Tarantino possiede un senso della filmicità ormai inarginabile e perfino imbarazzante da dover descrivere, il suo cinema è come un ruminante che continua a masticare ogni altro cinema, a comporre collage sempre più sofisticati ed ambiziosi. La questione è la narrazione, e se per anni Tarantino ci ha posto interrogativi dolenti sulla natura della narrazione, sulla sua possibile ripartenza, sulla sua possibile fine, ecco che arrivano le risposte. Un oggetto filmico apparentemente frammentario, citazionistico e occhiolinante, senza epicentri o fulcri lingustici (in tutti i sensi), un universo narrativo a cui si potrebbero sottrarre o aggiungere fino allo spasmo inquadrature o perfino scene o capitoli interi, un film che potrebbe tranquillamente non finire o cominciare mai. Non sapendo che strada imboccherà la narrazione, si tenta di attraversare tutte le strade. Bastardi senza gloria è un film di una maturità incredibile.[...]
A tenere tutto ciò in piedi c’è una struttura che fa leva sulla passione, l’amore per il cinema come collante, un trasporto che garantisce omogeneità nonostante l’impressione di un film che potrebbe tranquillamente contenerne altri cento la sensazione è quella di una struttura rinovvativa che ingloba ma assimila perfettamente, facendo suo tutto quel che tocca perché quel che tocca è ciò che ama. Quello che conta è il gesto, in questo caso un gesto d’affetto (non solo per un cinema, non solo per il proprio cinema, ma anche e soprattutto per il pubblico di quel cinema), gesto che prevede l’omaggio come dichiarazione (sulla questione della citazione bisognerebbe distinguere tra citazione “efficace” e non, una citazione ti fa sorridere se la riconosci, se però è efficace sorridi anche nel non riconoscerla). L’amore è la risposta a ogni domanda sulla narrazione, narrare ciò e come si ama al di là di (e con) ogni déjà vu, farlo nel modo in cui siamo capaci dimenticando la contaminazione perché ormai tutto è contaminato e non importa davvero in che grado.
(Da illustrazioniallegoriche.wordpress.com)
Alcune chicche del film:
Alla mostra di Venezia del 2005, Tarantino ha rivisto, insieme al regista Enzo Castellari, Quel maledetto treno blindato. In un'intervista successiva alla revisione con Tarantino, Castellari aveva dichiarato che Tarantino intendeva accoppiare Quel maledetto treno blindato con Quella sporca dozzina. Inoltre, Castellari affermò di avere letto l'incipit della sceneggiatura di Tarantino in stadio embrionale, raccontando che il film - almeno secondo l'idea iniziale - si doveva aprire con uno scontro tra i marines di origine sioux e un gruppo di SS e con la rimozione dello scalpo da parte dei sioux.
Michael Madsen aveva dichiarato che Tarantino gli riserva sempre la parte del perdente o del maniaco torturatore:ne Le iene è stato il sadico Vic Vega/Mr. Blonde, in Kill Bill vol. 2 il perdente e sadico fratello di Bill. In Inglourious Basterds Michael Madsen avrebbe avuto un ruolo di questo genere, e si sarebbe dovuto chiamare Babe Buchinski, in omaggio a Charles Bronson, il cui vero nome è Charles Buchinski - ma il personaggio, alla fine, venne scartato dalla squadra dei Basterds. La notizia della partecipazione di Madsen venne, infatti, di lì a poco smentita. La stessa fine di Madsen hanno fatto Vinnie Jones, protagonista di Snatch e X-Men 3, Adam Sandler, impegnato nelle riprese di Funny People, Simon Pegg (scelto iniziamente nel ruolo del tenente Archie Hicox) Nastassja Kinski per la parte di un'attrice tedesca (ruolo poi andato alla Kruger) e David Krumholtz come membro del team di Raine.
Confermato un cameo del regista di Quel maledetto treno blindato Enzo G. Castellari.
Mike Myers è stato ingaggiato per il ruolo del generale Ed Fenech.Nessun dubbio sull'origine del nome del personaggio, evidente omaggio all'attrice Edwige Fenech, già voluta da Tarantino per un cameo in Hostel: Part II, diretto dall'amico Eli Roth.
Subito dopo la 61ª edizione del Festival di Cannes, il regista ha dichiarato di avere completato la sceneggiatura del film e di volere nel ruolo del protagonista l'attore statunitense Brad Pitt.
 
Era inizialmente circolata la voce che, data la lunghezza dello script (166 pagine), il film potesse essere diviso in due capitoli, come era successo nel 2003 per Kill Bill.
Tarantino ha dato gli ultimi ritocchi allo script il 21 giugno 2008, e ha iniziato a girare il film il 17 ottobre 2008, tra Francia e Germania.Il film è stato presentato al Festival di Cannes nel maggio 2009.
Il 10 novembre 2008 era stato annunciato il coinvolgimento del maestro Ennio Morricone per la composizione della colonna sonora. Il 9 gennaio 2009, invece, l'artista ha comunicato, tramite il proprio sito, di non poter più lavorare al film perché impegnato con le musiche di Baarìa di Giuseppe Tornatore, che riuscirà ad ultimare prima dell'uscita di Inglourious Basterds, lasciandogli però poco tempo per effettuare un lavoro di buona qualità.
I tempi reali del progetto non hanno corrisposto a quelle che erano le aspettative: l'uscita nelle sale, infatti, era stata inizialmente annunciata addirittura per la fine del 2007, ma Tarantino decise di accantonare momentaneamente il progetto per dedicarsi ad altre idee; il regista si concentrò sulla lavorazione dello splatter/slasher Grindhouse, co-diretto con Robert Rodriguez, e Inglourious Basterds venne posticipato. In Europa le prime sono state scaglionate fra il mese di agosto (in Francia il 19 agosto, in Germania il 20) e quello di ottobre 2009 (in Italia il film è stato distribuito esattamente il 2 ottobre, in Spagna il 13).
Come da ormai affermata tradizione tarantiniana, anche questo film è ricco di citazioni di altre pellicole dei generi explotation e b-movie in genere, in alcuni casi anche da film dello stesso Tarantino. La scena finale dell'incendio nel cinema è una evidente enfatizzazione di "quella sporca dozzina", film che in passato lo stesso Tarantino aveva citato come propria fonte d'ispirazione. Dopo la sparatoria nello scantinato Aldo Raine ed il giovane soldato tedesco hanno uno scambio di battute in cui si parla esplicitamente di "stallo messicano" (il mexican standoff di cui sopra), un espediente narrativo del quale difficilmente dei soldati potevano avere conoscenza negli anni quaranta. Non poteva mancare un riferimento al feticismo plantare del regista, che si manifesta nella scena dello "smascheramento" di Bridget Von Hammersmar da parte del colonnello Hans Landa.
La colonna sonora originale del film è uscita il 18 agosto 2009 ed adempie a piene mani da quasi tutti i generi musicali, compresi alcuni estratti da colonne sonore spaghetti western, il R&B e il pop rock anni ottanta. È la prima colonna sonora di un film di Tarantino a non presentare, nella tracklist, estratti dialogati dalla pellicola.
1. The Green Leaves of Summer - Nick Perito
2. The Verdict (Dopo la Condanna) - Ennio Morricone
3. White Lightning (Main Title) - Charles Bernstein
4. Slaughter - Billy Preston
5. The Surrender (La Resa) - Ennio Morricone
6. One Silver Dollar (Un Dollaro Bucato) - Gianni Ferrio
7. Davon Geht Die Welt Nicht Unter - Zarah Leander
8. The Man With the Big Sombrero - Michael Andrew/Samantha Shelton
9. Ich Wollt Ich Waer Ein Huhn - Lilian Harvey/Willy Fritsch
10. Main Theme from "Dark of the Sun" - Jacques Loussier
11. Cat People (Putting Out the Fire) - David Bowie
12. Tiger Tank - Lalo Schifrin
13. Un Amico - Ennio Morricone
14. Rabbia e Tarantella - Ennio Morricone
(Da Wikipedia)
Un'interessante critica negativa invece in:
lennynero.wordpress.com
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