lunedì 22 marzo 2010

for free...

 

Anche e soprattutto l'arte è un prodotto di consumo, un prodotto che va bruciato in fretta. Che tristezza mi fa vedere il musicista contabile con lo spirito imprenditoriale, quello che deve sfornare un album all'anno... quello che "il secondo album è sempre più difficile nella carriera di un'artista", perchè al secondo album se non ti rinnovi hai già stancato il pubblico... quello che è costretto a fare promozione alle Messaggerie e poi alla fnac e poi in Ricordi, solo per cercare il proprio spazio nel mondo... E parlo a tutti i livelli, dal falso Indie all'affermato... Non è che io vorrei fare la dura e pura a tutti i costi...ma forse ci sono un po' troppe persone che vogliono fare questo mestiere... e soprattutto non è che son sempre i migliori ad emergere... tutt'altro... Forse bisognerebbe scindere l'opera artistica, il fare arte, dal cercare il successo attraverso l'arte, o pseudo tale...Come sempre Joni Mitchell viene in mio aiuto anche in questa situazione...

Now me I play for fortunes
And those velvet curtain calls
I've got a black limousine
And two gentlemen
Escorting me to the halls
And I play if you have the money
Or if you're a friend to me
But the one man band
By the quick lunch stand
He was playing real good, for free

(Joni Mitchell, For Free)

 

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