mercoledì 23 luglio 2008

Un regalo per me????

 
Era così. Il suo amore era lì, come un muro tra lei e il sole e la facilità, il gusto stesso di vivere. E in effetti ne provava vergogna. La felicità era la sua unica morale, e l’infelicità, se siamo noi stessi a infliggercela, le sembrava imperdonabile – fatto questo, che, del resto, le aveva assicurato in tutta la sua vita. L’incomprensione, persino il rimprovero quasi costante degli altri membri della società. “Ora pago”, pensava, disgustata. E il suo disgusto era tanto più profondo, in quanto non credeva ai debiti, in quanto i tabù morali e sociali del momento l’infastidivano e la generale preoccupazione, mille volte constatata negli altri, di guastarsi l’esistenza, aveva sempre provocato in lei una sensazione di ripugnanza, come davanti a una malattia vergognosa. Aveva contratto la malattia, soffriva, e soffriva senza provare alcun piacere a ripeterselo, che è proprio uno dei modi più sgradevoli di soffrire.


(Françoise Sagan, La chamade)

 

Nessun commento: