punto le persone stanno bene anche senza di noi .. e per fortuna!
Quindi meglio uscire dal proprio egocentrismo..
o meglio..meglio valorizzarlo in maniera NON masochistica!!"
(C.G)

 
 

canzone di lontananza

 

 
Rivivrei
fosse solo un giorno
quell'aprile
sai
anche se è passato troppo tempo
e noi
abbiamo altre storie o quasi
viviamo altri amori o quasi
abbiamo altre storie o quasi
viviamo nuovi amori o quasi

e saprei
rifarmi il trucco in fretta
farti ridere
sai
anche se è passato così poco tempo
e noi
abbiamo altre storie o quasi
viviamo altri amori o quasi
abbiamo altre storie o quasi
in giorni senza troppa qualità
o quasi

rivivrei
forse solo un giorno ancora
quell'aprile
sai
anche se ho sprecato così tanto tempo
e noi
abbiamo altre storie o quasi
senza grandi scatti in avanti
o quasi

abbiamo altre storie o quasi
viviamo altri amori o quasi
in notti senza troppa qualità
o quasi

 

lunedì 14 settembre 2009

Come ieri

 

 
Come iniziare la settimana con molta morbidezza...Per vostra informazione il video è stato girato vicino al lago di Bolsena...
 

venerdì 11 settembre 2009

ma guarda un po'...

 

 

Boh, che strano. Se uno va a guardare i giornali in archivio, scopre che il 17 dicembre scorso il premier non è uscito da Palazzo Grazioli, per via di uno strappo alla schiena procuratosi durante la ginnastica mattutina. Poi però se uno legge sul Corriere del 9 settembre 2009 che il 17 dicembre scorso da Palazzo Grazioli lui non è uscito, ma in compenso è entrato Gianpaolo Tarantini, in una macchina con i finestrini oscurati, e sul sedile posteriore c’erano tre signorine, tra cui Camille Cordeiro Charao, 24 anni, modella e ballerina brasiliana, che poi è rimasta a intrattenersi con il premier (l´altra è Linda Santaguida, già fidanzata del tronista Costantino Vitagliano)...
L´ex compagno di Camille è Gianluca Galliani, 35 anni, padre di Alessandro, il bambino di quattro anni nato dalla loro relazione.
Una storia sbocciata nel 2003 e poi finita. Raccontano in modo piuttosto brusco. Sempre l´imprenditore barese Tarantini, indagato per favoreggiamento della prostituzione, sostiene di averla pagata - «solo lei» - perché «si fermò dal presidente» Berlusconi. Lo ha messo a verbale durante un interrogatorio della Guardia di Finanza.


Altro lo trovate qui:
Il nano si scopava la nuora di Galliani

mercoledì 9 settembre 2009

come uccidere lo zombie dentro di noi?

 


Come si fa ad essere vivi ogni giorno in una città di morti? La mia grande insegnante rimane la nonna di Carola...Trovare in ogni cosa il nuovo, quel "non so che" che ti permetta di esternare la tua parte creativa.. Servirebbe il famoso cambiamento di prospettiva tanto esaltato da Virginia Woolf.. una sufficiente capacità critica per accorgerci di essere inseriti in un meccanismo che da soli è difficile combattere...cercare di rimanere se stessi e meno compiacenti possibile..vedere ogni tanto l'altro per quello che è, nella sua diversità.. e non solo come una nostra proiezione...e sapere veramente ascoltare tutto e tutti...

 

martedì 8 settembre 2009

tolleranza zero

Le tre del pomeriggio, Monte Napoleone
ho troppa gente intorno per esser solo un uomo
ho un buco nella pancia e un altro nel polmone
son vissuto a Lambrate e crepo in piazza Duomo

Vedo l'Italia intera che viene a far cordone
mentre il mio sangue gela e già cala il sipario
ho solo sguardi ostili come estrema unzione
e l'idiozia comune come unico sudario

Sei solo un farabutto te lo sei meritato
non porteremo il lutto, sei solo un disperato

Il bottegaio in fondo ha mollato il bancone
per vomitar sentenze sul mio sangue gelato
"Io non sono razzista" dice "ma quest'emigrazione
dove ci son stranieri ci sta sempre un reato"

"Signori, io son stato sul fronte d'Albania"
sbraita un vecchio stronzo che è arrivato adesso
"Parlare coi selvaggi è solo una pazzia
bisogna sparar prima e poi buttarli nel cesso"

Son solo farabutti, se lo son meritato
c'è da spararli tutti, non da sprecare il fiato

Ci son due punkabbestia che rischiano il linciaggio
continuando a dire la polizia assassina
che siamo esseri umani, che lo Stato è il selvaggio
che è una condanna a morte questa carneficina

"E se fosse tua madre ad esser derubata?"
dice un impiegato, buon padre di famiglia,
"E se fosse tuo figlio sdraiato sul selciato
se a essere sparata ci fosse lì tua figlia?"

Non solo farabutti, non solo disgraziati
possiamo essere tutti, per strada, lì, sparati

E il signor mangiapolenta sta ancora lì a sbroccare
dicendo che la morte che ho avuto è troppo poco
che sono fortunato di stare lì a crepare
se all'inferno lo incontro gli insegnerò un bel gioco

Non son certo un eroe e non mi piango addosso
se penso al mio compagno che lui è solo ferito
io quasi preferisco il mio futuro fosso
ai giorni tutti uguali di chi sta incarcerato

Ma è solo un farabutto, se lo è pur meritato
se si è giocato tutto è proprio un disperato

Avrà diciassette anni questa ragazza in pianti
che vede steso a terra soltanto un uomo morto
e che sia degli sbirri o che sia dei briganti
come se qualche pianto mi desse riconforto

Le tre del pomeriggio, Monte Napoleone
il sangue scorre a fiumi e intanto io mi gelo
qui giace il mio bisogno di aver qualche milione
ho milioni di stelle in fondo a questo cielo.

Versione rielaborata da Alessio Lega di Les charognards, di Renaud Séchan

quando?

 

 
Quando l'anarchia verrà
tutto il mondo sarà trasformato
e nei governi sarà
il ricordo d'infame passato.

L'aborrito confin sparirà
così pure preti e soldati
e nel mondo sol resterà
l'ideale in cui siamo animati.

E allor
nel cuor
pensando all'avvenire
cesserà
lo strazio ed il soffrire

(parole e musica di Sante Ferrini)
 

il signore è il mio pastore

 

 
...ed io sono la sua pecorella smarrita...

 

lunedì 7 settembre 2009

non è bello sentirsi marziani

 
 

 
Questo per esprimere come mi sento oggi..e anche ieri..e forse troppo spesso ultimamente.

 

la realizzazione del programma

All'attenzione di chi legge..ieri parlavo di questo con un amico..oggi l'ho trovato su questo blog
http://puntodiscontro.blogspot.com/2008/07/stanno-realizzando-il-programma-della.html
e lo riporto fedelmente:
 

 

La famigerata loggia massonica Propaganda 2, meglio nota come P2, realizzò nel 1976 circa un manifesto programmatico, dal titolo "Programma di Rinascita Nazionale": in pratica, veniva organizzato un colpo di stato morbido, con una involuzione autoritaria delle istituzioni, la predominanza del potere esecutivo su quello legislativo e giudiziario, l'espulsione dei comunisti dalle istituzioni, il controllo della informazione e l'infiltrazione nel sistema bancario, finanziario e militare.

Ora posterò alcuni punti del Piano piduista, e credo noterete la strabiliante e preoccupante convergenza con ciò che si sta realizzando in Italia in questi anni, specie quando al governo sedeva o siede Silvio Berlusconi, iscritto alla loggia massonica P2 col numero di tessera 1816.

  • La responsabilità civile (per colpa) dei magistrati, cioè la criminalizzazione della magistratura che viene costantemente portata avanti da Berlusconi e dai suoi ras;

  • La normativa per l'accesso in carriera (esami psico-attitudinali preliminari), cosa che è stata proposta qualche tempo fa per verificare la "sanità mentale" dei giudici;

  • Riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale), cioè la sottomissione del potere giudiziario rispetto a quello esecutivo;

  • Riforma dell'ordinamento giudiziario, di cui Castelli prima e Alfano ora sono i portabandiera;

  • Eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti, cosa già avvenuta con le note "festività soppresse";

  • Concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero, realizzata dal governo Berlusconi 2001-2006;

  • Controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese, con l'acquisizione di giornali e televisioni (Rete4, scalata al Corriere della Sera, acquisto della Mondadori, legge Gasparri, decreto sul digitale terrestre, ecc...);

  • Divisione delle competenze delle camere, cosa proposta anche dal Pd veltroniano;

  • Realizzazione di due soli schieramenti politici (centrodestra e centrosinistra), col taglio delle ali estreme (infatti la sinistra è scomparsa dalle istituzioni);

  • Privatizzazione della Rai, che è nei programmi di Berlusconi da almeno 15 anni;

venerdì 4 settembre 2009

la lezione del caso Boffo

 


Chi di moralismo ferisce, di moralismo perisce. Così Dino Boffo ha lasciato la direzione di Avvenire, impallinato a dovere da Vittorio Feltri. La "patacca" non è affatto tale, soprattutto per chi sulle "patacche" ha costruito campagne moralistiche, ai cui animatori, si sa, si richiede una condotta irreprensibile e un armadio privo di scheletri.
Non era il caso di Boffo, che nonostante tutto in questi mesi ha alzato il ditino rimproverando a Berlusconi i suoi "festini", condannando la politica del governo sull'immigrazione con paragoni - come quello tra il naufragio degli eritrei e la Shoah - impropri quanto mistificanti e offensivi nei confronti delle vittime del nazismo.

Non sorprende più di tanto la faccia tosta di certi esponenti del Pd e di certi giornali, come la Repubblica, ma anche altri, che dopo aver alimentato e cavalcato la campagna scandalistica su Berlusconi, solo adesso si scandalizzano per l'"imbarbarimento" dell'informazione, la "vendetta mediatica", per il "killeraggio" nei confronti di Boffo, che tuttavia - questo bisogna ammetterlo - oggi fa un po' da capro espiatorio per tutti quelli che fanno i moralisti ma che non potrebbero permetterselo. E sono in tanti, la maggior parte. Feltri, che è un garantista vero, ne ha colpito uno per educarne cento, per lanciare un messaggio preciso: guardate che se la mettiamo su questo piano, in pochi hanno le carte perfettamente in regola e nulla da nascondere o far dimenticare. Era ora che qualcuno li ripagasse con la loro stessa moneta. Chi meglio di Feltri?

(Scritto da JimMomo, per il resto dell'articolo clikkare sul titolo del post)

vomito

 
 

 
curami curami
prendimi in cura da te
curami curami
che ti venga voglia di me
curami curami
verranno al contrattacco
con elmi ed armi nuove
verranno al contrattacco
ma intanto adesso curami
solo una terapia
solo una terapia
verranno al contrattacco
con elmi ed armi nuove
curami curami curami
curami curami curami

(CCCP)

 

giovedì 3 settembre 2009

la musica è stanca

 

 
In quest'epoca di bassa fedeltà e altissimo volume
il rumore allucinante delle radio non ci molla mai;
e quanti cantanti musicisti arrabbiati
che farebbero meglio a smettere di fumare.
Brutta produzione altissimo consumo,
la musica è stanca, non ce la fa più,
e quante cantanti di bella presenza
che starebbero meglio a fare compagnia.
Disco, disco. Telegatti.
(I'll never fall in love again.
Come with me
at the end of the rainbow).
Portami via da questo mondo assurdo
dalle illusioni e dai percorsi ereditari.
Portami dentro un alveare
o nei bachi da seta e via da questo popolo
e via dal mio vicino che attacca sempre il giradischi.
In quest'epoca di scarsa intelligenza ed alta involuzione
qualche scemo crede ancora che veniamo dalle scimmie
e il sole soltanto una palla di fuoco
e non si sono accorti che è una forma di una tappa di energia.
Adamo colse della frutta dall'albero della conoscenza
poi l'ultima mela cadde sulla testa
procurando un ematoma a Newton.

(Franco Battiato)

mercoledì 2 settembre 2009

il lupo cattivo

 

 
Nessuno è perfetto, si sa.
L'unica distinzione è tra chi è sicuro di esserlo (i più)
e chi sa bene che è una scemenza
anche solo pensarlo.
E vorrebbe trovare qualcuno
che amasse per davvero
(e non facendola andar giù di traverso
finchè non soffoca)
tutta questa meravigliosa imperfezione.
[...]
Nessuno ci ama per quello che siamo.
Per questo non smettiamo
mai di cercare.

Lisa Casotti

martedì 1 settembre 2009

you and I

 
 
Into my eye come visions of patterns
Designs the image of her I see.
Into my mind the smell of her hair
The sound of her voice - we once were there.
And even though I know that you and I could never find
The kind of love we wanted together alone.
I find myself missing you - and I - you and I - you.

Janis (Joe Country McDonald) 1967,1970

 
 

panta rei

 

 
Arriva un momento in cui quello che fai, quello che senti ti ritorna indietro come un macigno...ed è solo per questo che ci conviene fare bene..non creare dolore...perchè tutto torna..tutto scorre...