domenica 14 novembre 2010

le prime parole (meditate gente...)

 

"Se vogliamo ottenere quello che vogliamo dobbiamo farlo nel modo giusto". E per fare un passo alla volta, alla base "della libertà democratica deve esserci la libertà di parola, anche se penso di sapere cosa volete, vi chiedo di dirmelo voi stessi. Insieme, decideremo quello che vogliamo, e per ottenerlo dobbiamo agire nel modo giusto. Non c'è motivo di scoraggiarsi".

"Non perdete la speranza", ha esortato la folla. "C'è democrazia quando il popolo controlla il governo. Accetterò che il popolo mi controlli", ha aggiunto, precisando: "Dovete resistere per quello che è giusto". L'icona della dissidenza birmana ha bisogno del suo popolo e ha detto di "non temere le responsabilità", aggiungendo di "avere bisogno dell'energia della popolazione" e che ha intenzione di lavorare "per migliorare il livello di vita" in Birmania.

"Anche se non siete interessati alla politica, la politica verrà da voi. Dovete impegnarvi - ha proseguito - per difendere ciò che è giusto". Del resto, ha sottolineato la leader dell'opposizione, "non credo che l'influenza e l'autorità di una sola persona possa far progredire un Paese. Una persona da sola non può fare qualcosa così importante come portare la democrazia a un paese". E poi, ha proseguito, "se il mio popolo non è libero, come potete dire che io sono libera? Nessuno di noi è libero".

La sua è una volontà di ferro. "Ho ascoltato la radio per sei anni - ha dichiarato - penso che è bello poter sentire ora dal vivo le voci delle persone". Le sue parole sono senza vendetta, senza rivendicazioni per la prigionia degli ultimi 15 anni, senza rabbia. La lotta per la democrazia deve partire coerente e lucida. "Gli ufficiali della sicurezza mi hanno trattato bene - ha tranquillato tutti -. Voglio chiedere loro di trattare bene anche il popolo".

(Da Repubblica.it)

 

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