Ieri al PAC inaugurazione di questa bellissima mostra..ecco alcune foto degli artisti che mi hanno maggiormente impressionato...
Daniel Spoerri
Nel culmine dello sviluppo dell'astrazione lirica, della pittura gestuale e materica, in piena introversione psicologica, c'è qualcuno che invita a guardare con occhi nuovi la realtà che ci circonda, elabora un nuovo modo di vedere basato sulla constatazione di una natura moderna e oggettiva, sull'appropriazione del reale contemporaneo, reale che nell'immediato dopoguerra è rappresentato dalla produzione seriale, dai mass media, la pubblicità, lo sviluppo tecnologico, la trasformazione dei rapporti sociali; elementi sociologici che assumono determinante valenza estetica in quel generale ritorno all'oggettualità nell'arte degli anni cinquanta-sessanta che coinvolse indistintamente sia America che Europa.
Mimmo Rotella
l'oggetto si integra in un contesto pittorico di tipo espressionista-astratto, compensando in questo modo il logoramento gestuale dell'action painting arricchendo la composizione attraverso l'utilizzazione di oggetti dal deciso impatto formale (significativi i combine-paintings di Rauschenberg). Nei Nouveaux Réalistes l'oggetto è considerato nella sua autonomia espressiva, riprendendo sì il concetto di ready-made duchampiano ma elevandolo alla massima potenzialità attraverso una nuova metodologia della percezione, un inedito approccio di tipo poetico che si può riassumere nella pratica artistica di Yves Klein
Raymond Hains (Serge Gainsbourg)
.. la pittura da cavalletto (come qualsiasi altro mezzo espressivo classico nel campo della pittura o della scultura) ha fatto il suo tempo. Vive in questo momento gli ultimi istanti, talvolta ancora sublimi di un lungo monopolio. [...] Assistiamo oggi all'esaurimento e alla sclerosi di tutti i vocabolari stabiliti: alla carenza -per esaustione- dei mezzi tradizionali si oppongono delle avventure individuali sparse in Europa e in America, che tendono tutte, qualunque sia l'apertura del loro campo investigativo, a definire le basi normative di un'espressività nuova. [...] L'appassionante avventura del reale colto in sé e non attraverso il prisma della trascrizione concettuale o immaginativa...[questo con]...l'introduzione di un ricambio sociologico allo stadio essenziale della comunicazione. La sociologia viene in aiuto della coscienza e del caso, sia a livello di scelta o di lacerazione di un manifesto, dell’allure (impronta) di un 'oggetto, di un rifiuto o di un avanzo di cibo, dello scatenarsi dell'affettività meccanica, della diffusione della sensibilità al di là dei limiti della sua percezione. [...] Allo stadio, più essenziale nella sua urgenza, della piena espressione affettiva e della messa fuori di sé dell'individuo creatore e attraverso le apparenze naturalmente barocche di certe esperienze, noi ci incamminiamo verso un nuovo realismo della sensibilità pura...
Jacques Villeglé (Manson and the Little Rabbits)
venerdì 7 novembre 2008
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