venerdì 31 luglio 2009

la perla dell'Egeo

 
Tra qualche giorno dopo cinque anni sarò di nuovo qui e non chiedo altro in questo momento, mare, pace...
 

 

 

 

martedì 21 luglio 2009

IL PIU' DELLE VOLTE

 
Versione alternativa con strofe differenti del Marzo 1989 tratta dal bootleg "The Deeds Of Mercy"
 

 
Il più delle volte metto bene a fuoco tutto quello che ho intorno,
Il più delle volte riesco a stare con tutti e due i piedi per terra,
Riesco a seguire il sentiero, posso leggere i segnali,
Tengo la destra quando la strada si fa tortuosa
Riesco ad affrontare qualunque cosa mi capiti,
Nemmeno mi accorgo che lei se ne è andata,
il più delle volte.

Il più delle volte sono calmo,
Il più delle volte ho tutto sotto controllo,
Posso mantenere la mia posizione, posso farcela da solo
Posso affrontare la situazione fino in fondo
Posso sopravvivere, posso resistere
E nemmeno pensarci, a lei.
Il più delle volte.

Il più delle volte la mia mente è sincera
Il più delle volte sono abbastanza forte da non odiare.
Ho fede a sufficienza, ho spazio a sufficienza
Posso tenermi tutto alle spalle, al di là di tutto il ???
Posso sorridere in faccia al genere umano.
Non ricordo neanche che sapore avevano le sue labbra sulle mie,
il più delle volte.

Il più delle volte lei non è neanche nella mia mente
Non la riconoscerei se la vedessi, è così lontana.
Il più delle volte non sono neanche sicuro
se è mai stata con me o se sono mai stato con lei.

Il più delle volte sono contento a metà,
il più delle volte so esattamente dove tutto è finito,
non cerco di ingannare me stesso, non corro a nascondermi,
a nascondermi dai sentimenti che sono sepolti dentro,
non faccio compromessi e non fingo
e nemmeno mi importa di sapere se mai la vedrò di nuovo,
il più delle volte.

traduzione di Michele Murino

lunedì 13 luglio 2009

Pd, Grillo si candida alle primarie
"Offro un'alternativa al nulla"

 


Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all'introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell'acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano. La stampella di tutti i conflitti di interesse. Una creatura ambigua che ha generato Consorte, Violante, D'Alema, riproduzioni speculari e fedeli dei piduisti che affollanno la corte dello psiconano. Un soggetto non più politico, ma consortile, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. Una galleria di anime morte, preoccupate della loro permanenza al potere. Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l'indulto.
Io mi candido, sarò il quarto con Franceschini, Bersani e Marino. Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al Nulla.
Il mio programma sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l'applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un'informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi. Temi troppo duri per le delicate orecchie di un Rutelli e di un Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del PDmenoelle che vorrebbero avere un PDcinquestelle. Con questo apparato affaristico e venduto non hanno alcuna speranza. Il PDmenoelle è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Arrivederci al 25 ottobre!


dal blog di beppe grillo www.beppegrillo.it

martedì 7 luglio 2009

La legge deve essere uguale per tutti

 


Aldrovandi, condannati i poliziotti
Tre anni e sei mesi. Dopo cinque ore di camera di consiglio il giudice Caruso ha emesso la condanna: i quattro poliziotti imputati dell’omicidio colposo di Federico Aldrovandi avvenuto il 25 settembre 2005 sono stati giudicati colpevoli. Alla lettura del dispositivo della sentenza il pubblico presente è esploso in un boato, costringendo il servizio d’ordine a evacuare l’aula B.
Mentre i genitori di Federico, Lino e Patrizia Moretti piangevano per l’emozione e venivano abbracciati dai propri legali, il giudice ha continuato con elencando le provvisionali: 100mila euro di risarcimento per entrambi i genitori, 50mila per il fratello Stefano e altrettanti per il nonno Germano Aldrovandi, anch’essi costituitisi parti civili. Oltre a questo, gli agenti dovranno pagare le spese legali all’accusa privata: 70mila euro a entrambi i genitori, 50mila al nonno e 20mila per il fratello.
Gli avvocati degli agenti hanno già anticipato che ricorreranno in appello e rimangono in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, il cui deposito è atteso entro 90 giorni.


Fonte Copyright Estense.com



Antefatto:
Un diciottenne muore a Ferrara pochi minuti dopo essere stato fermato dalla polizia dalle parti dell'Ippodromo. I giornali locali, a caldo, scrivono di un malore fatale, sembrano alludere a un'overdose. Ma subito saltano fuori particolari inquietanti e contraddizioni. La versione suggerita dalla questura fa a pugni con la relazione di servizio della squadra mobile. E chiunque vedrà il corpo del giovane non riuscirà più a credere a una sola parola della versione ufficiale.
Quello che stiamo per raccontare è successo all'alba del 25 settembre. Una domenica mattina. Ma la vicenda ha oltrepassato da pochissimi giorni le mura della città. Da quando la madre del ragazzo, dopo mesi di inutile attesa della relazione medica, ha deciso di aprire un blog e raccontare i propri dubbi.
Federico Aldrovandi aveva 18 anni, li aveva compiuti il 17 luglio. Viveva a Ferrara, periferia sud, zona di Via Bologna, avrebbe preso la patente la settimana successiva, studiava da perito elettrotecnico, suonava il clarinetto, faceva karate, era un mezzo campione vincitore di molte coppe, bravo in matematica e meno in inglese, impegnato in progetto con Asl e scuola per la prevenzione delle tossicodipendenze. Era un salutista, leggeva le etichette di quello che mangiava. E il sabato sera, con gli amici, andava spesso a Bologna: è lì che ci sono locali, concerti, centri sociali. Così era successo anche quella volta. Erano stati al Link, il concerto reggae era saltato ma la serata era filata via tranquilla. E' vero, Federico aveva preso qualcosa: uno "sniffo" di roba esilarante (una smart drug, naturale e non proibita) più un "francobollo" di Lsd. Nel suo sangue sono state trovate tracce di oppiacei e chetamina, poca roba, però. Nulla che giustificasse un'overdose o un comportamento aggressivo. E poi lui non era proprio un tipo aggressivo. La madre, gli amici, il parroco del quartiere, nessuno lo descrive come è stato descritto dalle veline di Via Ercole I D'Este, dove sta la polizia, e dalle dichiarazioni alla stampa. Erano appena passate le 5 quando il gruppo, tornato a Ferrara, si separa da Federico che decide di fare l'ultimo tratto a piedi, per rilassarsi, è ancora estate, si cammina volentieri. Andrea, Michi, "Burro" e gli altri non lo avrebbero rivisto più.
A questo punto comincia la versione della polizia. Il "contatto" avviene alle 5.47. Una volante sarebbe stata avvertita da una donna abitante in Via Ippodromo, preoccupata dalla presenza di un ragazzo che, forse, camminava in modo strano, forse cantando. Magari farneticava pure, come diranno gli agenti che dicono di averlo fermato e qualche minuto dopo, alle 6.10, avrebbero chiamato il 118.
Otto minuti dopo l'ambulanza lo trova già morto, a terra, con le manette ai polsi, a un passo dal cancello del galoppatoio. Non ci sono i margini per la rianimazione. Qualcosa o qualcuno ha causato l'arresto respiratorio che poi ha bloccato per sempre il cuore del ragazzo che camminava da solo, disarmato, che era incensurato, non stava compiendo alcun reato quella mattina e non aveva mai fatto male a nessuno.
La strada verrà bloccata per più di cinque ore. Nel quartiere si sparge la voce che è morto un albanese, oppure un drogato. O un drogato albanese.
A casa di Federico, alle 8 ci si accorge che il letto è vuoto. Il cellulare squilla invano quando sul display si illumina la parola "mamma". Pochi minuti dopo, quando è il padre a chiamare (ma sul telefonino è memorizzato col nome, Lino), una voce imperiosa intima di qualificarsi e spiega che stanno facendo accertamenti su un cellulare "trovato per strada". Solo verso le 11 si presenta una pattuglia a casa Aldrovandi e annuncia il fatto con poche, pochissime, parole. Lo zio paterno, Franco, 42 anni, infermiere, parte per l'obitorio. In macchina gli spiegano: "Ha preso qualcosa che gli ha fatto male". Ma il viso sfigurato, il sangue alla bocca e un'ecchimosi all'occhio destro fanno venire troppi dubbi. Poi si saprà di due ferite lacero-contuse dietro la testa, dello scroto schiacciato e di due petecchie - due lividi da compressione - sul collo. "Era una furia", ripetono gli agenti e i funzionari accennando a un comportamento autolesionistico del ragazzo. Dicono che avrebbe sbattuto la testa al muro ma non si troveranno mai tracce di cemento sul viso, né di sangue sui muri vicini. Lo zio e gli amici le cercheranno per giorni intorno alla pozza di sangue davanti all'ippodromo dove "Burro" lascia una poesia dedicata all'amico ma la polizia, così dicono i vicini di casa, gliela farà sparire pochi minuti dopo. Dicono anche, in questura, che sarebbe stato abbandonato dai suoi amici che, invece, respingono decisamente l'accusa. La felpa e il giubbino di quella sera, restituiti alla famiglia, sono intrisi di sangue. Il mattinale domenicale della questura spara subito la tesi del "malore fatale". Le indagini partono dal medico di famiglia a cui verranno chieste notizie sul "drogato", lo stesso si cercherà di fare con i compagni di Federico, convocati dalla narcotici e dalla mobile e torchiati con domande da film di serie B: "Lo sappiamo che siete tutti drogati, diteci dove comprate la roba". Anche a loro la solita versione: Federico sarebbe stato trovato su una panchina, ucciso da uno "schioppone", ossia da un malore. Ma il giorno dopo un giornale azzarda dei dubbi. La questura riesce a far calare il silenzio, chiede (e ottiene) di pubblicare sotto gli articoli sulla vicenda la storia di una maga condannata per calunnia alla polizia. E, stranamente, le indagini d'ufficio vengono assegnate dal pm proprio alla polizia. Vengono convocati i genitori, senza avvocato, per sentirsi ripetere la versione dell'overdose, della gioventù bruciata ecc... Il procuratore capo dirà perentorio che la morte non è stata causata dalle percosse anticipando l'esito di una autopsia, allora appena disposta, e non ancora resa nota. Anzi, per la quale è stata chiesta un'ennesima proroga.
La perizia tossicologica, però, smentisce la polizia. Dovrà essere l'autopsia a chiarire le circostanze. Il rapporto delle volanti svela che quattro agenti sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso: due sono usciti con una prognosi di sette giorni, gli altri addirittura di 20. Ma nessuno s'è fatto ricoverare. E' forse il primo caso nella storia della ps, di poliziotti aggrediti che non lo sbandierano ai quattro venti. Perché? Perché non ammettere la colluttazione? Federico si sarebbe difeso o ha aggredito? Perché usare le manette quando esistono procedure precise per sedare persone con funzioni respiratorie compromesse dall'uso di sostanze? Ci sono pure manganelli in questa storia. Uno addirittura s'è rotto quella mattina, probabilmente sulla schiena, sulle gambe e sul viso del ragazzo. I segni fanno pensare che fosse impugnato al rovescio. Il sangue sul vialetto e sui vestiti fa pensare che le botte sarebbero iniziate a piovere prima del luogo della morte. Forse lo inseguivano, forse urlava mentre fuggiva. Forse è per questo che sono stati chiamati i rinforzi: un'altra volante e una gazzella. "E' una calunnia inopportuna e gratuita. Non è neppure ipotizzabile che sia morto per le percosse - dice ancora a "Liberazione" Elio Graziano, questore di Ferrara - è stata una disgrazia, una vicenda penosissima, era in stato di esagitazione. Quando i "nostri" lo fermarono morì, ritengo per gli effetti delle sostanze. E poi ci sono i testimoni...". Già, i testimoni: quelli che si sentono in giro sono resoconti vaghi ed evasivi di persone che avrebbero sentito solo urla e sgommate. Ma Ferrara è una città piccola, tutti sanno tutto. Qualcuno ha visto Federico immobilizzato, a terra, col ginocchio di un agente puntato sulla schiena e un manganello sotto la gola mentre l'altra mano del tutore dell'ordine gli tirava i capelli. Il ragazzo sussultava, faceva salti di mezzo metro. A fianco a lui, una poliziotta si sarebbe vantata: "L'ho tirato giù io, 'sto stronzo!". Così avrebbe riferito un testimone, ragazzo sveglio e vivace, si dice, probabilmente immigrato, ma stranamente sparito di fretta dalla città. Anche sua madre ha visto tutto e non solo lei. Gli Aldrovandi sperano che il clamore della notizia su questo e altri giornali faccia tornare la memoria a qualcuno.
Nei corridoi della questura, la vicenda viene minimizzata ma il blog della signora Patrizia sta seminando preoccupazione e nervosismo. Si lascia trapelare a mezza voce che il ragazzo fosse un tossico e la sua una famiglia "problematica" seguita da un "prete di frontiera". Pare che anche un carabiniere della gazzella abbia esclamato alla vista del corpo: "Ecco il solito coglione di don Bedin!".
Domenico Bedin è il parroco di S. Agostino, prete coraggioso, fondatore di un'associazione che aiuta poveri (italiani e no), tossicodipendenti, giovani, migranti con o senza carte. La foto di Federico è infilata nella cornice dello specchio nel suo ingresso della canonica. Conosce gli Aldrovandi e i loro amici, "gente normalissima - conferma - e il ragazzo aveva un buon carattere e non era un tossico".
La città. "La città non ha reagito - continua don Bedin - non ha mostrato rabbia, né passione. Per i giovani è difficile trovare stimoli, sentirsi coinvolti in un progetto. Si vive una specie di attesa degli eventi, c'è chi viene a chiedermi informazioni ma sottovoce. La Bossi-Fini, che produce clandestinità, ha aumentato la tensione tra chi vive per strada. Lo hanno ammesso gli stessi carabinieri nel loro rapporto di fine d'anno". Il capo della mobile si vanta sulla stampa dell'aumento degli arresti ma "la città è sostanzialmente tranquilla - spiega Riccardo Venturi, uno dei legali della famiglia - ma l'ossessione sicuritaria viene follemente pompata, si scimmiotta Bologna con il terrore degli extracomunitari. Ma siamo una città dormitorio, senza fabbriche ma anche senza baraccopoli, una città che vive di se stessa". Una città che deve capire perché così tanta violenza e tante bugie contro il ragazzo che non aveva mai fatto male a nessuno. La famiglia, sua madre è impiegata al comune, suo padre è ispettore della polizia municipale, chiede solo di conoscere la verità e "che la sappiano tutti, senza fango su Federico". Rifondazione comunista, in città e in parlamento annuncia la presentazione di interrogazioni urgenti a firma della deputata Titti De Simone e della consigliera Irene Bregola. Sulle tv private il questore insiste: "L'intervento degli operatori è avvenuto al solo scopo di impedire al giovane di continuare a farsi del male". Missione fallita.


Checchino Antonini
Fonte: Liberazione 12 gennaio 2006
13 gennaio 2006

lunedì 6 luglio 2009

Io cerco il fuoco e mi brucerò.

 

 
Oggi tradisco la stabilità
Senza attenuanti e nessuna pietà.
Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere.

E che non posso sentirmi libero
Dalla tua corda, dal tuo patibolo.

E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò.

 

giovedì 2 luglio 2009

Quanto conosci veramente Lucy Van Pelt?

 


1) Il mio cocktail preferito
a) Rum cooler
b) Jamaica Julep
c) Mojito
d) Japanese Ice Tea
e) Negroni

2) A una festa, io...
a) Mi metto in un angolo sperando di non essere notata da nessuno
b) Mangio e bevo tutto quello che trovo e dico stronzate a raffica
c) Mi apparto con il/la padrone/a di casa
d) Porto i miei cd e costringo tutti ad ascoltarli
e) Mi metto a litigare con quelli che mi stanno sulle palle

3) Nel mio tempo libero, amo...
a) Cazzeggiare sui miei possedimenti in internet
b) Guardare film porno
c) Fare scherzi telefonici ai miei amici
d) Bere e fumare
e) Dedicarmi alla cura delle piante

4) Mi piace qualcuno...
a) Divento timidissima e ogni volta che mi guarda in faccia arrossisco
b) Mi faccio trovare in ogni posto che frequenta
c) Inizio un corteggiamento discreto ma spietato (e mi aumenta la logorrea)
d) Inizio a truccarmi e mettere i tacchi per farmi notare
e) Mangio e bevo in maniera compulsiva

5) Quali artisti ascoltavo in adolescenza?
a) Iron Maiden - Metallica - Anthrax - Slayer
b) Duran Duran - Spandau Ballet - Wham - Europe - Madonna
c) Style Council - Eurythmics - Sade - Culture Club
d) De Gregori - Guccini - Lolli - De Andrè
e) Metallica - De Andrè - Eurythmics - Spandau Ballet

6) Con quali segni zodiacali non ho mai avuto una storia?
a) Capricorno - Acquario - Pesci
b) Toro - Cancro - Acquario
c) Vergine - Ariete - Leone
d) Scorpione - Gemelli - Bilancia
e) Sagittario - Leone - Pesci

7) Quale di queste frasi non è mia?
a) Sono troppo insicura... non riuscirei mai ad avere una relazione a distanza..le persone con cui sto devono abitare possibilmente entro la circonvallazione esterna
b) Ma io ci sono sempre..lo so..magari non sempre..ma poi torno...
c) C'è sempre posto per la verdura
d) Arrivo tra dieci minuti, sono a Cormano
e) Sei vuota come una stanza dopo un trasloco

8) Che cosa non ho mai fatto per guadagnare soldi?
a) Andare ad un quiz di Mediaset condotto da Jerry Scotti
b) Suonare in metropolitana
c) Commessa in un negozio di dischi
d) Insegnante di lettere in una scuola media
e) Commessa in un sexy shop

9) Il mio fiore preferito
a) Girasole
b) Camelia
c) Narciso
d) Caprifoglio
e) Gerbera

10) Un libro che non ho mai amato
a) Fyodor Dostoyevsky - Delitto e castigo
b) Gabriel García Márquez - Cent'anni di solitudine
c) Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere
d) Joseph Conrad - Cuore di tenebra
e) Virginia Woolf e Vita Sackville West - Adorata creatura. Le lettere di Vita Sackville-West a Virginia Woolf

11) Un animale che non ho mai avuto
a) Gatto
b) Salamandra americana
c) Passero (libero, non in gabbia)
d) Coniglio
e) Serpente (nel suo acquario)

12) Quale di questi alcolici posso sorseggiare senza avere i conati di vomito?
a) Ouzo
b) Sambuca
c) Mirto
d) Assenzio
e) Pastis

13) Qual è il mio personaggio preferito della serie Charlie's Angels?
a) Jill Munroe
b) John Bosley
c) Kelly Garrett
d) Sabrina Duncan
e) Kris Munroe

14) Quale di questi artisti purtroppo non sono mai riuscita a vedere in concerto?
a) John Cale
b) Joni Mitchell
c) Patty Smith
d) Paul Weller
e) Cat Power

15) Un locale di Milano che non ho mai frequentato (nemmeno una volta)
a) Loolapaloosa
b) La Trattoria da Lina
c) il Brutto Anatroccolo (la Clinica)
d) Osteria del Tubetto
e) il Mono

16) Il nome che avrebbe voluto darmi mia mamma se fossi nata maschio
a) Andrea
b) Richard
c) Lucio
d) Marcello
e) Michael

17) Mi mette visibilmente in imbarazzo...
a) Essere alla cassa di un supermarket e accorgermi di non avere i soldi per pagare
b) Lasciarmi scappare un'imprecazione in pubblico
c) Ricevere degli apprezzamenti da una persona che mi piace molto/stimo
d) Scoprire di aver messo una maglietta al rovescio
e) Non ricordarmi affatto di una persona che dice di conoscermi

18) Una brutta mania (ma non riesco a smettere di farlo)
a) Bere e mangiare in maniera compulsiva
b) Fumare
c) Mangiarmi le unghie
d) Rubare l'intimo nei negozi
e) Rubare il ragazzo alle amiche

19) Quale di queste bestie trovo davvero ripugnante e schifosa?
a) Topo
b) Scarafaggio
c) Ragno
d) Piccione
e) Cavalletta gigante

20) Un desiderio segreto (e neanche tanto)
a) Andare in India e fondare una setta religiosa
b) Aprire un ristorante dove tutto (ma proprio tutto) quello che viene servito è a base di melanzane
c) Avere una trasmissione radiofonica tutta mia dove invitare artisti preferiti ed amici (ed essere pure pagata per farlo)
d) Aprire un sexyshop con materiale d'avanguardia proveniente da tutto il mondo
e) Aprire un sexyshop con annesso ristorante indiano e quotidiana striscia radiofonica

mercoledì 1 luglio 2009

CAMPAGNA CONTRO IL RAZZISMO

 

 
I DEPUTATI DEL PD
ANNA PAOLA CONCIA E JEAN LEONARD TOUADI
CONTRO IL RAZZISMO

foto Marco Delogu