sabato 31 ottobre 2009

forse è tutto più semplice e noi lo complichiamo

 

Vorrei provare a dimostrare che le relazioni sono molto più semplici di quello che pensiamo..o vogliamo una cosa o non la vogliamo, o siamo attratti da una persona o non siamo attratti...Ma non so mai dove riporre la fiducia in tutto questo meccanismo.
E soprattutto se non sai cosa provi per qualcuno è giusto decidere di riflettere in solitudine? Non è forse attraverso la relazione che ci conosciamo veramente e conosciamo l'altro? Io credo che il resto sia solo una grande stronzata.

 

ma la destra non sta certo a guardare...

 


ROMA - Maurizio Gasparri affida il suo sfogo al Giornale. Da giorni, anche in Parlamento, girano voci che sia lui il politico eccellente coinvolto in uno scandalo di transessuali, la seconda "vittima" dopo il governatore del Lazio Marrazzo. Lui a fare la parte del cliente, ricattato o comunque ricattabile, non ci sta e prende la parola sul quotidiano di Feltri prima ancora che qualcuno faccia il suo nome. Spiega che stanno girando solo ed esclusivamente pettegolezzi: "Questo vociare è uno squallore vergognoso. Ma vi giuro che il primo che scrive una riga fuori posto, o che solo lascia intendere qualcos'altro lo trascino in tribunale".

I fatti in questione risalgono alla primavera del '96. Secondo Il Giornale l'ex ministro, oggi capogruppo del Pdl, stava andando a un circolo dei Parioli per una serata con amici e con la moglie, ma "sbagliò strada e fu fermato dai carabinieri in una zona dove i transessuali sono soliti prostituirsi". Sempre secondo quanto racconta il quotidiano, Gasparri era solo (la moglie era andata alla festa, accompagnata da Italo Bocchino), stava guidando la sua auto tra i viali dell'Acqua Acetosa e i carabinieri - notando la sua andatura a singhiozzo - lo avrebbero fatto accostare.
Secondo il racconto de Il Giornale l'andatura a singhiozzo era motivata dalla ricerca di Gasparri del circolo del Polo.

Il quotidiano di Feltri continua la sua ricostruzione. "Arrivato a cena fu lui stesso a raccontare quello che gli era capitato. Segui qualche battuta e una risata più volte ripetuta anche negli anni successivi. Insomma, sarebbe stato lui stesso ad avere dato origine involontariamente ai pettegolezzi che si sarebbero alimentati anche a causa del suo vecchio indirizzo: quindici anni fa viveva in via Gradoli, in un palazzo vicino a quello dello scandalo Marrazzo".

Ancora troppi gli interrogativi su quell'appartamento, sulle visite del governatore, sul video girato dai carabinieri e soprattutto sulle strade che ha imboccato. Carmen Pizzutti, titolare della Photo Masi di Milano, ha messo a verbale (è negli atti depositati al tribunale del Riesame)i suoi contatti con i giornali per piazzare il video sul governatore del Lazio. A suo dire la trattativa con Libero si chiude il 12 ottobre e due giorni dopo l'editore di Libero lo visiona. Il diretto interessato, l'industriale delle cliniche Giampaolo Angelucci, intervenuto oggi con una nota stampa dicendo "di non essersi mai recato nell'Agenzia Photo Masi, di non aver mai conosciuto, incontrato o parlato con la Signora Masi e di non aver mai visionato il filmato relativo alla vicenda".

Gli interrogativi si fanno sempre più inquietanti, tant'è che la vicepresidente della Camera Rosy Bindi, esponente del Pd, chiede allo stesso Piero Marrazzo di contribuire a fare chiarezza. Alla domanda se esista un allarme etico per i rappresentanti della politica, Bindi risponde che "è in atto un'altra guerra dei dossier e serve chiarezza". "Da un pò di tempo - ha concluso - si usa il privato come arma di rappresaglia. C'è il rischio del ricatto, ma non so quanto possa permettersi di invocare la privacy chi ha responsabilità pubbliche".

(Repubblica.it 30 ottobre 2009)

 

venerdì 30 ottobre 2009

il paese è reale (reprise)


Si sente sola e indifesa. E adesso si muove in un limbo senza scuola e senza lavoro: così vive da quasi due anni Marinella, la giovane che nel 2007 fu vittima di un “branco” di giovani stupratori nella pineta di Montalto di Castro (provincia di Viterbo). Un “branco” per il quale il tribunale dei Minori di Roma ha accolto la richiesta di «messa alla prova», avanzata dagli avvocati degli otto ragazzi di Montalto accusati di stupro nei confronti di quella giovanissima di Tarquinia. E per tutti, adesso, ventotto mesi di “servizio civile”, durante i quali dovranno dare prova di essersi pentiti in modo da evitare il rinvio a giudizio.

«Nessuno ha mai pensato al reinserimento di Marinella. Accanto a lei non c’è mai stata alcuna istituzione pubblica, nessuno le ha chiesto di cosa avesse bisogno. Nessuno le ha mai proposto un lavoro, nemmeno stagionale, nonostante che abbia dovuto lasciare la scuola» - ha tuonato l’avvocato Piermaria Sciullo, difensore della studentessa di Tarquinia - La legge prevede che i suoi stupratori, perché minorenni, vadano aiutati a reinserirsi in società, ma intanto la loro vittima è stata completamente abbandonata a se stessa. Non ce l’ha nemmeno fatta a essere presente in aula il giorno dell’udienza. E non ha ricevuto nessuna solidarietà né dalle istituzioni locali né da chi le aveva assicurato la propria disponibilità ad aiutarla». L’avvocato Sciullo è sicuro che «assistenti sociali, psicologi, e altre figure di supporto in questa fase potrebbero essere un valido aiuto per la ragazza. Ma non si sono mai visti».

Marinella, pur essendo una studentessa modello, dopo lo stupro non ce l’ha fatta a tornare a scuola. Ha anche provato a iscriversi in un istituto di Roma, ma non è riuscita a inserirsi. Da allora ha provato a cercare un lavoro, anche stagionale, ma nessuno glielo ha offerto.

Parallela alla storia di Marinella c’è quella, non priva di polemiche, di Salvatore Carai, sindaco di Montalto di Castro: all’epoca dello stupro, l’uomo - che secondo indiscrezioni sarebbe zio di uno dei violentatori - fu aspramente criticato da più parti per aver anticipato, attingendoli dalle casse comunali, circa 5000 euro a ognuno degli otto minorenni per fare fronte alle spese legali. I ragazzi avrebbero poi dovuto restituire i soldi al Comune svolgendo piccoli lavori. Ed è di questi giorni la notizia che Carai è candidato nella lista regionale delle Primarie del Pd (mozione Bersani).

All’epoca dei fatti, il sindaco di Montalto era candidato al congresso di fondazione del Pd, ma fu costretto a ritirarsi a seguito di un’aspra polemica con la capogruppo Ds al Senato, Anna Finocchiaro, che il sindaco, durante una concitata seduta del consiglio comunale dedicata proprio alla vicenda dello stupro, definì «Talebana del c...». Allora, a chiedere l’estromissione di Carai dalla lista fu il primo segretario del Pd, Piero Fassino.

(Dal Secolo XIX del 24 ottobre 2009)

and justice for all...

 


Questo post è dedicato a tutte le persone che ci dirigono..che pensano di comandarci, sul posto di lavoro o nella vita...e a tutte le persone che pur di andare avanti si adattano a leccare il culo ai primi finchè quest'attività diventa per loro una fonte di godimento e soddisfazione tale da farli sentire integrati nel contesto...sapete che vi dico? Se veramente una giustizia esiste, spero che tutta la merda che avete sparso in giro prima o poi vi sommerga...e che tutto quello che fate agli altri vi ritorni indietro come un macigno. E questo è il mio augurio per tutti voi.

 

giovedì 29 ottobre 2009

carla again


 
“...when all hope is gone
there’s only thing left.
One defiant word
that hasn’t dried on our parched lips.
Can you say it with me?
Love. Love...”

Evangelista,Hello, Voyager!(2008)



Concordo sempre di più con la definizione di Carla Bozulich come di una Patti Smith posseduta dal diavolo...il livello di intensità, di pathos che questa donna solleva ad ogni concerto è incredibile..un pugno nello stomaco, di quelli che ti bloccano il respiro..e ieri neppure stava bene..un'ernia dicono i più informati...

In apertura la prima volta da solista in Italia per Matteh Baim, pittrice e musicista di New York, collaboratrice di Devendra Banhart, già titolare con Sierra Casady (Cocorosie) dell'originale progetto soft-metal Metallic Falcons e soprattutto autrice di due gemme soliste di psych-folk-rock. L'ultima delle quali, "Laughing Boy", è da poco uscita su Di Cristina e ha ottenuto ovunque ottimi riscontri critici. Matteah ha aperto di recente i concerti americani di Antony & the Johnsons. Girerà in duo (voce, chitarre, tastiera, violino) con Rose Lazar (dei Lichens).



www.myspace.com/matteahbaim

 

mercoledì 28 ottobre 2009

i silenzi che mettono a disagio

 


Mia:"non odi tutto questo?"
Vincent:"odio cosa?"
Mia:"i silenzi che mettono a disagio...perchè sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio?"
Vincent:"non lo so è una bella domanda."
Mia:"è solo allora che sai di aver trovato qualcuno... davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace."

 

lunedì 26 ottobre 2009

new york state of mind

 

 
La gente a New York non è felice,
ma ha mille stimoli
per provare ad esserlo

(Ale)

 

domenica 25 ottobre 2009

a che punto sta la sinistra?

 


ROMA - "Ho detto la verità ai magistrati prima che l'intera vicenda fosse di pubblico dominio. L'inchiesta sta procedendo speditamente anche grazie a quelle dichiarazioni, che sono state improntate dall'inizio alla massima trasparenza.
Si tratta di una vicenda personale in cui sono entrate in gioco mie debolezze inerenti alla mia sfera privata, e in cui ho sempre agito da solo. Nelle condizioni di vittima in cui mi sono trovato ho sempre avuto come obiettivo principale quello di tutelare la mia famiglia e i miei affetti più cari; gli errori che ho compiuto non hanno in alcun modo interferito nella mia attività politica e di governo.
Sono tuttavia consapevole che la situazione ha ora assunto un rilievo pubblico di tali dimensioni da rendere oggettivamente e soggettivamente inopportuna la mia permanenza alla guida della Regione, anche al fine di evitare nel giudizio dell'opinione pubblica la sovrapposizione tra la valutazione delle vicende personali e quella sull'esperienza politico-amministrativa.
Ho quindi deciso di autosospendermi immediatamente e a tal fine ho conferito al vicepresidente la delega ad assumere la provvisoria responsabilità di governo e di rappresentanza ai sensi della normativa vigente, rinunciando a ogni indennità e beneficio connessi alla carica.
In considerazione degli importanti provvedimenti di governo e legislativi che nell'immediato dovranno essere assunti, in virtù della particolare congiuntura economica e anche in relazione alle funzioni che svolgo in qualità di commissario di Governo, ho deciso di aprire un percorso che porti alle mie dimissioni dalla carica di presidente della Regione".


Lo scandalo Marrazzo è venuto fuori dalla denuncia che lo stesso ha fatto al magistrato del ricatto cui era sottoposto da 4 carabinieri che lo avevano filmato con un trans. E' vero, avrebbe dovuto denunciare prima, al primo ricatto. L'ha fatto in ritardo, ma l'ha fatto e si è assunto le proprie responsabilità dimettendosi dal suo incarico. Forse per ora dobbiamo accontentarci solo di questi esempi, da parte della sinistra. Servirà a qualcuno anche di destra?

sabato 24 ottobre 2009

When the music's over...turn out the lights

 


Ascoltare per giorni, addirittura settimane Britney Spears ad altissimo volume? Una vera tortura! Almeno secondo i prigionieri di Guantanamo, che per lunghissimi periodi di tempo sono stati costretti ad ascoltare musica americana nelle celle della famosa prigione cubana. Numerosi artisti si sono coalizzati e hanno firmato una richiesta al Freedom of information affinchè i titoli delle canzoni vengano resi noti. I cantanti non apprezzano che i loro lavori siano stati impiegati in crimini contro l'umanità. La coalizione ha stilato una lista di probabili hits che avrebbero quasi condotto alla follia i terroristi detenuti, tra queste compaiono alcuni singoli di Britney Spears, Christina Aguilera, Eminem, Prince, e i Metallica.
Secondo il Washington Post, grazie anche all'aiuto dell'insegnante di musica Susan Cusick a cui venne concesso di intervistare alcuni prigionieri, ha pubblicato oggi quelli che sarebbero i titoli dei motivi "martorianti": Born in USA di Springsteen, American Pie di Don McLean, la sigla di una trasmissione per bambini Sesame street, We are the champions dei Queen, The real slim shady di Eminem e March of the pigs dei Nine inch nails.

(da Gay.it)

venerdì 23 ottobre 2009

astrologia

 
 

Una madre vergine e per di più con ascendente scorpione...ed io la amo tantissimo.
Ma non so mai come rapportarmi a lei.

 
 

martedì 20 ottobre 2009

cose di cui farei volentieri a meno

 

 
Mettersi in gioco di nuovo..mmhhh...

 

lunedì 19 ottobre 2009

cose difficili da accettare

 
 
Quanto è difficile accettare che per nessuno sei insostituibile.

 
 

domenica 18 ottobre 2009

Where are we going?

 

 
Where are we going? I asked him.
"I don't know," he said. "Just driving".
"But this road does not go anywhere," I told him.
"That doesn't matter."
"What does?" I asked, after a little while.
"Just that we're on it, dude," he said.

Bret Easton Ellis, Less Than Zero

this city never sleeps

 

 
You can hear the sound
Of the underground trains
You know it feels like distant thunder

You know there's so many people
Living in this house
And don't even know their names

(I guess it's just a feeling - in the city)

Walls so thin I can almost
Hear them breathing
And if I listen in
I feel my own heart beating

(I guess it's just a feeling - in the city)

(Eurythmics, This city never sleeps)



Riscoprire una milano notturna, troppo stanca per dormire, troppo sfatta per vivere...dove tenti un improbabile dialogo con gente a cui alla luce del sole non daresti nessuna importanza...e solo per sfuggire alla solitudine del giorno ti inebri di tutto ciò che luccica...



 

sabato 17 ottobre 2009

Io rifiuto di dimenticare

 
 
 
 
Io sono contro l'oblio che è una frivolezza enorme,
la frivolezza dell'attualità è una cosa che non sopporto,
della fedeltà e delle idee fisse è più potente.
Io rifiuto di dimenticare.

(F. Truffaut)

 
 
 
 
E grazie a Fra per averla fatta postare sul mio invece che sul suo blog...

ma anche no....

 


Non andrò a votare alle primarie questa volta, e per un semplice motivo, sono stanca di scegliere sempre tra il meno peggio. Divertitevi voi.

venerdì 16 ottobre 2009

pensieri perdenti?

 


Ieri discutevo con amici sul fatto che questa società premia sempre di più valori che ormai non mi appartengono. Sembra sempre che chi è più aggressivo, chi riesce a imporsi e ha la meglio sugli altri sia veramente il più forte, il più figo, a differenza di persone probabilmente più talentuose e dotate che però preferiscono tenersi in disparte, non apparire, non mettersi al centro dell'attenzione. E' un discorso che già facevo tanti anni fa per quanto riguarda gli studi. Non tutti maturano nello stesso periodo e nello stesso modo..non sempre i professori riescono a stimolare gli studenti.. ad utilizzare l'arte maieutica nel giusto modo e cioè "tirar fuori" all'allievo pensieri assolutamente personali, al contrario il più delle volte vogliono imporre le proprie vedute con la retorica e l'arte della persuasione...
Sicuramente bisognerebbe importare nuovi valori troppo spesso dimenticati, qualcosa che restituisca fiducia nel proprio io e nel rapporto con l'altro, che insegni ad essere sè stessi e non ad identificarsi con il modello imperante e ritenuto da tutti vincente.

 

giovedì 15 ottobre 2009

sono molto calma


Sai quando ti senti che la giornata non andrà affatto bene già dal mattino? In realtà pensi che la tua sia solo una sensazione...finchè non ti viene dimostrata coi fatti... Se fossi cattolica direi che il Signore sta mettendomi alla prova...visto che non lo sono dirò solo che la mia pazienza ha un limite..ma ho imparato con gli anni che la calma è la virtù dei forti..o di quelli che bluffano di esserlo.

 

motel woodstock

 


Motel Woodstock è tratto dall'autobiografia dello stesso Elliot Tiber, che negli anni successivi al concerto si è fatto strada nell'ambito della letteratura e della sceneggiatura. La sua vicenda, già ampiamente romanzata nel libro (almeno a detta di molti 'testimoni' dell'epoca), appare ora sul grande schermo dipinta dalle abili mani di Lee, che alterna momenti di commediola quasi frivola alla That '70s Show ad altri decisamente più introspettivi: il tutto mediato dall'evento corale che si va svolgendo, che tuttavia appare sfumato come in una sorta di sogno lisergico. Del concerto vero e proprio, difatti, nel film non v'è traccia. Tutto ciò è causato, in parte, dal fatto che lo stesso protagonista della vicenda non abbia presenziato al concerto, impegnato com'era con l'organizzazione e la gestione dell'albergo, e dato anche il fatto che l'unico giorno in cui si era liberato dagli impegni per assistervi abbia invece preferito mischiarsi alla folla di hippie sulla strada, vivendo il proprio happening personale, la propria liberazione interiore, gustando la libertà a due passi da casa propria. Ma la mancanza del concerto vero e proprio è anche una scelta, da parte del regista, che decide di concentrarsi sul significato della manifestazione, più che sul contenuto.
 

 
La pellicola si avvale di un cast eccezionale, con attori come Henry Goodman e Imelda Staunton, che sono i fantastici genitori di Elliot, Emile Hirsch, che interpreta un ragazzo reduce dal Vietnam, gli strampalati attori della compagnia teatrale che vive nel fienile di El Monaco, e Vilma, un travestito ex-marine, a cui dà volto il muscoloso Liev Schreiber. Ognuno fa la sua parte magnificamente, proiettandoci l’idea e la realtà di un ambiente del tutto sconosciuto alla nostra generazione, fatto di droghe allucinogene, trip mentali, sogni, speranze e tanta voglia di ribellione, ci catapulta al centro di un evento generazionale che cambierà la cultura popolare per sempre, ci mostra il ’69 di Woodstock.
 

 
Personalmente ho apprezzato tantissimo questa piccola storia familiare all'interno di un contesto che da sempre mi ha affascinato, come il più grande concerto-raduno di tutti i tempi.
La musica è di sottofondo ma sempre presente...Il percorso di crescita del protagonista, il cambiamento di tutti gli elementi coinvolti nella vicenda sono arrivati decisamente a commuovermi. Per assurdo questo cambiamento coincide con quello che poi sarà il punto più alto da cui inizierà la decadenza del movimento di contestazione giovanile.
I personaggi meglio riusciti sono proprio i genitori del protagonista e la travestita Vilma, che dà una notevole sicurezza all'equilibrio casalingo...Da notare poi Emile Hirsch (già visto come protagonista di Into the wild), nei panni dell'amico reduce dal Vietnam. Forse il personaggio che meno appassiona è proprio il protagonista, per cui sono riuscita a provare solo una tiepida simpatia...

Ecco alcuni siti dove approfondire:

Festival di Woodstock
Il Cinemaniaco
Everyeye.it

mercoledì 14 ottobre 2009

lezioni di poesia

 

 
Sento la luna ululare
Lo fa, a volte lo fa quando vede me
Trafitto da un raggio di luna al centro di questo mio universo personale
Nemmeno qui riesco a non pensare a te.

Osservo i missili intercontinentali migrare
Il mondo degli altri che si distrugge da se
E se anche posso vivere senza questo cielo e questo mare
Che fatica vivere senza di te

Passa il treno veloce e la mandria resta a guardare
È inutile aspettarsi una reazione che non c’è
E se riesco a tenere lontano i pensieri da tutte la altre cose che mi fanno male
Non riesco a tenerli lontano da te

E mentre prendo, dal primo idiota che passa, lezioni di poesia e di impegno sociale
Vaffanculo, io canto di te

E vaffanculo anche a questo cazzo di marea che sale
Alta, sì, alta, lo so, molto più alta di me...
E se riesco a tenere lontano i pensieri da tutte la altre cose che mi fanno male
Non riesco a tenerli lontano da te
E se riesco a tenere lontano i pensieri da tutte la altre cose che mi fanno male
Non riesco a tenerli lontano da te



Dedicato a coloro che
salgono in cattedra, che comunque non hanno capito un cazzo del mondo e
menchemeno di me che, per di più, ho ben altri cazzi in testa (o in culo, che è
poi la stessa cosa...)

(Giorgio Canali)

esercizi per modificare il font

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Down with mansueti


Non sopporto chi dice A per dire B e se tu capisci che voleva dire B e gli rispondi a tono come se lui avesse effettivamente detto B per dire B, lui ti risponde, fintamente scandalizzato, “che cosa c’entra? Io ho solo detto A”. Non lo sopporto non perché mi dia fastidio il giochino in sé, ma perché mi dà fastidio che lui pensi che il giochino sia in qualche modo riuscito, che per farlo riuscire basti dire “che cosa c’entra? Io ho solo detto A”. Insomma mi dà fastidio il non riuscire a fargli capire che ho capito quello che sta facendo e che su di me non sortisce l’effetto da lui sperato. Come quando uno vuole farmi innervosire dicendomi “perché ti innervosisci?” anche se io non sono affatto nervoso, e allora però mi innervosisco non perché io fossi nervoso come pensa lui, ma perché mi fa innervosire il fatto che lui pensi che io sia così stupido da innervosirmi per il motivo che lui pensa mi abbia fatto innvervosire o se lui mi dice “perché ti innervosisci?” pensando che io sia nervoso quando invece non lo sono, e a quel punto però sono effettivamente nervoso ma non per il motivo che si crede lui, però lui vede che io sono nervoso e dunque pensa di avere la conferma al sospetto e alla speranza di avermi fatto e di farmi innervosire e dunque si esalta e ci sono altre common people lì intorno a dargli corda, tutte con la testa rimpinzata di fesserie come “l’unione fa la forza” o “la maggioranza”. Non lo sopporto, e non mi si venga a dire che lui in realtà ha capito tutto questo e che faceva parte di un piano, cioè che lui finge di credere che io mi sia innervosito per il motivo per il quale mostra di credere che io mi sia innervosito mentre sa benissimo che è il suo mostrarmi di crederlo a innervosirmi, che sarebbe un gioco di terzo livello, cioè un gioco semplicemente oltre le possibilità del suo common intelletto. Vorrei fargli sapere quanto è stupido e che sta sbagliando, ma è impossibile perché lui arriva fino a un primo livello e perciò dovrei abbassarmi io al suo e giocare al giochino di non farmi vedere nervoso che poi è l’unico modo di neutralizzarlo. L’altro è dargli un pugno e io penso che la vita da pacifista e non-violento alla fine non paghi, penso sinceramente che sia un errore, che i mansueti sbaglino a essere mansueti e che in questo modo lascino solo spazio ai prepotenti e agli arroganti, che potrebbero meritare rispetto per il fatto di esserlo se però non fossero quasi sempre anche dei formidabili cretini.

(Da chinaski77.splinder.com)

 

La faccia feroce dell'Italia

 


ECCO una buona notizia per coloro che, in un'Italia che si è fatta sempre più incattivita e feroce, si muovono ogni notte, come cani da caccia, alla ricerca di una vittima da insultare, picchiare, trascinare per terra, sputacchiare, calpestare. Una vittima colpevole di una sua presunta "diversità". Una buona notizia, insomma per quanti hanno imparato e hanno in serbo gli insulti più volgari da buttare in faccia a coloro che, uomini o donne, hanno abitudini e tendenze sessuali diverse da quanti si definiscono "normali".

Questi presunti "normali" si appostano nelle strade frequentate da gay o lesbiche, li aspettano all'uscita dei locali da loro abitualmente frequentati, li inseguono, li insultano, li picchiano, abbandonandoli poi sanguinanti per terra. In questi ultimi giorni è accaduto più di una volta, in molte nostre città. È successo ancora a Roma, nella notte tra lunedì e martedì, in pieno centro, dove due presunti "diversi" sono stati lasciati a terra, sanguinanti, da un gruppo di teppisti "normali".

Ecco dunque per questi presunti "normali" una buona notizia. Alla Camera ieri è stato affossata una legge contro l'omofobia che, prima firmataria Paola Concia del Pd, inseriva tra le aggravanti dei reati, "fatti commessi per finalità inerenti all'orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa". Era una buona legge. Flavia Perina, del Pdl, me ne aveva parlato recentemente, come di una legge che avrebbe dimostrato la possibilità di operare insieme, maggioranza e opposizione, per affrontare e risolvere problemi condivisi, superando il clima di feroce contrapposizione che caratterizza ormai da tempo la nostra vita politica.

La legge sembrava poter arrivare al traguardo. E invece no. Con un asse tra Udc e quasi tutto il centrodestra, è stata dichiarata l'incostituzionalità delle norme, seppellendo definitivamente il testo di legge. Se e mai un provvedimento contro l'omofobia rivedrà la luce, dovrà essere un disegno di legge nuovo e dovrà ricominciare l'iter dall'inizio. Tempi biblici, dunque.

Non tutta la maggioranza, tuttavia, si è prestata all'affossamento. Nove deputati, cosiddetti "finiani" hanno votato contro il rinvio della legge in Commissione Giustizia. Tra questi Flavia Perina, Italo Bocchino, Benedetto Della Vedova, Chiara Moroni. E altri deputati del Pdl si sono astenuti. Tra questi Giulia Buongiorno, presidente della Commissione Giustiziasi, Elio Vito e Gianfranco Rotondi. Anche l'opposizione, tuttavia, ha dovuto registrare la sua defezione. Ancora una volta l'on. Paola Binetti ha preso le distanze dal gruppo cui appartiene e votando con la maggioranza, ha provocato una dura reazione di Franceschini.

La fine di questa legge rappresenta, lo dicevamo all'inizio, una buona notizia, forse addirittura un incoraggiamento, per coloro che di notte vanno a caccia dei "diversi" in un paese che si va facendo sempre più incattivito, volgare e feroce. Forse la cultura della tolleranza, del rispetto degli altri, una cultura che qualcuno liquida sprezzantemente come "buonismo" è già perdente nel nostro paese. Ma sarà sempre più difficile vivere, convivere in un paese che faccia della "caccia al diverso" uno sport diffuso e vincente.

(Miriam Mafai, da www.repubblica.it)

martedì 13 ottobre 2009

contro gli sprechi

 
 
Quante occasioni ci vengono date per essere felici?
Quante occasioni siamo in grado di vedere?
Pensavo di conoscermi.
Non mi conosco affatto...
 
 

 
I've looked at love from both sides now
From give and take, and still somehow
Its loves illusions I recall
I really dont know love at all

(Joni Mitchell, Both sides now)

 
 

l'anatra, la morte e il tulipano

 


Già da molto tempo l’anatra aveva come un presentimento. «Chi sei? E perché mi strisci alle spalle di soppiatto?». «Bene, finalmente ti accorgi di me» disse la Morte. «Sono la Morte». L’anatra si spaventò. Non la si può certo rimproverare per questo. «E adesso vieni a prendermi?».
E’ la storia di questa piccola anatra che incontra la Morte, impara a convivere con lei e ad accettarla e piano piano riesce a diventare sua amica.

La cosa inattesa è che la Morte non è quella terribile, oscura e minacciosa entità... E’ una cosa piccolina con un cappotto a quadretti, un teschio troppo grande... seria e tenera... che non ha risposte alle domande dell’anatra.
«Certe anatre dicono anche che nelle viscere della terra c’è l’inferno, dove si finisce arrostite se non ci si e comportate da brave anatre». «E’ sorprendente cosa vi raccontate voi anatre. La verità e che non lo sa nessuno.»

(L’ANATRA, LA MORTE E IL TULIPANO - di Wolf Erlbruch - Edizioni e/o)

lunedì 12 ottobre 2009

così va il mondo....

 
 

 
 

troppe vasche...

 

 
Ho assolutamente bisogno di una rismaltatura...

 

domenica 11 ottobre 2009

the millionaire

 


Ieri ho visto questo filmetto di Danny Boyle. Carino, perchè mostra l'India da un punto di vista diverso e non come al solito la meta d'arrivo di chi cerca se stesso...Anche se non racconta nulla della cultura e delle tradizioni indiane, ma ci porta in tour attraverso una serie di stereotipi...L'ho trovato anche un po' troppo furbetto nel dare allo spettatore proprio quello che lo spettatore vuole...una storia di emarginazione e soprusi, sempre in bilico tra favola e dramma, tra burla e violenza, tra reale e surreale, che poi prende la direzione del romanticismo esasperato. Ho trovato anche alcuni personaggi psicologicamente poco credibili...il cambiamento repentino del fratello stronzo sembra giocato apposta per portare il film ad un lieto fine..ed il protagonista che è simpatico, intelligente, randellato dalla vita ma tenace, sofferente ma sobrio, è votato al successo avendo solo meriti e nessuna colpa anche transitoria. I personaggi veri non sono fatti così. Certo, non si può dire che il film non commuova, ma lo fa con meccanismi sleali...
 

Freida Pinto è comunque di una bellezza stratosferica....

segreti

 


Vi è mai capitato di avere un segreto che non potete confidare a nessuno? Qualcosa per cui non verreste mai compresi e anzi, forse potreste addirittura essere accusati? Intendo qualcosa che veramente vi faccia sentire soli e responsabili...
Come ci si comporta? Si fa finta che questo segreto di cui siete depositari non esista?
E quando preme per uscire? lo trasformate in qualcosa di più accettabile in modo da poterlo condividere? Create una storia, una canzone? Bevete e vi mettete a fantasticare finchè non vi addormentate? E se questo segreto inizia a prendere ogni spazio fino a diventare la vostra vita stessa?

i gatti dei vostri incubi (e anche un po' dei miei) sono tornati
(e subito liberalizziamo l'erba gatta!)

 

 
Le donne e i gatti faranno quello che vogliono e gli uomini e i cani dovrebbero rilassarsi ed abituarsi all’idea.
(Robert A. Heinlein)

diritti civili

 
 

 
 

sabato 10 ottobre 2009

il mio grosso grasso periodo di merda

 

 
Mi sento già temprata e fortificata nello spirito...

giovedì 8 ottobre 2009

profezie

 
 

Sto dicendo che forse l'uomo giusto per te forse è lì che ti aspetta e se non lo acchiappi tu lo farà qualcun'altra e passerai il resto della tua vita sapendo che un'altra donna ha sposato tuo marito!

(Da When Harry met Sally)

 
 

E io voglio i miei scalpi!


Tarantino possiede un senso della filmicità ormai inarginabile e perfino imbarazzante da dover descrivere, il suo cinema è come un ruminante che continua a masticare ogni altro cinema, a comporre collage sempre più sofisticati ed ambiziosi. La questione è la narrazione, e se per anni Tarantino ci ha posto interrogativi dolenti sulla natura della narrazione, sulla sua possibile ripartenza, sulla sua possibile fine, ecco che arrivano le risposte. Un oggetto filmico apparentemente frammentario, citazionistico e occhiolinante, senza epicentri o fulcri lingustici (in tutti i sensi), un universo narrativo a cui si potrebbero sottrarre o aggiungere fino allo spasmo inquadrature o perfino scene o capitoli interi, un film che potrebbe tranquillamente non finire o cominciare mai. Non sapendo che strada imboccherà la narrazione, si tenta di attraversare tutte le strade. Bastardi senza gloria è un film di una maturità incredibile.[...]

A tenere tutto ciò in piedi c’è una struttura che fa leva sulla passione, l’amore per il cinema come collante, un trasporto che garantisce omogeneità nonostante l’impressione di un film che potrebbe tranquillamente contenerne altri cento la sensazione è quella di una struttura rinovvativa che ingloba ma assimila perfettamente, facendo suo tutto quel che tocca perché quel che tocca è ciò che ama. Quello che conta è il gesto, in questo caso un gesto d’affetto (non solo per un cinema, non solo per il proprio cinema, ma anche e soprattutto per il pubblico di quel cinema), gesto che prevede l’omaggio come dichiarazione (sulla questione della citazione bisognerebbe distinguere tra citazione “efficace” e non, una citazione ti fa sorridere se la riconosci, se però è efficace sorridi anche nel non riconoscerla). L’amore è la risposta a ogni domanda sulla narrazione, narrare ciò e come si ama al di là di (e con) ogni déjà vu, farlo nel modo in cui siamo capaci dimenticando la contaminazione perché ormai tutto è contaminato e non importa davvero in che grado.

(Da illustrazioniallegoriche.wordpress.com)

 

 
Alcune chicche del film:
Alla mostra di Venezia del 2005, Tarantino ha rivisto, insieme al regista Enzo Castellari, Quel maledetto treno blindato. In un'intervista successiva alla revisione con Tarantino, Castellari aveva dichiarato che Tarantino intendeva accoppiare Quel maledetto treno blindato con Quella sporca dozzina. Inoltre, Castellari affermò di avere letto l'incipit della sceneggiatura di Tarantino in stadio embrionale, raccontando che il film - almeno secondo l'idea iniziale - si doveva aprire con uno scontro tra i marines di origine sioux e un gruppo di SS e con la rimozione dello scalpo da parte dei sioux.

Michael Madsen aveva dichiarato che Tarantino gli riserva sempre la parte del perdente o del maniaco torturatore:ne Le iene è stato il sadico Vic Vega/Mr. Blonde, in Kill Bill vol. 2 il perdente e sadico fratello di Bill. In Inglourious Basterds Michael Madsen avrebbe avuto un ruolo di questo genere, e si sarebbe dovuto chiamare Babe Buchinski, in omaggio a Charles Bronson, il cui vero nome è Charles Buchinski - ma il personaggio, alla fine, venne scartato dalla squadra dei Basterds. La notizia della partecipazione di Madsen venne, infatti, di lì a poco smentita. La stessa fine di Madsen hanno fatto Vinnie Jones, protagonista di Snatch e X-Men 3, Adam Sandler, impegnato nelle riprese di Funny People, Simon Pegg (scelto iniziamente nel ruolo del tenente Archie Hicox) Nastassja Kinski per la parte di un'attrice tedesca (ruolo poi andato alla Kruger) e David Krumholtz come membro del team di Raine.

Confermato un cameo del regista di Quel maledetto treno blindato Enzo G. Castellari.

Mike Myers è stato ingaggiato per il ruolo del generale Ed Fenech.Nessun dubbio sull'origine del nome del personaggio, evidente omaggio all'attrice Edwige Fenech, già voluta da Tarantino per un cameo in Hostel: Part II, diretto dall'amico Eli Roth.

Subito dopo la 61ª edizione del Festival di Cannes, il regista ha dichiarato di avere completato la sceneggiatura del film e di volere nel ruolo del protagonista l'attore statunitense Brad Pitt.
 

 
Era inizialmente circolata la voce che, data la lunghezza dello script (166 pagine), il film potesse essere diviso in due capitoli, come era successo nel 2003 per Kill Bill.

Tarantino ha dato gli ultimi ritocchi allo script il 21 giugno 2008, e ha iniziato a girare il film il 17 ottobre 2008, tra Francia e Germania.Il film è stato presentato al Festival di Cannes nel maggio 2009.

Il 10 novembre 2008 era stato annunciato il coinvolgimento del maestro Ennio Morricone per la composizione della colonna sonora. Il 9 gennaio 2009, invece, l'artista ha comunicato, tramite il proprio sito, di non poter più lavorare al film perché impegnato con le musiche di Baarìa di Giuseppe Tornatore, che riuscirà ad ultimare prima dell'uscita di Inglourious Basterds, lasciandogli però poco tempo per effettuare un lavoro di buona qualità.

I tempi reali del progetto non hanno corrisposto a quelle che erano le aspettative: l'uscita nelle sale, infatti, era stata inizialmente annunciata addirittura per la fine del 2007, ma Tarantino decise di accantonare momentaneamente il progetto per dedicarsi ad altre idee; il regista si concentrò sulla lavorazione dello splatter/slasher Grindhouse, co-diretto con Robert Rodriguez, e Inglourious Basterds venne posticipato. In Europa le prime sono state scaglionate fra il mese di agosto (in Francia il 19 agosto, in Germania il 20) e quello di ottobre 2009 (in Italia il film è stato distribuito esattamente il 2 ottobre, in Spagna il 13).

Come da ormai affermata tradizione tarantiniana, anche questo film è ricco di citazioni di altre pellicole dei generi explotation e b-movie in genere, in alcuni casi anche da film dello stesso Tarantino. La scena finale dell'incendio nel cinema è una evidente enfatizzazione di "quella sporca dozzina", film che in passato lo stesso Tarantino aveva citato come propria fonte d'ispirazione. Dopo la sparatoria nello scantinato Aldo Raine ed il giovane soldato tedesco hanno uno scambio di battute in cui si parla esplicitamente di "stallo messicano" (il mexican standoff di cui sopra), un espediente narrativo del quale difficilmente dei soldati potevano avere conoscenza negli anni quaranta. Non poteva mancare un riferimento al feticismo plantare del regista, che si manifesta nella scena dello "smascheramento" di Bridget Von Hammersmar da parte del colonnello Hans Landa.
 

 
La colonna sonora originale del film è uscita il 18 agosto 2009 ed adempie a piene mani da quasi tutti i generi musicali, compresi alcuni estratti da colonne sonore spaghetti western, il R&B e il pop rock anni ottanta. È la prima colonna sonora di un film di Tarantino a non presentare, nella tracklist, estratti dialogati dalla pellicola.

1. The Green Leaves of Summer - Nick Perito
2. The Verdict (Dopo la Condanna) - Ennio Morricone
3. White Lightning (Main Title) - Charles Bernstein
4. Slaughter - Billy Preston
5. The Surrender (La Resa) - Ennio Morricone
6. One Silver Dollar (Un Dollaro Bucato) - Gianni Ferrio
7. Davon Geht Die Welt Nicht Unter - Zarah Leander
8. The Man With the Big Sombrero - Michael Andrew/Samantha Shelton
9. Ich Wollt Ich Waer Ein Huhn - Lilian Harvey/Willy Fritsch
10. Main Theme from "Dark of the Sun" - Jacques Loussier
11. Cat People (Putting Out the Fire) - David Bowie
12. Tiger Tank - Lalo Schifrin
13. Un Amico - Ennio Morricone
14. Rabbia e Tarantella - Ennio Morricone

(Da Wikipedia)

Un'interessante critica negativa invece in:

lennynero.wordpress.com

 

oh my god!
ridet bene qui ridet...


«L'incontestabile diritto politico di Silvio Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese, non può fare venir meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il capo dello Stato»

Gianfranco Fini
 


Il Lodo Alfano è incostituzionale. L'attesissima sentenza della Corte è arrivata. I giudici hanno emesso il verdetto dopo 2 giorni frenetici, ma la pronuncia è arrivata. L'incostituzionalità del Lodo Alfano potrebbe destabilizzare la scena politica italiana.

La Consulta ha bocciato il lodo Alfano a maggioranza per violazione dell'articolo 138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal “lodo” per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato). Il lodo è stato bocciato anche per violazione dell'articolo 3 della Costituzione (principio di uguaglianza). L'effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.

Le reazioni della stampa estera

mercoledì 7 ottobre 2009

amare è soffrire

 

 
...e oggi finisco con questa perla...prendere appunti...

 

sai che...

 

 
sai che per me amare significa amare te...

 

tre anni

 


A tre anni dalla morte di Anna Politkovskaya esplode una nuova polemica tra Reporters sans frontieres e autorità russe. Quest'ultime non hanno concesso il visto ad alcuni rappresentanti dell'organizzazione (tra cui il segretario generale Jean-François Julliard) per presenziare ad una conferenza prevista per ieri, alla vigilia del terzo anniversario dell'omicidio della giornalista della Novaja Gazeta.

"Era estremamente importante per noi essere in Russia con i colleghi e i famigliari di Anna" - ha spiegato Julliard, che lo scorso sabato era intervenuto anche alla manifestazione di Piazza del Popolo - "Quest'anno saremmo voluti essere lì più che in ogni altra occasione, è stato un anno terribile per i giornalisti e per gli attivisti, come nel caso delle violenze nel Caucaso del nord, una regione che Anna conosceva molto bene".

Dal marzo 2000 ben 22 giornalisti sono stati uccisi in Russia. Chi volesse approfondire l'argomento non può non vedere questa bella intervista di Eleonora Bianchini a Elena Kudimova, sorella di Anna Politkovskaja.

(Da reporters.blogosfere.it)

« Sensibile al dolore degli oppressi, incorruttibile, glaciale di fronte alle nostre compromissioni, Anna è stata, ed è ancora, un modello di riferimento. Ben oltre i riconoscimenti, i quattrini, la carriera: la sua era sete di verità, e fuoco indomabile. »

(André Glucksmann su Anna Politkovskaja)

martedì 6 ottobre 2009

inalberata

 
 

 
Ditemi qualcosa di più
Vorrei avere, per favore, notizie di me
Datemi un indizio in più
Qualcosa che mi aiuti a capire
Che fine ho fatto, che cosa mi è successo di nuovo,
Che cosa ho fatto, dove mi trovo

Io non esisto, io sono il vuoto,
sono quello tagliato via nella foto
Io sono il margine, sono la sponda
Io sono quello che resta all’ombra
Io sono il mai, Io sono il senza
Io sono l’inesistenza
Io sono il buio, non ci sono e non c’ero
Io sono la dissolvenza al nero

Ditemi qualcosa di più
Qualcosa che mi aiuti a capire
Datemi un indizio in più
Vorrei sapere
Che fine ho fatto, che cosa mi è successo di nuovo,
Che cosa ho fatto, dove mi trovo
Chissà che faccia ho adesso
Che cosa mi è successo

Io non esisto, io sono il vuoto,
sono quello tagliato via nella foto
Io sono il margine, sono la sponda
Io sono quello che resta all’ombra
Io sono il mai, Io sono il senza
Io sono l’inesistenza
Io sono il bujo, non ci sono e non c’ero
Io sono la dissolvenza al nero

Io sono niente, sono il non vivo
Io sono il punto interrogativo
Sono lo zero, sono il cancellato
Io sono il bambino mai nato
Sono il mancante, sono l’assenza
Sono l’eroe della desistenza
Io sono il no, sono il disperso
Sono il filo interrotto del discorso

Io sono il nulla, io sono il vuoto
sono quello che manca nella foto
io sono il forse, io sono il mai
io sono ciò che non ricorderai
io sono fumo, io sono aria
io sono il buco di memoria
io sono il non so il presente negato
io sono quello che non c’è mai stato

io sono quello di cui non si chiede
io sono quello che non si vede
sono la fuga, il cammino perduto
io sono il disertore ignoto
sono il refuso, la latitanza
la distrazione, la dimenticanza
sono il dilemma, sono il non saprei
io sono quello che non c’è mai

io sono il nulla, io sono il vuoto
io sono quello che non viene in foto.

(Giorgio Canali, Quello della foto)

 
 

corvo rosso non avrai il mio scalpo

 


Il corvo che appare nei sogni può provocare molta inquietudine, il colore nero del piumaggio, l'aspetto lugubre, il verso sgradevole e gracchiante lo hanno reso fin dall'antichità uccello di malaugurio, foriero di cattive notizie, presagio di morte e di calamità.

Questo significato funesto persiste in diverse culture ed in diverse epoche. Il Talmud interpreta il corvo nei sogni come presagio di adulterio o di furto, in India il Mahabharata lo presenta come messaggero di morte ed anche la tradizione popolare dell'Occidente lo vuole immagine di potenze maligne, ad annunciare morti, funerali, litigi e sventure.

In altre culture, al contrario, il corvo è simbolo di grande potenza e di trionfo: in Giappone è un messagero divino e il rappresentante dell'amore filiale, nell'antica Grecia era consacrato al dio Apollo e costituiva un tramite fra gli uomini e gli dei oltre ad avere funzioni profetiche.

Ma è soprattutto nella mitologia degli indiani d'America che assume un ruolo di guida e di spirito protettore, di rappresentante della magia, colui che apre la strada a dimensioni non fisiche, spirituali ultraterrene e che appare nei sogni per spronare, scuotere, anche spaventare al fine di mutare una realtà statica e banale, per aprire all'ignoto al mistero, per confrontare il sognatore con il suo potere interiore.

Il colore nero del corvo è associato alla notte, al buio, alla "nigredo" dell'opera alchemica, al disfacimento della materia, ma pure al regno dell'ombra, all'ombra junghiana, agli aspetti rinnegati ed ingabbiati nell'inconscio.

Il corvo che appare nei sogni va quindi interpretato considerando il suo ambiguo e contraddittorio simbolismo e tenendo presente il contesto in cui appare e le emozioni che suscita. Immagine dei pensieri più funerei e della paura del futuro, nei sogni è simbolo del dramma che può mutare la vita, ma è contemporaneamente oracolo e portavoce dell'inconscio, ed emerge con forza dalle zone più oscure della psiche a presentare contenuti rimossi, a confrontare il sognatore con se stesso, con le sue paure e con la sua forza.

lunedì 5 ottobre 2009

panna e pietra

 

 
 
Il mio cuore sta tornando ad essere di pietra.
Almeno avrete un motivo reale per chiamarmi "stronza".

 
 
 

domenica 4 ottobre 2009

A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla.

 


Non so perchè..ma questa scena finale esprime perfettamente me oggi..un misto di sensazioni diverse e contrastanti..ero partita solo a cercare il pezzo di Thomas Newman, Any Other Name e mi sono ritrovata qui...

"Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante: si allunga, per sempre, come un oceano di tempo. Per me, fu... lo starmene sdraiato al campeggio dei boy scout a guardare le stelle cadenti; le foglie gialle, degli aceri che fiancheggiavano la nostra strada; le mani di mia nonna, e come la sua pelle sembrava di carta. E la prima volta che da mio cugino Tony vidi la sua nuovissima Firebird. E Janie, e Janie... e Carolyn. Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola, vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro, ma non preoccupatevi: un giorno l'avrete."

(Lester Burnham, voce fuori campo, monologo finale)

 

la frase del giorno

 
 
 
Io non volevo di più.
Io volevo altro.


(Francesca... Attribuita)

 
 
 

giovedì 1 ottobre 2009

cose semplici e banali

 
 
 
A tutti piace essere cercati.
E allora? Chi fa la prima mossa?

 
 
 

all I need

 

 
Tutto ciò di cui ho bisogno è un po’ di tempo
Per recarmi dietro al sole e lasciarvi la mia impronta
Tutto ciò di cui ho bisogno è un po’ di pace
Così da poter gioire

Dopotutto c’è qualcosa da concedere
Dopotutto c’è qualcosa da fare
Dopotutto c’è qualcosa da vivere
Con te

Tutto ciò di cui ho bisogno è un piccolo segno
Per recarmi dietro al sole e lasciarvi la mia impronta
Tutto ciò di cui ho bisogno è un posto ancora da trovare
Ed è là che gioirò

Dopotutto c’è qualcosa da concedere
Dopotutto c’è qualcosa da fare
Dopotutto c’è qualcosa da vivere
Con te

dio è gay e fa l'arredatore!

 


Whatever Works ci riporta alle tonalità di Misterioso omicidio a Manhattan, Io e Annie, Manahattan, commedie indubbiamente leggere ma straordinarie per la loro capacità di saper mettere a nudo le paranoie, le paure, i vizi, le abitudini del popolo newyorkese ed americano in generale. Come già era successo in passato, anche questa volta Woody Allen si affida ad un alter ego, che viene incarnato dall'attore Larry David, da noi poco noto, ma negli States famoso in teatro e televisione.
 

 
Così come Evan Rachel Wood è una perfetta musa alleniana. Il suo personaggio non solo richiama alla mente la Scarlett Johansson degli ultimi tempi (Match Point, Scoop, Vicky Cristina), ma ricorda esplicitamente l’ingenua e cretina prostituta Mira Sorvino in La dea dell’amore. Non solo per la similitudine tra il rapporto dialettico Allen-Sorvino e quello David-Wood, ma anche e soprattutto per l’esplicita matrice teatrale delle due opere. Bisogna sottolineare la frequente interruzione della finzione scenica, cifra stilistica assente da qualche anno nel cinema alleniano.
 

 
Boris, il protagonista del film, parla spesso in macchina, rivolgendosi direttamente allo spettatore, cosciente di essere solo un personaggio di un mondo fittizio. I momenti in cui Boris si sfoga verso il pubblico sono i più esilaranti dell’opera, perché in essi Allen dà sfoggio di tutta la sua abilità scrittoria, della sua capacità nello scherzare senza paura con il fuoco, nel prendere in giro tutto e tutti, anche se stesso, anche il suo cinema. La sceneggiatura è perfetta, il ritmo incalzante, non c’è il tempo per memorizzare le battute che si susseguono, soprattutto nella seconda parte.
 

 
Splendida Patricia Clarckson (già vista nel ruolo di Greta nel bellissimo High Art) nel ruolo della madre, che da ultracattolica bigotta di provincia diventa un'artista sperimentatrice e liberata, perfettamente inserita nel contesto newyorkese.
 

 
Frase del film: Piccolo dialogo tra il padre ultracattolico (P) di lei e un gay (G), in un bar:

P – Ma, allora tu sei della confessione degli omosessuali..
G – Cosa? Sì, sono gay... Ma lo fai sembrare come se fosse una religione..
P – Beh, lo è...
G – ...Ma cosa dici.. In ogni caso, se lo fosse io sarei un fanatico..
P – Ma, è un peccato contro Dio, voglio dire...
G – Dio è gay...
P – ...Ma... Dio ha creato tutte le cose, gli animali, le piante, in modo così perfetto, ha creato tutto...
G – Eh, appunto... è un arredatore...

Altre critiche e riferimenti al film:

Close-up
unagiovanedibellespes.splinder.com
Dillinger.it