mercoledì 23 settembre 2009

l'uomo a rovescio



- La ami? – domandò con la sua voce sorda, dopo parecchi minuti di silenzio.

Adamsberg alzò di nuovo le spalle, senza rispondere.

- Frega niente se stai zitto, - disse il Guarda, - io non ho sonno. Ho tutta la notte per farti la domanda. Quando il sole sorgerà mi ritroverai qui e te la farò di nuovo, finché non mi risponderai. E se tra sei anni saremo ancora qui tutti e due ad aspettare Massart sotto il susino, te lo chiederò di nuovo. Frega niente. Io non ho sonno

Adamsberg sorrise, mandò giù un sorso di vino.

- La ami? – domandò il Guarda.
- Che palle con questa domanda!
- Allora vuol dire che è una bella domanda.
- Non ho detto che non lo era.
- Frega niente, ho tutta la notte. Non ho sonno.
- Quando uno fa una domanda, - disse Adamsberg, - vuol dire che ha già la risposa. Altrimenti tiene il becco chiuso.
- E’ vero, - disse il Guarda. – Ho già la risposa.
- Vedi?
- Perché la lasci agli altri?

Adamsberg rimase in silenzio.

- Frega niente, - disse il Guarda. – Non ho sonno.
- Merda, Guarda. Non è mia. Nessuno appartiene a nessuno.
- Non stare a fare tanto il furbo con la tua morale. Perché la lasci agli altri?
- Al vento glielo chiedi, perché non rimane sull’albero?!
- Chi è il vento? Tu o lei?

Adamsberg sorrise.

- Ci alterniamo.
- Non è poi così male, giovanotto.
- Ma il vento se ne va, - disse Adamsberg.
- E il vento torna, - disse il Guarda.
- E’ questo il problema. Il vento torna sempre.



grazie alla mia cervellotica amica Valeria che mi dà sempre nuovi stimoli...

 

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