lunedì 2 novembre 2009

Un fascio... non ha prezzo


E’ notizia di ieri pomeriggio il bliz di Casapound, Cuore Nero e Blocco Studentesco a Radio Popolare. In pratica una quindicina di ‘camerati’ del centro sociale di estrema destra si sono presentati in Via Ollearo, la sede di Radio Popolare, e hanno appeso uno striscione “Un fascio... non ha prezzo - per il resto c’è Radio Popolare” oltre ad adesivi sulla porta dell’ingresso. Secondo il portavoce di Casapound si è trattato non di un gesto intimidatorio ma di un’azione “futurista” per rivendicare il dissenso degli stessi ad alcune parole di uno speaker di Radio Popolare che il giorno precedente avrebbe gettato fango su Casapound.
 

 
«Un messaggio intimidatorio chiarissimo. Un’aggressione contro chi dà spazio alle voci democratiche e antifasciste». C’erano meno di dieci persone tra giornalisti e tecnici in redazione, nella sede di via Ollearo di Radio Popolare, quando sono apparsi nei monitor delle telecamere i militanti di Cuore Nero e Blocco studentesco, gruppi di estrema destra federati con Casapound e raccolti dietro uno striscione. Alcuni hanno il volto coperto da caschi e felpe e in radio si vivono lunghissimi minuti di tensione. Il portiere chiude a chiave l’ingresso ed evita che le teste rasate entrino in radio dove sta per partire il radiogiornale, con il conduttore che dà in diretta la notizia del blitz.
 

 
Sullo striscione — “Un fascio... non ha prezzo, per il resto c’è Radiopopolare” — un chiaro riferimento a quello che ha portato al raid: le frasi giudicate «offensive» della trasmissione Passatel di venerdì scorso, quando dai microfoni dell’emittente è partito un boicottaggio per il convegno organizzato da Casapound a Bergamo. Nella trasmissione — una sorta di bacheca radiofonica di annunci di compravendita — un ascoltatore ha messo “in vendita fasci di merda causa sgombero Casa Pound”. «Ci ha spiazzati — dice Francesco Cappuccio, il portavoce di Cuore Nero, federato in Casa Pound — Abbiamo voluto rispondere con goliardia per far capire che si può far politica senza gettare fango sugli altri». Ma l’iniziativa serve anche a dare visibilità a un pezzo di estrema destra, in concorrenza con movimenti rivali come Hammer e Forza Nuova.

(Milano.repubblica.it, 1 novembre 2009)

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