La guerra degli Antò è un film malinconico, irridente, generazionale, animato da un vitalismo amarognolo: tra una parodia di Chi l'ha visto? e una presa in giro del Movimento, sembra riallacciarsi al cinema di Virzì, e forse non è un caso che nei panni di un arrogante leaderino politico appaia lo sceneggiatore di Ovosodo Francesco Bruni, mentre Regina Orioli incarna la narratrice discreta e complice, il cui nome - Sballestrera - rimanda evidentemente a quello di Silvia Ballestra. Piccola curiosità: i quattro Antò (Federico Di Flauro, Paolo Setta, Flavio Pistilli e Danilo Mastracci) sono abruzzesi doc. Nella vita, magari, non vestono e non si comportano così, ma tutti insieme portano nel film una ruspante calata dialettale che non sarebbe dispiaciuta al pescarese Flaiano se fosse ancora vivo.
(Recensioni da www.cineforum.bz.it)
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