sabato 9 gennaio 2010

dolcenera

 

Penso che questa sia una delle più complesse e ricche di significato, tra le canzoni di Fabrizio: l'acqua di cui si parla altro non è che l'alluvione di Genova del 7 ottobre 1970. Il protagonista della canzone che narra l'episodio è a casa che aspetta la moglie di Anselmo, ma si scatena d'improvviso la violenza della natura.
Qui la narrazione diventa visionaria e confusa, mentre il narratore s'illude che la sua donna sia arrivata, e ci fa l'amore (" Ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere, che è venuta per me, è arrivata da un'ora, e l'amore ha l'amore come solo argomento, e il tumulto del cielo ha sbagliato momento").
Naturalmente lei è bloccata da qualche parte a causa della tempesta ("nel suo tram scollegato da ogni distanza" ) e non può arrivare da lui.
Dolcenera è contemporaneamente la donna e la tempesta, insieme e inscindibilmente, dolore e passione.
Poi la tempesta finisce, "oltre il muro dei vetri si risveglia la vita".
Il loro amore è diventato eterno, perchè a lei, adesso, il tempo avanza: quel tram è diventato la sua tomba, sigillo di un amore "così splendido e vero da potervi ingannare".
Per altri chiarimenti e interpretazioni www.viadelcampo.com.

 

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