Con la recente esplosione del numero dei profili presenti su Facebook e su altri social network, assistiamo, fra le altre cose, anche al cambiamento dei modi con cui gli individui possono incontrarsi e formarsi “prime impressioni” gli uni degli altri. E’ sempre più comune infatti che il profilo su Facebook, ma anche la pagina personale, il blog, precedano l’incontro faccia a faccia e diventa di estremo interesse capire se, in che misura e in che modo lo condizionano e se possono essere individuate delle analogie nelle prime impressioni che si formano on line e off-line.
Weisbuch e colleghi hanno pubblicato un piccolo studio su questo argomento sull’ultimo numero del Journal of Experimental Social Psychology. La procedura è consistita nel far chiacchierare dal vivo per 4 minuti 37 studenti con una persona che essi pensavano fosse un altro partecipante e che invece era un assistente dei ricercatori. L’assistente ha poi valutato quanto gli fosse sembrato gradevole lo studente con cui aveva brevemente chiacchierato.
Nel frattempo altri 10 studenti giudicavano i profili facebook di proprietà dei 37 di cui sopra.
I risultati hanno evidenziato che i partecipanti che erano stati giudicati più gradevoli dal vivo tendevano a essere giudicati più gradevoli, da valutatori diversi, anche sulla base della loro pagina di Facebook. Inoltre un’analisi degli indizi utilizzati per esprimere i giudizi ha mostrato che dal vivo erano giudicati più gradevoli i partecipanti maggiormente espressivi da un punto di vista non verbale (espressioni facciali e tono di voce) e su Facebook quelli che presentavano molte foto nel profilo.
Lo studio naturalmente è embrionale, ma è suggestivo di alcune considerazioni.
1) chi tende all’espressività non verbale lo fa sia quando chiacchiera con qualcuno dal vivo che quando “vive” e popola di sé il suo profilo su internet.
2) le pagine personali possono contenere valide informazioni sull’amabilità in real life dei loro “proprietari”. In altre parole, guardando un profilo su facebook ci si possono fare delle prime impressioni di amabilità piuttosto “coerenti” e attendibili. Questo non vuol dire che siano esenti da errori, ma che hanno un’attendibilità simile a quelle che si formano faccia a faccia. Come a dire che di cantonate se ne prendono di pesanti anche off-line.
3) i criteri di giudizio che si utilizzano per stabilire rapidamente se una persona ci piace o no sono simili, in particolare l’espressività non verbale sembra essere particolarmente legata, in entrambi i setting, al giudizio di gradevolezza alla prima impressione. L’importanza delle numerose fotografie su facebook è interessante: mi piaci di primo acchito quanto più ti esponi (indizio di qualità del carattere) o mi piaci quante più cose di te ho potuto vedere (simulacro di conoscenza/confidenza)?
Giulietta Capacchione da psicocafe.blogosfere.it
venerdì 15 maggio 2009
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