martedì 15 dicembre 2009

Piazza Fontana 40 anni dopo.

 

Ecco il racconto/cronaca di un 34enne sulla manifestazione milanese in memoria della strage di Piazza Fontana. Vale la pena di trovare tre minuti e leggerlo:

Voglio raccontarvi una storia.
E voglio raccontarla adesso perchè ho ancora in me le sensazioni forti e belle, le emozioni ed i pensieri che quella storia mi ha donato.
Non è mio solito personalizzare troppo gli eventi, alcuni eventi.

Ma farò una volontaria eccezione.
Perchè ci sono situazioni che meritano un modo diverso di essere narrate.
Non posso garantire di poter separare i fatti dalle riflessioni relegandoli in sezioni separate ma, nel caso, farò sempre in modo che sia possibile distinguere la percezione dalla descrizione delle vicende.

......

Oggi si commemorava la strage di piazza Fontana.
A Milano erano state organizzate due differenti manifestazioni.
Quella "istituzionale" con la Moratti, Formigoni e Podestà.
E quella del popolo della sinistra, alla quale avrebbe partecipato....la sinistra.
Esatto, il PD non era incluso (anche se qualcuno giura di aver visto delle bandiere).
Che strano eh? (ok, la pianto con l'ironia)


La prima avrebbe dovuto trovare il suo apice emotivo in Piazza Fontana alle 16.37 (e l'ha trovato questo apice, a suo modo).
Il corteo dei "radicali" invece sarebbe dovuto partire da Missori verso le 15.00 e nel suo percorso avrebbe dovuto soltanto tangere il luogo del crimine fascista.

I tempi non sono stati rispettati e molto altro non è andato come ci saremmo attesi.
Ma proseguo...


Sono arrivato in orario per Missori. Poco prima delle 15.00
La partecipazione al corteo era elevatissima.
La più alta registrata negli ultimi anni.
Le sigle politiche erano presenti.
Sinistra Critica, Comunisti Italiani, PCL...ed altri ancora.
Erano presenti anche molte associazioni civili.
Infine i restanti, la maggioranza, sfilavano senza bandiera e senza appartenenze palesi.

Aiutati dal fatto che fosse sabato eravamo una marea.

La Banda degli Ottoni suonava "Luna Rossa" e "Bella Ciao."

Alle 15.30 abbiamo cominciato a muoverci.
Il ritmo era ragionevole per essere un corteo.
Verso le 16.00 parti del corteo stavano già toccando il lato destro di Piazza Fontana bloccato da agenti in tenuta antisommossa.
Esatto: l'accesso alla piazza era interdetto alla manifestazione non istituzionale.
Va detto comunque che era possibile entrare individualmente.
La gente di sinistra non poteva entrare come flusso.


Mi sono staccato dal blocco "rosso" con un leggero senso di colpa e sono andato in Piazza Fontana: sapevo che la Moratti e Formigoni avrebbero parlato e non volevo perdere l'occasione per fischiarli.
La piazza era piena per metà (e non certo di più).

Sul palco erano presenti le "autorità".

Vedendo cartelloni del PD pensavo che sarebbe stato rischioso fischiare la Moratti.
Bisogna costruire un dialogo! Ci vogliamo tutti bene. O no?

E invece...
appena la Moratti si è avvicinata al microfono sono partiti fischi ed invettive.
Arrivavano praticamente da tutte le parti.
"Vergogna" "Lascia il palco" "Vattene" "Fascista" "Strage di Stato" e molto molto altro...

Non era neanche possibile ascoltare il suo discorso.
Guardandomi attorno ho visto quasi solamente persone più anziane di me, che di anni ne ho 34.
Signore e signori, semplicemente milanesi antifascisti, o forse più semplicemente antifascisti.

Lo stesso straordinario trattamento è toccato a Podestà e Formigoni.
Esito completamente diverso invece per uno dei familiari delle vittime, Paolo Silva.
Che è stato ascoltato con attenzione (tranne quando ha invitato a non fischiare il trio MPF).
E anche nel caso di Carlo Arnoldi, vicepresidente dell'Associazione Familiari delle Vittime,
anche allora silenzio pressochè totale.

Pd o meno, sono restato davvero colpito dalla reazione della piazza istituzionale.

Nonostante non fossero molti, certo molti meno del corteo, nonostante ciò stavano letteralmente sgretolando il perbenismo di facciata del palco.
E lo facevano senza cercare sconti.
(certo io non avrei applaudito Napolitano ma non posso pretendere identità di vedute su tutto)

Si stava consumando un doppio strappo davvero surreale.

I potenti, protetti dalla polizia, parlavano ad una piazza moderata.
Mentre altrove i contestatori venivano tenuti lontani per non dare fastidio.
La piazza moderata così veniva protetta a sua volta dai facinorosi di sinistra.

Solo che anche la piazza moderata alla fine si rivelava poco incline ad essere presa per il culo.
E io mi sentivo un po' meno in colpa per aver deciso di andare a fischiare la Moratti lasciando il
corteo vero.

...

Ma non era finita.
Mentre Formigoni e Podestà venivano fischiati ampi stralci del corteo "radicale" stavano facendo ritorno verso la piazza.
E tornavano per prenderne possesso.


E quei famosi agenti in tenuta antisommossa adesso avevano completamente chiuso ogni angolo perchè non doveva passare nessuno.
C'erano già gli "istituzionali" a sputtanare la municipalità.
Fossero arrivati anche gli antagonisti (parola tanto amata dai media) finiva a pomodorate (!!!).

I giovani e meno giovani di sinistra hanno cominciato presto a spingere sulle cancellate e sugli agenti (che, sono certo, in quel momento avrebbero preferito di gran lunga starsene a casa).


Molti dei "civili" presenti in piazza si sono avvicinati alla folla dei radicali, degli antagonisti, dei facinorosi di sinistra che premevano per entrare. I due gruppi erano separati da un cordone di tre file di agenti. E quattro camionette un pò sulla destra. Solo pochi metri ci separavano.

La tensione è salita.
Sono volati petardi.


E intanto la polizia era in ambasce perchè non poteva inviare in sostegno al cordone i poliziotti a protezione del palco dato che anche la piazza istituzionale non era esattamente conciliante.

Molti degli spettatori della piazza infatti avvicinandosi pian piano al cordone ha cominciato ad urlare nuovamente "Vergogna" "Via, via la polizia" "Cile, Cile..vergogna".
Nel giro di pochi minuti quelle famose tre file di agenti erano schierate una fila rivolta da un lato, una dall'altro e quella in mezzo senza riferimenti.

I cori dal mio lato, quello istituzionale, erano "Fateli entrare".
Ma ormai il preferito era "Riprendiamoci la piazza".

Nel mentre sul palco, a una ventina di metri di distanza, chiudevano in fretta e furia e i potenti fuggivano.
I poliziotti non sapevano veramente da chi guardarsi ed erano sgomenti nel vedersi riprendere da signore cinquantanni che li apostrofavano dicendo:
"Vergognatevi, voi dovresti difenderci e non tenere quei ragazzi fuori dalla piazza".

Volete sapere com'è finita?
Beh, la piazza ha vinto, la memoria ha vinto e
il popolo quella piazza e quel ricordo l'ha riconquistato con i denti.


I poliziotti dopo venti minuti hanno lasciato il campo a fatica.
Uomini in divisa sempre più in crisi perchè letteralmente circondati da due gruppi
di persone che volevano ricongiungersi e ricordare un dramma.

Si è aperto il varco e sono entrati tutti.
Applausi e canzoni.
"Bella ciao" a squarciagola che ancora adesso fatico a parlare.

Quando, insieme a molti altri come me, mi sono trovato a vedere i volti dei ragazzi che avevo lasciato nel corteo un'ora prima...
quando ho visto che loro volevano entrare e noi volevamo che entrassero e solo la polizia con la propria presenza stava creando una tensione fortissima...
è stata una sensazione amara e dolce allo stesso tempo.
Vicinanza emotiva e deisiderio di convidivisione.

Io posso solo dire di essere stato felice, davvero felice di essere presente.
Non pensavo mi sarebbe successo di emozionarmi ma è accaduto.

E questo è stato merito di una collettività con sogni e ideali.
Non è poco.


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Quando torno sulla terra vedo altre cose.
Vedo che hanno permesso alle due manifestazioni di unirsi solo perchè hanno fatto schiodare la Moratti.
Perchè la situazione sarebbe potuta degenerare se la polizia avesse insistito nel tenere separati i due gruppi.
Ma l'avrebbero fatta degenerare senza problemi se solo la Moratti si fosse messa d'impegno.

Vedo che i giornali parlano di antagonisti senza capire di cosa si stia discutendo.
Preferiscono dipingere estremisti che volevano prendere possesso di una piazza per fare chissà cosa.
Preferiscono tacere sul fatto che la piazza istituzionale, quella che ha svergognato la mascherata della Moratti,
quella piazza voleva preferiva gli antagonisti ai poliziotti e preferiva sempre gli antagonisti alla moratti.

Preferiva l'onestà al fascismo e preferiva l'onestà alla Moratti.



Si, oggi poteva andare male ma è stata un grande giornata.


(http://www.zmag.org/blog/view/4071)

 

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