giovedì 1 ottobre 2009

dio è gay e fa l'arredatore!

 


Whatever Works ci riporta alle tonalità di Misterioso omicidio a Manhattan, Io e Annie, Manahattan, commedie indubbiamente leggere ma straordinarie per la loro capacità di saper mettere a nudo le paranoie, le paure, i vizi, le abitudini del popolo newyorkese ed americano in generale. Come già era successo in passato, anche questa volta Woody Allen si affida ad un alter ego, che viene incarnato dall'attore Larry David, da noi poco noto, ma negli States famoso in teatro e televisione.
 

 
Così come Evan Rachel Wood è una perfetta musa alleniana. Il suo personaggio non solo richiama alla mente la Scarlett Johansson degli ultimi tempi (Match Point, Scoop, Vicky Cristina), ma ricorda esplicitamente l’ingenua e cretina prostituta Mira Sorvino in La dea dell’amore. Non solo per la similitudine tra il rapporto dialettico Allen-Sorvino e quello David-Wood, ma anche e soprattutto per l’esplicita matrice teatrale delle due opere. Bisogna sottolineare la frequente interruzione della finzione scenica, cifra stilistica assente da qualche anno nel cinema alleniano.
 

 
Boris, il protagonista del film, parla spesso in macchina, rivolgendosi direttamente allo spettatore, cosciente di essere solo un personaggio di un mondo fittizio. I momenti in cui Boris si sfoga verso il pubblico sono i più esilaranti dell’opera, perché in essi Allen dà sfoggio di tutta la sua abilità scrittoria, della sua capacità nello scherzare senza paura con il fuoco, nel prendere in giro tutto e tutti, anche se stesso, anche il suo cinema. La sceneggiatura è perfetta, il ritmo incalzante, non c’è il tempo per memorizzare le battute che si susseguono, soprattutto nella seconda parte.
 

 
Splendida Patricia Clarckson (già vista nel ruolo di Greta nel bellissimo High Art) nel ruolo della madre, che da ultracattolica bigotta di provincia diventa un'artista sperimentatrice e liberata, perfettamente inserita nel contesto newyorkese.
 

 
Frase del film: Piccolo dialogo tra il padre ultracattolico (P) di lei e un gay (G), in un bar:

P – Ma, allora tu sei della confessione degli omosessuali..
G – Cosa? Sì, sono gay... Ma lo fai sembrare come se fosse una religione..
P – Beh, lo è...
G – ...Ma cosa dici.. In ogni caso, se lo fosse io sarei un fanatico..
P – Ma, è un peccato contro Dio, voglio dire...
G – Dio è gay...
P – ...Ma... Dio ha creato tutte le cose, gli animali, le piante, in modo così perfetto, ha creato tutto...
G – Eh, appunto... è un arredatore...

Altre critiche e riferimenti al film:

Close-up
unagiovanedibellespes.splinder.com
Dillinger.it

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