mercoledì 30 luglio 2008

CaT PoWER

 


Ecco qui..alla faccia della morte del pensiero occidentale...

 

martedì 29 luglio 2008

ANNiE HaLL

 

A parte che ormai c'è anche un gruppo con questo nome.. e che Diane Keaton non è mai stata tanto bella come in questo film..ecco alcune scene da ricordare..

«Frattanto si era fatto tardi e tutt'e due dovevamo andare per i fatti nostri. Ma era stato molto bello, rivedere ancora Annie, dico bene? Mi resi conto di quanto era in gamba – stupenda – e, sì, era un piacere… solo averla conosciuta… e allora io… ripensai a quella vecchia barzelletta, quella in cui c'è questo tizio che va dallo psichiatra e gli fa: "Dottore, mio fratello è pazzo. Crede d'essere una gallina." E allora il dottore gli dice: "Ma perché non lo rinchiude in manicomio?" E quel tale gli risponde: "Già! Ma poi dopo, l'ovetto fresco, a me, chi me lo fa?" Insomma, mi pare ch'è proprio così, grosso modo, che la penso io, riguardo ai rapporti umani. Mi spiego, sono del tutto irrazionali e pazzeschi e assurdi e… ma… mi sa tanto che li sopportiamo perché, hm… tutti quanti… più o meno ne abbiamo bisogno, dell'ovetto fresco.»
(Alvy/Woody Allen)

L'altra scena che mi viene in mente a proposito di spese e centri commerciali si svolge in una libreria..Alvy, porgendo ad Annie un libro la consiglia:«Potresti prendere questo, invece di quel libro sui gatti..» Inquadratura sulla copertina libro:

LA MORTE DEL PENSIERO OCCIDENTALE
...

 

Quando all'inferno non ci sarà più posto i morti cammineranno sulla terra.



Eh sì..lo ammetto..sono una fanatica dei centri commerciali..degli acquisti inutili, dello spendere diarroico..Passerei ore, ore e giornate intere..non di sabato, certo..o forse anche..il centro commerciale è un mondo a sè..qualcosa che non ha niente a che fare con la vita..o forse pure troppo..ne sa qualcosa George A.Romero che ci ha ambientato il più bello tra i suoi film...



Il grande magazzino, l' informazione televisiva e i politicanti studiosi sono contorno ed essenza di tutta la faccenda: la società del consumo americana della fine degli anni '70 è portata all'esasperazione con, in più, una condivisibile visione nichilista nei confronti dell'essere umano in genere. Gli sfrattati dall' inferno, carogne tremolanti, con l'unica capacità di provare minime ed istintive emozioni, sanno però dove recarsi: al centro commerciale. Ci vanno perché pensano di trovare degli umani da mangiare o perché è la cosa più naturale che un cittadino americano ha in testa (anche quando la testa è vuota ed in decomposizione).

Altro film che adoro ambientato in un centro commerciale è il divertentissimo Scenes from a Mall del 1991..in italiano Storie di amori e infedeltà con Woody Allen e Bette Midler, uno dei rari film in cui Woody si fa dirigere da un altro regista (in questo caso Paul Mazursky)

storie di amori

Per chi l'ha visto si ricorderà almeno due scene esilaranti:
1) La prima quando Deborah regala al marito Nick una tavola da surf..e lui si avventura al cinema dove stanno proiettando le prime scene drammatiche di Salaam Bombay e con l'ingombrante regalo tenta di prendere posto nella sala buia..
2) La seconda..quando marito e moglie litigano seduti credo ad un fast food e vengono circondati dai mariachi che iniziano a suonare..i due sono costretti ad alzare il tono della voce ed i suonatori messicani aumentano il volume del canto e delle loro chitarre e mandolini...

 :

StRANGeRS iN PaRAdiSE

 


Ed eccomi entrata nel vortice di questo fumetto..era solo questione di tempo..d'altra parte ho imparato che non è facile trovare un rifugio fuori, nè calore dentro di sè... e senza amore, noi non siamo che stranieri in paradiso!
Grazie...ancora grazie a te e solo a te.

 

venerdì 25 luglio 2008

Attenti a quei due



..e poi non fa male ogni tanto essere un po' nazionalisti..con due così, d'altra parte..
questo estratto ce l'ho in una delle tre videocassette della Rai dedicate a Mina..favolosi..no? è così bello vedere come si divertono..

PoP PoRNO



Oggi all'insegna della leggerezza..e poi questa canzone mi fa troppo ridere..

giovedì 24 luglio 2008

io se fossi dio




Io se fossi Dio
e io potrei anche esserlo
sennò non vedo chi.
Io se fossi Dio
non mi farei fregare dai modi furbetti della gente
non sarei mica un dilettante
sarei sempre presente.
Sarei davvero in ogni luogo a spiare
o meglio ancora a criticare
appunto cosa fa la gente.

Per esempio il piccolo borghese
com’è noioso
non commette mai peccati grossi
non è mai intensamente peccaminoso.
Del resto, poverino, è troppo misero e meschino
e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sveda
lui pensa che l’errore piccolino
non lo conti o non lo veda.
Per questo
io se fossi Dio
preferirei il secolo passato
se fossi Dio
rimpiangerei il furore antico
dove si odiava e poi si amava
e si ammazzava il nemico.

Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.

Io se fossi Dio
non sarei così coglione
a credere solo ai palpiti del cuore
o solo agli alambicchi della ragione.
Io se fossi Dio
sarei sicuramente molto intero e molto distaccato
come dovreste essere voi.
Io se fossi Dio
non sarei mica stato a risparmiare
avrei fatto un uomo migliore.
Sì, vabbe’, lo ammetto
non mi è venuto tanto bene
ed è per questo, per predicare il giusto
che io ogni tanto mando giù qualcuno
ma poi alla gente piace interpretare
e fa ancora più casino.

Io se fossi Dio
non avrei fatto gli errori di mio figlio
e sull’amore e sulla carità
mi sarei spiegato un po’ meglio.
Infatti non è mica normale che un comune mortale
per le cazzate tipo compassione e fame in India
c’ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna
che viene da dire
“Ma dopo come fa a essere così carogna?”
Io se fossi Dio
non sarei ridotto come voi
e se lo fossi io certo morirei per qualcosa di importante.
Purtroppo l’occasione di morire simpaticamente
non capita sempre
e anche l’avventuriero più spinto
muore dove gli può capitare e neanche tanto convinto.

Io se fossi Dio
farei quello che voglio
non sarei certo permissivo
bastonerei mio figlio
sarei severo e giusto
stramaledirei gli inglesi come mi fu chiesto
e se potessi
anche gli africanisti e l’Asia
e poi gli americani e i russi
bastonerei la militanza come la misticanza
e prenderei a schiaffi
i volteriani, i ladri
gli stupidi e i bigotti
perché Dio è violento!
E gli schiaffi di Dio
appiccicano al muro tutti.

Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.

Finora abbiamo scherzato.
Ma va a finire che uno
prima o poi ci piglia gusto
e con la scusa di Dio tira fuori
tutto quello che gli sembra giusto.
E a te ragazza
che mi dici che non è vero
che il piccolo borghese è solo un po’ coglione
che quell’uomo è proprio un delinquente
un mascalzone, un porco in tutti i sensi, una canaglia
e che ha tentato pure di violentare sua figlia.
Io come Dio inventato
come Dio fittizio
prendo coraggio e sparo il mio giudizio e dico:
speriamo che a tuo padre gli sparino nel culo, cara figlia.
Così per i giornali diventa
un bravo padre di famiglia.

Io se fossi Dio
maledirei davvero i giornalisti
e specialmente tutti
che certamente non sono brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere
e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento.
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.
Sì, vabbe’, lo ammetto
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia
ma io se fossi Dio
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia.

Ma io non sono ancora
del regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.

Io se fossi Dio
naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente
nel regno dei cieli non vorrei ministri
né gente di partito tra le palle
perché la politica è schifosa e fa male alla pelle.
E tutti quelli che fanno questo gioco
che poi è un gioco di forza ributtante e contagioso
come la lebbra e il tifo
e tutti quelli che fanno questo gioco
c’hanno certe facce che a vederle fanno schifo
che sian untuosi democristiani
o grigi compagni del Pci.
Son nati proprio brutti
o perlomeno tutti finiscono così.
Io se fossi Dio
dall’alto del mio trono
vedrei che la politica è un mestiere come un altro
e vorrei dire, mi pare Platone
che il politico è sempre meno filosofo
e sempre più coglione.
È un uomo a tutto tondo
che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo
che scivola sulle parole
anche quando non sembra o non lo vuole.

Compagno radicale
la parola compagno non so chi te l’ha data
ma in fondo ti sta bene
tanto ormai è squalificata
compagno radicale
cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino
ti muovi proprio bene in questo gran casino
e mentre da una parte si spara un po’ a casaccio
dall’altra si riempiono le galere
di gente che non c’entra un cazzo.
Compagno radicale
tu occupati pure di diritti civili
e di idiozia che fa democrazia
e preparaci pure un altro referendum
questa volta per sapere
dov’è che i cani devono pisciare.
Compagni socialisti
ma sì, anche voi insinuanti, astuti e tondi
compagni socialisti
con le vostre spensierate alleanze
di destra, di sinistra, di centro
coi vostri uomini aggiornati
nuovi di fuori e vecchi di dentro
compagni socialisti, fatevi avanti
che questo è l’anno del garofano rosso e dei soli nascenti
fatevi avanti col mito del progresso
e con la vostra schifosa ambiguità
ringraziate la dilagante imbecillità.

Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli.

Io se fossi Dio
non avrei proprio più pazienza
inventerei di nuovo una morale
e farei suonare le trombe per il Giudizio universale.
Voi mi direte: perché è così parziale
il mio personalissimo Giudizio universale?
Perché non suonano le mie trombe
per gli attentati, i rapimenti
i giovani drogati e per le bombe.
Perché non è comparsa ancora l’altra faccia della medaglia.
Io come Dio, non è che non ne ho voglia
io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili
ma come uomo come sono e fui
ho parlato di noi, comuni mortali
quegli altri non li capisco
mi spavento, non mi sembrano uguali.
Di loro posso dire solamente
che dalle masse sono riusciti ad ottenere
lo stupido pietismo per il carabiniere
di loro posso dire solamente
che mi hanno tolto il gusto di essere incazzato personalmente.
Io come uomo posso dire solo ciò che sento
cioè solo l’immagine del grande smarrimento.
Però se fossi Dio
sarei anche invulnerabile e perfetto
allora non avrei paura affatto
così potrei gridare, e griderei senza ritegno
che è una porcheria
che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia.
Ecco la differenza che c’è tra noi e gli innominabili:
di noi posso parlare perché so chi siamo
e forse facciamo più schifo che spavento
di fronte al terrorismo o a chi si uccide c’è solo lo sgomento.
Ma io se fossi Dio
non mi farei fregare da questo sgomento
e nei confronti dei politicanti sarei severo come all’inizio
perché a Dio i martiri
non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.
E se al mio Dio che ancora si accalora
gli fa rabbia chi spara
gli fa anche rabbia il fatto che un politico qualunque
se gli ha sparato un brigatista
diventa l’unico statista.

Io se fossi Dio
quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio
c’avrei ancora il coraggio di continuare a dire
che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia cristiana
è il responsabile maggiore
di vent’anni di cancrena italiana.
Io se fossi Dio
un Dio incosciente, enormemente saggio
c’avrei anche il coraggio di andare dritto in galera
ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
quella faccia che era.

Ma in fondo tutto questo è stupido
perché logicamente
io se fossi Dio
la Terra la vedrei piuttosto da lontano
e forse non ce la farei ad accalorarmi
in questo scontro quotidiano.
Io se fossi Dio
non mi interesserei di odio e di vendetta
e neanche di perdono
perché la lontananza è l’unica vendetta
è l’unico perdono.

E allora
va a finire che se fossi Dio
io mi ritirerei in campagna
come ho fatto io.

mercoledì 23 luglio 2008

Un regalo per me????

 
Era così. Il suo amore era lì, come un muro tra lei e il sole e la facilità, il gusto stesso di vivere. E in effetti ne provava vergogna. La felicità era la sua unica morale, e l’infelicità, se siamo noi stessi a infliggercela, le sembrava imperdonabile – fatto questo, che, del resto, le aveva assicurato in tutta la sua vita. L’incomprensione, persino il rimprovero quasi costante degli altri membri della società. “Ora pago”, pensava, disgustata. E il suo disgusto era tanto più profondo, in quanto non credeva ai debiti, in quanto i tabù morali e sociali del momento l’infastidivano e la generale preoccupazione, mille volte constatata negli altri, di guastarsi l’esistenza, aveva sempre provocato in lei una sensazione di ripugnanza, come davanti a una malattia vergognosa. Aveva contratto la malattia, soffriva, e soffriva senza provare alcun piacere a ripeterselo, che è proprio uno dei modi più sgradevoli di soffrire.


(Françoise Sagan, La chamade)

 

lunedì 21 luglio 2008

the banquet

 



Come si cambia prospettiva..il sushi..i bicchieri pieni..e chiara che versa il vino..

Banchetto quale imago mundi: a tutti gli effetti, i riti della tavola nel mondo antico ci appaiono come rispecchiamento di una personale rappresentazione del mondo. Anche il numero degli invitati è sottoposto ad una intenzionale euritmia: non meno delle Grazie, non più delle Muse, vale a dire da tre a nove.

A tavola, ciascuno continua ad essere più che mai ciò che è: le sollecitazioni aspre, piccanti, dolci o salate, offerte al palato, sembrano confacenti agli umori del corpo, tanto da esaltarne i temperamenti.

Nel contesto della mensa alcuni oggetti assumono valenze magiche, perciò, prima di accostarsi alla tavola, vige l’usanza di togliersi anelli e cinture, che simboleggiano i cerchi magici a delimitazione degli spazi posseduti dalle presenze demoniache. Le lucerne non devono essere spente a conclusione del pasto, per non disperdere la sacralità del fuoco. Scopae è strumento bivalente: purifica, ma allo stesso tempo rischia di allontanare i geni protettori della casa. Oltre tutto gli avanzi servono da nutrimento alle anime dei morti e nei tempi più antichi i resti del cibo erano portati in offerta sulle tombe. Nella dimensione simbolica del dono si spiega dunque la rappresentazione musiva pavimentale di certe nature morte, che effigiano proprio gli avanzi.

Ogni gesto dell’uomo romano aspira a stabilire una perfetta armonia con le forze del cosmo, pertanto le sale tricliniari devono essere ubicate in modo da seguire un corretto orientamento rispetto al sole: esposte ad ovest d’inverno, per sfruttare la luce pomeridiana; rivolte ad est in primavera e autunno, per catturare i raggi diretti del sole nascente e risultare perciò temperate al momento del pranzo; posizionate a nord in estate, allo scopo di offrire frescura e piacevolezza ai commensali.

D’altra parte la mensa e l’assunzione del cibo sono ascrivibili alla sfera del sacro; poiché ogni pasto è una cerimonia, nulla deve profanare o interrompere il suo svolgersi.

 

venerdì 18 luglio 2008

Dolls

 

Ed ecco qualcosa di simpatico per grandi e piccini..Mai giocato con le bambole da piccola..non nego di avere in macchina una bratz di colore che mi accompagna in tutti i miei viaggi e che mi è stata gentilmente donata da Jessica..certo che poi gli abiti ed i gadgets che possiede sono quelli che ti fanno venir voglia di vestirla o svestirla.. Nel caso direi che anche quella della foto non è messa male..le voglio assolutamente far provare tutto...

 

L'amante perduta

 


Vi è mai capitato di avere la sensazione di essere avvelenati lentamente..giorno per giorno..di avere come uno stordimento continuo ogni mattina che vi alzate dal letto???

 

La Resa dei conti

duel

C'è un momento in cui si giunge irrimediabilmente alla resa dei conti..come se d'improvviso si volesse guardare in faccia la verità, quella che ti sei sempre negata..Ora tutto ti appare finalmente chiaro. Non ce la fai più a portare quel peso che ti sei amorevolmente coltivata giorno per giorno. Peccato. Questo accresce invece il mio malessere e mina il mio equilibrio...

giovedì 17 luglio 2008

Grazie alla vita

 
Non riuscendo a trovare la versione di Lilith di questo pezzo ho voluto dedicare un omaggio a Gabriella Ferri.. Fu scritto da Violeta Parra, per ironia della sorte, non molto prima di togliersi la vita, comunque non è che abbia portato bene nemmeno a Gabriella Ferri...



Grazie alla vita
Che mi ha dato tanto,
Mi ha dato due occhi
Che quando li apro
Chiaramente vedo
Il nero e il bianco,
Chiaramente vedo il cielo alto
Brillare al fondo,
Nella moltitudine
L'uomo che amo.

Grazie alla vita
Che mi ha dato tanto,
Mi ha dato l’udito
Così certo e chiaro
Sento notti e giorni
Grilli e canarini
Turbini martelli
E lunghi pianti di cani
E la voce tenera
del mio amato

Grazie alla vita
Che mi ha dato tanto,
Mi ha dato il passo
Dei miei piedi stanchi
Con loro ho attraversato
Città e pozze di fango
Lunghe spiagge vuote
Valli e poi alte montagne
E la tua casa la tua strada
Il tuo cortile

Grazie alla vita
Che mi ha dato tanto,
Del mio cuore in petto
Il battito chiaro
Quando guardo il frutto
Della mente umana
Quando vedo la distanza
Tra il bene e il male
Quando guardo il fondo
Dei tuoi occhi chiari

Grazie alla vita
Che mi ha dato tanto
Mi ha dato il sorriso
E mi ha dato il pianto
Così io distinguo
La buona o brutta sorte
Così le sensazioni che fanno
Il mio canto
Grazie alla vita
Che mi ha dato tanto

 

SuMMeR CoMPiLATiON

Playlist..compilation dell' estate...quest'anno voglio iniziare a stendere una lista di pezzi immancabili di musica più o meno elettronica che voglio assolutamente portare con me in viaggio e lasciare a chi non verrà:

1)Hercules & love affair - Blind (featuring Anthony)
2)Fujiya & Miyaji - Ankle injuries
3)Nina - sign o' the times
4)Don Turbolento - Jingo & Nina
5)Ladytron - High rise
6)Lamb - God Bless
7)Musetta - Catch 22

pensiero stupendo



..potrebbe essere una soluzione..ma potrebbe essere anche la rovina...

mercoledì 16 luglio 2008

chi dorme non piglia pesci...

E dopo la giornata di oggi me lo merito o no un sushi party?????

sushyno


Però ricordate...
Volontà e disciplina sono le doti indispensabili per diventare cuoco di sushi, completate da forte personalità. Durante i primi due anni, un apprendista può soltanto osservare il proprio Shokunin e inoltre svolgere mansioni di lavapiatti o pulizia di pavimenti (insomma.. metti la cera.. togli la cera...) In seguito imparerà la tecnica di cottura del riso (preparazione molto importante e difficile) e solo dopo quattro anni potrà apprendere l’arte del taglio del pesce e della composizione del sushi. In questo stesso periodo imparerà anche ad acquistare il pesce al mercato, cosa che richiede molta esperienza.
Quella dello chef di sushi è da sempre una professione maschile: tradizionalmente si riteneva che le mani femminili avendo mediamente una temperatura più alta, rovinassero il pesce durante la manipolazione. Oggi però si può trovare una donna alla preparazione del sushi (ma anche come pregiato ingrediente del sushi stesso..)

 

il mattino ha l'oro in bocca

 
il mattino ha l'oro in bocca


Non so perchè ma ho come la sensazione che tutto il lavoro di oggi sia praticamente inutile..non trascurando il fatto che sto pure iniziando ad irritarmi...


jack torrence

Ankle Injuries

 


è ufficiale..oggi impazzisco per questo pezzo..non faccio altro che ascoltarlo e riascoltarlo..

 

martedì 15 luglio 2008

LUMACHE AL SUGO (Sizigorrus cun bagna)

Ho voglia di qualcosa di sfizioso..un piatto che zia Tina mi preparava sempre e se fossi a Porto Torres me lo farebbe anche ora...

lumache

Ingredienti: lumache della specie a guscio chiaro con striature scure (sizzigorrus in sardo), olio d'oliva, aglio, pomodoro secco, pomodori freschi, prezzemolo, 1 bicchiere di vino bianco, sale e peperoncino.

Pulisci le lumache
fai spurgare le lumache per 3 giorni: l'ideale è metterle in un colapasta con la crusca nel fondo. Non dimenticare di coprirlo con un coperhio pesante: le lumache tenteranno di uscire e se ci riescono te le ritrovi in giro per tutta la casa.
Immergile più volte in acqua e aceto. Lavale bene.

Prepara le lumache
lavare bene le lumache eliminando il "tappo" eventuale. Immergi le lumache in abbondante acqua fredda e salata. Accendi il fuoco a fiamma bassa: appena cominciano ad uscire dal guscio, alza la fiamma, in modo che muoiano prima di ritirarsi all'interno del guscio. Cuoci per circa mezzora, togli la schiuma, scolale, risciacquale più volte con l'acqua fredda. Lasciale sgocciolare in uno scola pasta.

Prepara i pomodori
fai sbollentare per qualche minuto i pomodori in acqua bollente, pelali e tagliali a pezzi

Prepara il piatto
in una casseruola fai rosolare, in olio d'oliva, aglio, prezzemolo tritato e pomodoro secco, quindi aggiungi le lumache, fai insaporire e aggiungi mezzo bicchiere di vino bianco o di vernaccia. Fai sfumare. Unisci i pomodori freschi a pezzi, peperoncino e basilico. Se si asciuga troppo aggiungi un paio di bicchieri d'acqua, sala (ma occhio che hai già messo il pomodoro secco !) e termina la cottura a fuoco lento.
Dopo circa 20 minuti il piatto è pronto.

La SceLTA

 
choice

Il dramma della scelta..per lei.. e per tutti ci fa compiere gesti assurdi e privi all'apparenza di qualunque senso..

Trama
Siamo nel l947, negli Stati Uniti. La seconda guerra mondiale è terminata. Stingo, un giovane della Virginia, aspirante scrittore, ha lasciato l'uniforme dei Marines e la fattoria paterna per cercare fortuna a New York. Si è installato a Brooklyn in una casa bizzarra, dipinta di rosa. La sua tranquilla e fervida vita di scrittore è turbata dai rapporti spesso tempestosi di una coppia che abita al piano superiore, composta da Sophie Zanistowski, una bella polacca immigrata dopo aver subito la terribile esperienza del campo di sterminio di Auschwitz, e Nathan Landau, un intellettuale ebreo, brillante, raffinato, ma con variazioni d'umore sconcertanti, ossessionato dall'olocausto nazista che ha sterminato sei milioni di ebrei. Fra i tre nasce un'amicizia profonda.
Così Stingo è coinvolto e anche plagiato da ricordi, emozioni, fobie di un mondo che non conosce mentre cresce in lui e si rinvigorisce un legame amoroso che lo vincola a Sophie, anche perché, aumentando la confidenza, la donna fa a lui la confessione di tutta la sua vita. Affiora così una triste e drammatica realtà. Il padre di Sophie, professore all'università di Cracovia, esaltato dalla figlia come uomo buono e giusto, era invece un amico dei nazisti e un sostenitore dello sterminio degli ebrei. Lei stessa è stata deportata con i due figli ad Auschwitz e, costretta a scegliere tra i suoi due figli, ha abbandonato la sua bimba alla morte e, pur di salvarsi e salvare il figlio Jan, ha collaborato, come segretaria, con Hoess, il boia di Auschwitz. E' una lunga confessione, che avviene a tratti, con impressionanti flashbacks, mentre il rapporto a tre continua a volte tranquillo a volte tempestoso, secondo il variare degli umori di Nathan che, come viene rivelato dal fratello medico a Stingo, è affetto da schizofrenia paranoide e, per di più, drogato. La vicenda sembra risolversi positivamente quando Sophie e Stingo partono per la Virginia e il giovane propone alla donna di sposarlo. Sophie si concede a Stingo, ma poi lo abbandona, attirata come in una voluttà di autodistruzione dal fatale amore di Nathan.


Critica
"E' una vicenda complessa che si svolge su diversi piani temporali e psicologici. La verità affiora a poco a poco da un insieme di pietose "menzogne" che coprono un passato di tragedia e di morte. L'interpretazione dei tre protagonisti è superiore a ogni elogio, specialmente la prestazione di Meryl Streep, l'interprete di Sophie, nelle complesse vicende drammatiche della sua vita. Non è lei che cerca la morte, è la morte che cerca lei. Per questo rinuncerà all'amore di Stingo, rinuncerà alla vita, come ha fatto per la sua bambina, nel lager di Auschwitz. La scelta di Sophie è la scelta della morte, assecondata dalla voluttà di autodistruzione di Nathan, che fin dall'inizio dirà alla donna: "Non lo capisci, Sophie, stiamo morendo". La donna si difende disperatamente dal suo mostruoso passato, non ne vuol parlare, non vuole svelarlo: le è stato imposto, con scelte laceranti, e continua a subirlo, in una tragedia intima, quotidiana, tanto che in un momento di disperazione perde anche la fiducia in Dio: "Gesù non ha alcun interesse per me. Vivo sola col tormento del mio peccato". Tenta allora di suicidarsi, tagliandosi i polsi, ma la morte la rifiuta, la ricaccia nel tormento nel suo rimorso e nel fatale fascino dell'amore distruttivo di Nathan. E' un dramma terribile, rappresentato spesso fino all'esasperazione dello spasimo. Un merito del regista è di aver intuito che la ricostruzione in immagini degli infernali lagers nazisti deve essere fatta dalla parte del tedeschi, secondo la loro ordinata, scrupolosa, spietata amministrazione della morte, lasciando sussistere la loro lingua e la lingua delle loro vittime, il tedesco e il polacco, con sapiente discrezione, senza infierire, poiche le situazioni terribili sono già un urlo lacerante e un'accusa drammatica in se stesse. L'interpretazione dei personaggi nei vari ambienti e specialmente nell'allucinante casa rosa, che assurge a simbolo di un mondo anormale, è efficacemente espressa in linguaggio filmico dalla splendida fotografia di Nestor Almendros. Forse qualcuno può accusare il film di troppa letteratura, troppe citazioni di poeti, ma, a nostro avviso, non stancano in bocca ai personaggi della vicenda e si adeguano alla loro cultura. (...) Un elogio merita lo spendido doppiaggio specialmente di Sophie." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 95, 1983) "Gesù non ha alcun interesse per me. Vivo sola col tormento del mio peccato". Tenta allora di suicidarsi, tagliandosi i polsi, ma la morte la rifiuta, la ricaccia nel tormento nel suo rimorso e nel fatale fascino dell'amore distruttivo di Nathan. E' un dramma terribile, rappresentato spesso fino all'esasperazione dello spasimo. Un merito del regista è di aver intuito che la ricostruzione in immagini degli infernali lagers nazisti deve essere fatta dalla parte del tedeschi, secondo la loro ordinata, scrupolosa, spietata amministrazione della morte, lasciando sussistere la loro lingua e la lingua delle loro vittime, il tedesco e il polacco, con sapiente discrezione, senza infierire, poiche le situazioni terribili sono già un urlo lacerante e un'accusa drammatica in se stesse. L'interpretazione dei personaggi nei vari ambienti e specialmente nell'allucinante casa rosa, che assurge a simbolo di un mondo anormale, è efficacemente espressa in linguaggio filmico dalla splendida fotografia di Nestor Almendros. Forse qualcuno può accusare il film di troppa letteratura, troppe citazioni di poeti, ma, a nostro avviso, non stancano in bocca ai personaggi della vicenda e si adeguano alla loro cultura. (...) Un elogio merita lo spendido doppiaggio specialmente di Sophie." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 95, 1983)orse qualcuno può accusare il film di troppa letteratura, troppe citazioni di poeti, ma, a nostro avviso, non stancano in bocca ai personaggi della vicenda e si adeguano alla loro cultura. (...) Un elogio merita lo spendido doppiaggio specialmente di Sophie."

(Segnalazioni cinematografiche, vol. 95, 1983)

fujiya & miyagi - transparent things

 
transparent things


Questo è il dischetto del giorno..lo so è uscito nel 2006 e io arrivo sempre tardi sul pezzo..comunque meglio tordi che mais. Nonostante il Transparent del titolo si tratta di elettronica tonica e corposa..un omaggio a quello che viene definito kraut rock (in primis Neu! e Can..), anzi direi che i nostri riescono a dare passione e colore a questo genere e a renderlo ballabile e divertente..
Ecco la track list e buon ascolto:

1. Ankle Injuries
2. Collarbone
3. Photocopier
4. Conductor 71
5. Transparent Things
6. Sucker Punch
7. In One Ear & Our The Other
8. Cassettesingle
9. Cylinders
10. Reeboks In Heaven

 

SiouXSie

siouxsie
«Questo lavoro più che una sfida è stato un grosso punto interrogativo. Ma è la dimostrazione che, qualsiasi cosa abbia fatto dal '76 ad oggi, è stata l'espressione di me stessa. I musicisti vanno e vengono. Io sono sempre rimasta». Ora è in tour in Italia: sabato al Teatro Romano di Ostia Antica, il 14 a Villa Arconati a Milano e il 15 allo Spaziale Festival di Torino. «Sarà uno show pieno di sorprese... Userò la mia fantasia, mi trasformerò, sarò eccentrica. Che senso ha presentarsi sul palco come una casalinga in pantofole?». Una pausa, e poi caustica: «Magari indosserò ciabattine infradito, sono più comode dei tacchi a spillo. In fondo sono una donna con una doppia vita». Perché, nonostante l'irriverenza e la trasgressione, dentro di lei vive anche Susan Janet Ballion, che ha appena divorziato dal marito Budgie (anche il suo batterista per 25 anni) e vive in una casa con tre gatti nella tranquilla campagna francese: «C'è una parte di me che mi porta verso acque sicure, poi interviene il mio animo più irrequieto. È dall'incontro fra le due personalità che nasce Siouxsie. Ed è a lei che non so rinunciare, qualunque cosa faccia mi sento una combattente». Siouxsie ha vissuto in pieno gli anni della Londra anarchica. Con i suoi Banshees (quando c'era anche Sid Vicious) ha diviso nel '76 il palco del 100 Club di Londra con Sex Pistols e Clash, durante il Punk Festival, organizzato da Malcolm McLaren. «Il punk era naïf, nessuno pensava alla creazione di un fenomeno. È stato una scheggia impazzita: c'erano ragazze e ragazzi tosti. Per la prima volta le donne erano parte di qualcosa. Oggi se avessi 18 o 19 anni non farei parte di una band. Suonare, per i giovani è un lavoro: andrebbero volentieri all'ufficio di collocamento e si metterebbero in lista per diventare famosi».



Gruppi che hanno cantato sue cover:
LCD Soundsystem: Slowdive (B-side di Disco Infiltrator)
Massive Attack: Metal Postcard (album The Jackal)
Jeff Buckley: Killing Time (live WFMU Studios radio, East Orange, NJ, 10/11/92)
The Mars Volta: Pulled to Bits (B-side di Wax Simulacra)
Red Hot Chili Peppers: Christine (live V2001 festival)
Tricky: Tattoo (Nearly God album)

lunedì 14 luglio 2008

cough..cough..

 
Vogliamo parlare di quelli che non hanno una vita propria e vivono di quella o quelle altrui? Conosco giusto una manciata di persone che si dilettano in questa operazione..in fondo i blog sono fatti per questo..per fantasticare su chi li scrive..E fantasticare non costa niente..per ora..a differenza delle relazioni vere..quelle solo sudore e fatica..e a volte ci si sente pure schiacciati...

soffoco

 

Ciò che esiste..

 
traffic torino


Alex dice che se non parli di una cosa è come se quella cosa non fosse mai avvenuta..La Bonci anni fa pontificava che tutto ciò che non è vissuto in realtà non esiste..Cielo..e la mia vita???? Ho vissuto o no fino ad ora? e che cosa credo di aver vissuto??? Fatto sta che sabato mentre ero alla festa di Laurea di Bea pensavo di essere al Traffic a Torino..Una cosa ha accomunato gli eventi..la pioggia torrenziale che ci ha sommersi..Loro non hanno avuto la grandine..Io non ho visto Manuel e Patty insieme..



 

BoXE

 
boxe1


Oggi ci sentiamo invece molto pulp..ma dal cuore tenero. Il ring come palestra di vita..e poi non c'è nemmeno sangue..nemeno un livido per sbaglio (non ne ho trovati nelle foto, a dire il vero..le ciccatrici a volte sono molto sexy..)

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Lo so..quando ho una nuova passione divento un po' noiosa..ma in questo momento non ne posso davvero fare a meno..

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Abbiamo bisogno di un modello di donna diversa..non se ne può più di queste noiosette in tv..io non mi ci identifico..voi vi identificate????

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domenica 13 luglio 2008

Bevi qualcosa? Cosa volevi?

 
Ci sono canzoni che ascolto da tanto tempo e che provocano in me delle emozioni quasi fisiche per quello che dicono e per come vengono interpretate; oggi voglio iniziare a farne un breve elenco..così..per non scordarmi:

Paolo Conte - La donna d'inverno
"Perché d´inverno è meglio
la donna è tutta più segreta e sola
tutta più morbida e pelosa
e bianca, alfagana, algebrica e penosa
dolce e squisita, è tutta un´altra cosa"

Patty Pravo - E dimmi che non vuoi morire
"La cambio io la vita che
Non ce la fa a cambiare me
Bevi qualcosa
Cosa volevi
Vuoi far l'amore con me.."

Mina - Amor mio
"Amor mio
basto io
grandi braccia grandi mani avrò per te,
stretto al mio seno freddo non avrai,
no tu non tremerai, non tremerai."

Patty Pravo - Per una bambola
"Io l'ho cercata sopra il colle
La mia piccola ribelle
Stava invece in casa tua
O bambola
Come me viveva sotto il sole
A nutrirsi di parole
Quando mai la rivedrò
O bambola
Si dice in giro che la tieni male
Come fai
Mandami a dire se è vero
Corro a prenderla ..."


Poi c'è il caso Manuel Agnelli:

Afterhours - Pelle
"e cerco su di me
la tua pelle che non c'è
poi ti entro, in fondo
dentro, lo sai
soltanto per capire chi sei"

Ossigeno
"In or out baby
Vedo quello che poi non sento
In or out baby
Vedo, ma poi ti accarezzo dentro
Il tuo odore è ossigeno
Il tuo odore è ossigeno
Così dolce e fortemente
Chiavo la mia mente
E' una cosa così sporca
Che la farei per niente"

Varanasi Baby
"Vedi mai una stella cadere
E non ricordi cosa desiderare
Non c'è niente dentro me qui a Varanasi
Perchè dentro ci sei tu, la mia Varanasi Baby
Sai che io non penso più a nessuno
Sai che io non voglio più nessuno
Non ho niente dentro finchè dentro tu ci sei
Anche se non ricordo più il sapore che hai Varanasi Baby"

La sottile linea bianca
"bianco calore
scalda il mio amore
bianco calore
sfondami il cuore"

La vedova Bianca
"vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco si consumerà da se"

Il sangue di Giuda
"Con le labbra sul vuoto
La chitarra nel vuoto
Il mio cazzo inutile
C'è solo sangue
Solo sangue dentro me
C'è solo sangue
Nelle tue cosce in rovina
Quello che tu non sei"

 

venerdì 11 luglio 2008

Quo vadis, Baby?

 
angela


Giorgia Cantini icona del femminismo?
Mi piacerebbe che diventasse una piccola icona. Dopo il femminismo storico ci ritroviamo a confrontarci con un mondo che ha sempre più confermato il proprio machismo e ci siamo un po' adeguate, non dico tutte ma la maggior parte. Mi piacerebbe scoprire che cosa ci spinge a somigliare a delle pin-up: non so se è il nostro desiderio o piuttosto il riflesso di un desiderio maschile.
Il fatto è che quando fai questi discorsi vieni scambiata per una incazzata, lesbica, separatista.. Giorgia almeno questi problemi non li ha: ha un viso segnato dallo sbattimento. Vive nella sua solitudine: Cosa gliene frega di come appare?



clone


Giorgia fuma un casino, anche Angela?
No, però ogni tanto mi faccio qualche canna..

 

Qualcuno era comunista



Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.

Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà. ... la mamma no.

Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.

Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.

Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.

Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... lo esigevano tutti.

Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.

Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.

Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.

Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.

Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.

Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.

Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.

Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.

Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.

Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.

Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.

Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.

Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...

Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.

Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.

Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.

Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.

Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.

Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.

Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.

Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.

Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista.

Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.

Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.

Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.

Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.

Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera...

Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.

Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.

Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.

Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.

No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare... come dei gabbiani ipotetici.

E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana

e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.

Due miserie in un corpo solo.

Giorgio Gaber

iL SaNGuE Di GiUDA

 
Sai quando tornerai io sarò già via
Senza un'idea
Vendendo roba tua
Riciclandomi
Restando vivo

Imparare a barare e sembrare più vero
Due miserie in un corpo solo

C'è solo sangue
Solo sangue dentro me
C'è solo sangue
Quando sai che sei fedele
A quello in cui non credi più

Vivere per non farsi del male
Poter vedere
Com'è non morire e non sentire
Cambiare idea

Con le labbra sul vuoto
La chitarra nel vuoto
Il mio cazzo inutile

C'è solo sangue
Solo sangue dentro me
C'è solo sangue
Nelle tue cosce in rovina
Quello che tu non sei

Guarire un po'
Sognare un po'
Amare un po'
Fallire un po'
Far male un po'
Mentirsi e poi
Tornare a sfamarsi un po'

C'è solo sangue
Solo sangue dentro me
C'è solo sangue
Solo sangue e non magia
Solo sangue e non magia

Solo sangue e non va via


 

Un BiCCHiERE Di TRoPPO...

Un mojito di troppo..ma un mojito è mai di troppo??? E vale la pena se il giorno dopo hai una colazione di lavoro con il tuo amministratore delegato e per un fastidioso mal di testa e conseguente rincoglionimento non sei nemmeno in grado di dire la cosa che aspettavi di dirgli da mesi??? Un occasione così non si ripresenterà più..

Vabbè..ma ora godiamoci sto mojito, almeno...

mojito

e per arricchirci tutti un po' di storia:

Il Mojito è un long drink alcolico a base di rum. L'origine di questa bevanda è cubana. Sarebbe stato ideato dal barman Angelo Martínez, un cubano che gestiva il famoso bar "La Bodeguita del Medio" a L'Avana, del quale si racconta che mescolava il cocktail fino a stancarsi.

Il nome Mojito deriva dalla parola voodoo "Mojo" che significa "Incantesimo", il Mojito è dunqe un piccolo incantesimo.

Gli ingredienti del mojito sono: ramoscello di menta, rum silver dry o carta blanca, zucchero di canna bianco, succo di lime, angostura e acqua frizzante (o soda). Viene servito freddo e ha un gusto decisamente pungente dovuto alla combinazione della freschezza della menta e al gusto molto forte del rum.

Bisogna tener presente che un mojito servito in inverno potrebbe presentarsi amaro a causa della menta, per questo è importante che la menta sia fresca e che ovviamente tutti gli ingredienti siano di prima qualità. Per questo è preferibile consumare il Mojito in estate, nei mesi in cui la menta è più matura e meno aspra.

Una piccola variante consiste nel mescolare due tipi di rum, il primo chiaro invecchiato da 1 a 3 anni ed il secondo ambrato invecchiato per un periodo che va dai 7 anni in su.

giovedì 10 luglio 2008

CD AMiCi

 
La musica che ascolto in questo periodo rispecchia le persone che frequento..o che vorrei frequentare..Ecco qualche spunto:
 
lilith


La voce di Lilith è bassa, ruvida e morbida e accogliente allo stesso tempo..e niente di più di ciò che necessita nei suoni per farti stare bene.. con l'aggiunta di un flauto traverso e di una tromba con sordina..

nocturne


Questo disco dal vivo di Siouxsie invece in memoria dei vecchi tempi..forse la rivedrò lunedì in Villa e sarà come rivedere un'amica dopo anni, qualcosa sicuramente è cambiato.. e sono curiosa di sapere come questa donna si rapporta con il passato..

turbo


I Don Turbolento perchè sono simpatici, non si fanno tante menate e perchè ho voglia di divertirmi, ballare e fare casino...a volte c'è bisogno di circondarsi di persone così...

 

SiR PaUL



Ieri ce l'ho fatta..uno dei pochi che non avevo ancora visto..dei miei miti adolescenziali intendo. Paul Weller con gli Style Council è quello che ho amato di più.
Ero troppo piccola per i Jam..ma degli Style ho tutti gli album..l'impegno sociale nei testi unito agli arrangiamenti così cool e avanti per quegli anni mi facevano letteralmente impazzire.. Come mi ha fatto impazzire ieri..un artista vero..con un gruppo vero..ha tirato quasi due ore di concerto ed è stato osannato dal pubblico che alla fine si è letteralmente lanciato sotto il palco..Contavo i plettri che lanciava durante ogni canzone..i tic del chitarrista..i vecchi amori non deludono...

mercoledì 9 luglio 2008

FRiENDS WiLL BE FRiENDS

 
eh sì..Gli amici rimangono quelli di una volta..perchè è sempre più difficile che le nuove relazioni durino..come è sempre più difficile perdere chili dopo i 35.
I nuovi rapporti assomigliano sempre di più ad innamoramenti che devono inevitabilmente essere sottoposti a prove..con l'età diventiamo sempre più esigenti.. sempre più sicuri di ciò che ci serve per stare bene..
E poi non sempre hai voglia di spiegare tutto da capo..io non ho quasi mai voglia ad esempio. A volte non ho nemmeno voglia di litigare..lascio che gli altri dicano la loro e mi isolo. Peccato che tutto questo porti solo allo sbotto finale e a non volerne sapere più niente.
E poi c'è quel piccolo problema chiamato fiducia..

 

martedì 8 luglio 2008

CaNADiAN PeOPLE

 

 
Ieri uno spettacolo inatteso..dovevo essere all'arena a vedere Justice e LN Ripley e invece mi sono ritrovata a Villa Arconati..