mercoledì 4 marzo 2009

Nucleare? No, Grazie

 

 
Nucleare? No, grazie! Per una mobilitazione di massa contro il nucleare e per un nuovo modello energetico e di società. Nonostante il popolo italiano si sia già pronunciato contro a larghissima maggioranza nel referendum del 1987, il governo Berlusconi torna a puntare sulla produzione dell’energia nucleare, sottoscrivendo un accordo con la Francia per la costruzione di 4 reattori nucleari nel nostro Paese.

Il Governo vuole introdurre il nucleare ad ogni costo, imponendolo alle popolazioni, ai Comuni, alle Regioni, prevedendo per legge una gestione autoritaria delle procedure, militarizzando la localizzazione delle strutture nucleari, costituendo un’Agenzia per la
Sicurezza sotto il suo stretto controllo politico e quindi mettendola nell’impossibilità di tutelare la salute e l’ambiente con la necessaria indipendenza. Noi diciamo No al nucleare perché non è vero che sarà l’energia del futuro, che è economicamente competitivo, che serve a ridurre le emissioni di gas serra, che non ci siano alternative.

Un ritorno al nucleare è scientificamente inconsistente, molto pericoloso e parecchio costoso perché l’energia nucleare:

• non è né abbondante né pulita. Dosi comunque piccole di radiazioni, sommandosi al fondo naturale di radioattività, possono causare eventi sanitari gravi (tumori, leucemie, effetti sulle generazioni future) ai lavoratori e alle popolazioni;

• lascia intatto il problema delle scorie radioattive;

• non è a basso costo in quanto la complessità del ciclo del combustibile, i dispositivi sempre più impegnativi per mitigare l’impatto sanitario degli impianti, sono alla base della lievitazione del costo dell’energia prodotta e della situazione di stallo nei Paesi più avanzati, che pure avevano perseguito con decisione nel passato questa produzione di energia anche per l’intreccio essenziale con la produzione degli armamenti nucleari.

Invece sono drammaticamente veri i ripetuti incidenti e la produzione di scorie altamente radioattive che irresponsabilmente consegneremo alle prossime diecimila generazioni. Venti anni fa un forte movimento sconfisse la follia nucleare, ma non riuscì a costruire un altro modello energetico e di società. Oggi, un nuovo movimento antinucleare dovrà nascere nei territori e nelle piazze di questo Paese. Per questo il PRC aderisce al Comitato SI alle energie alternative No al nucleare e si impegna ad avviare una campagna informativa e di mobilitazione nel Paese.

Serve una mobilitazione di massa per il rispetto della democrazia e della salute dei cittadini e per promuovere una politica energetica che si fondi sulle rinnovabili, energie pulite da cui potranno scaturire anche nuove possibilità occupazionali.
Partito della Rifondazione comunista Area Ambiente, Territorio e Beni comuni.

Volantino di Rifondazione Comunista

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