26 mar. - Contro ogni evidenza scientifica, ancora una significativa minoranza di psicoterapisti tenta di usare dei percorsi terapeutici per cambiare l'orientamento di pazienti omosessuali: un terapista su sei ha ammesso di aver praticato almeno una volta, su richiesta del cliente, simili terapie per 'indurre' l'eterosessualita' in gay e lesbiche.
Reso noto sulla rivista BMC Psychiatry, e' il risultato di uno studio condotto su oltre 1400 terapisti da esperti della University College di Londra e della St George's University. ''Ci sono davvero scarse evidenze scientifiche a dimostrazione dell'efficacia di simili tentativi di trattare l'omosessualita' - dichiara Michael King - di fatto possono invece essere addirittura dannosi per la persona. Quindi e' sorprendente scoprire che ancora oggi una minoranza di terapisti offra questo tipo di trattamenti ai propri clienti''.
I ricercatori hanno intervistato psicoterapisti e psichiatri sulla loro esperienza con clienti omosessuali che chiedono aiuto per affrontare problemi legati al proprio orientamento sessuale, talvolta chiedendo di aiutarli a ridurre la propria omosessualita' che li mette in conflitto con parenti e amici e li face sentire discriminati.
Gli intervistati hanno risposto che, spinti da motivazioni religiose o dal desiderio di rispondere alle esigenze del cliente, si sono sentiti di aiutarli in questa direzione attraverso le terapie. ''E' importante che terapisti e opinione pubblica prendano coscienza di cosa sia l'omosessualita', il miglior aiuto e' mostrare a gay e lesbiche che non c'e' niente di patologico nel loro orientamento sessuale'', conclude King. (Ansa).
Reso noto sulla rivista BMC Psychiatry, e' il risultato di uno studio condotto su oltre 1400 terapisti da esperti della University College di Londra e della St George's University. ''Ci sono davvero scarse evidenze scientifiche a dimostrazione dell'efficacia di simili tentativi di trattare l'omosessualita' - dichiara Michael King - di fatto possono invece essere addirittura dannosi per la persona. Quindi e' sorprendente scoprire che ancora oggi una minoranza di terapisti offra questo tipo di trattamenti ai propri clienti''.
I ricercatori hanno intervistato psicoterapisti e psichiatri sulla loro esperienza con clienti omosessuali che chiedono aiuto per affrontare problemi legati al proprio orientamento sessuale, talvolta chiedendo di aiutarli a ridurre la propria omosessualita' che li mette in conflitto con parenti e amici e li face sentire discriminati.
Gli intervistati hanno risposto che, spinti da motivazioni religiose o dal desiderio di rispondere alle esigenze del cliente, si sono sentiti di aiutarli in questa direzione attraverso le terapie. ''E' importante che terapisti e opinione pubblica prendano coscienza di cosa sia l'omosessualita', il miglior aiuto e' mostrare a gay e lesbiche che non c'e' niente di patologico nel loro orientamento sessuale'', conclude King. (Ansa).
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