Perchè oggi ho la brutta sensazione che le cose siano come sembrano?
venerdì 30 aprile 2010
Are you the one that I've been waiting for?
Are you the one that I've been waiting for?
O we will know, won't we?
The stars will explode in the sky
O but they don't, do they?
Stars have their moment and then they die
O we will know, won't we?
The stars will explode in the sky
O but they don't, do they?
Stars have their moment and then they die
Sei tu quella che stavo aspettando?
Un giorno lo sapremo, non è vero?
Le stelle esploderanno nel cielo
Oh, non lo faranno, non è vero?
Le stelle hanno il loro momento...e poi muoiono
Un giorno lo sapremo, non è vero?
Le stelle esploderanno nel cielo
Oh, non lo faranno, non è vero?
Le stelle hanno il loro momento...e poi muoiono
There's a man who spoke wonders
Though I've never met him
He said, "He who seeks finds and who knocks will be let in"
I think of you in motion and just how close you are getting
And how every little thing anticipates you
All down my veins my heart-strings call
Though I've never met him
He said, "He who seeks finds and who knocks will be let in"
I think of you in motion and just how close you are getting
And how every little thing anticipates you
All down my veins my heart-strings call
C’era un uomo che raccontava meraviglie
Anche se non l’ho mai conosciuto
Diceva, “Chi cerca trova e chi bussa sarà fatto entrare”
Penso a te in movimento e a quanto ti stai avvicinando
A come ogni piccola cosa è un’anticipazione di te
Sento il richiamo del cuore pulsarmi nelle vene
Anche se non l’ho mai conosciuto
Diceva, “Chi cerca trova e chi bussa sarà fatto entrare”
Penso a te in movimento e a quanto ti stai avvicinando
A come ogni piccola cosa è un’anticipazione di te
Sento il richiamo del cuore pulsarmi nelle vene
Are you the one that I've been waiting for?
Sei tu quella che stavo aspettando?
(Nick Cave and the Bad Seeds)
(Nick Cave and the Bad Seeds)
chi ha paura di papa Ratzinger?
Invece per chi ha paura di questo papa ed è anzi convinto che possa coincidere con l'Anticristo, suggerisco www.buzzfeed.com dove troviamo alcune testimonianze fotografiche a supportare le vostre tesi...
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cappellini
Viaggiando tra i siti non vado mica a scoprire questa meraviglia che riguarda il nostro papa Ratzinger...una collezione da fare invidia a Jacqueline Kennedy Onassis...e andando su www.ratzingerhats.com c'è molto ma molto di più...
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già pronta per l'uso
La bambolina
cammina e cammina
fra il ghiaccio e la brina
un raggio di luna
le illumina il viso
già pronto per l'uso
a tutti risponde di sì
la bambolina
la stessa di prima
si espone in vetrina
si piega, si inchina
al tempo
al potere
si guarda il sedere
è grassa
si sente così
Padre delle Nuove Borgate
delle Vite Ammazzate
buon Dio dell'Estate
regalale un fiore
che sia liberata dai sogni
e dal falsi bisogni
non compri
non esca
non cresca
sia vera
Volpe a digiuno
si sente nessuno
le piace la crema
di Londra e di Roma
si allunga e si affina
è freddo
è mattina
il mondo la tratta così
Cristo delle Peggio Borgate
delle Vite Sprecate
buon Dio dell'Estate
accendi un bel fuoco
brucia la modella smagliante
sul cartello gigante
e il suo triste sesso
sia fine a se stesso.
(Baustelle, La Bambolina)
bella storia, eh?
Per tutte le offese agli Dei, Tantalo, dopo la morte, fu gettato nell'Ade dove, a memoria eterna del suo misfatto, non poteva né cibarsi né bere, nonostante fosse circondato da cibo e acqua. Tantalo, infatti, era legato ad un albero da frutto carico di ogni qualità di frutti, fra i quali pere e lucide mele, in mezzo ad un lago la cui acqua arrivava fino al suo mento. Ma non appena Tantalo provava a bere il lago si asciugava, e non appena provava a prendere un frutto i rami si allontanavano, o un alito di vento improvviso li faceva volare via lontano dalle sue mani.
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giovedì 29 aprile 2010
cavalca...cavalca..cavalca...
Queste riprese vengono direttamente dal documentario "Nudi verso la Follia" (immagini dal parco lambro ’76). Tra i gruppi partecipanti c'erano ovviamente loro...la frase di Demetrio Stratos invece l'ho trovata su un blog che ogni tanto seguo ed è verissima...
L’improvvisazione si sta esaurendo perché impossibilitata ad uscire dagli archetipi culturali che la società le costruisce addosso facendo a volte concessioni sulla forma pur di mantenere le strutture fondamentali della comunicazione.
E’ difficile essere liberi...
In alcuni momenti il musicista viene colto da epilessia iconoclastica e si spinge nell’ignoto «in fondo all’ignoto per trovare qualcosa di nuovo».
(Demetrio Stratos)
L’improvvisazione si sta esaurendo perché impossibilitata ad uscire dagli archetipi culturali che la società le costruisce addosso facendo a volte concessioni sulla forma pur di mantenere le strutture fondamentali della comunicazione.
E’ difficile essere liberi...
In alcuni momenti il musicista viene colto da epilessia iconoclastica e si spinge nell’ignoto «in fondo all’ignoto per trovare qualcosa di nuovo».
(Demetrio Stratos)
Un'estate al mare (voglia di remare)
Eh sì...quella tutta spostata a sinistra che ostenta un top-less da paura, assolutamente non curante delle abitudini locali, in una spiaggia per famiglie in Sardegna, sono proprio io...almeno...ero io, qualche anno fa...l'allegra faccia di cazzo è rimasta uguale. L'ho trovata sul facebook di mia cugina (lei è quella col reggiseno verde) e l'ho babbata...
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gli addetti alla fabbricazione del buon umore sono in cassa integrazione
noi siamo egocentrici come i gatti,
scappati dai condomini
(Le luci della centrale elettrica, la lotta armata al bar)
E forse passare l'intera giornata quasi in silenzio a guardare i gatti che guardano me non aiuta mica a distogliere l'attenzione dai pensieri... soprattutto quei pensieri che ti riguardano e ahimè, che rimangono solo ed esclusivamente pensieri.
altre vite
...di perduti capelli
e di future realtà
di bei ricordi andati a male
di bugie per amore
amori senza pietà
e di occasioni al vento
può cantarti il sottoscritto
vorrei darti tutto, amarti
meglio poter vivere altre vite insieme a te
potrai mai scusarmi?
perchè io ti canto questo ed altro
vorrei darti tutto amarti meglio
poter vivere altre vite insieme a te
solo tu puoi perdonarmi
io ti canto questo ed altro...
(Baustelle, Il sottoscritto)
mercoledì 28 aprile 2010
il giorno nasce stanco
Il giorno nasce stanco
quando il mondo che ritrovi
è quello che hai lasciato
Ma ho decifrato le iscrizioni
Dicono
'Dimentica tutto ciò che svanisce
e segui solo ciò che rimane'
Il giorno nasce stanco
quando il mondo che ritrovi è quello che hai lasciato
(Massimo Volume)
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la nuova luce (della centrale elettrica)?
E' possibile che di questa ragazza si senta parlare a lungo...non so...adesso m'informo e appena l'ho vista dal vivo vi faccio sapere...
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martedì 27 aprile 2010
non mi uccise la morte
Una storia che Moretti e Bruno trasferiscono nel linguaggio che da qualche anno ormai sembra essere diventato più efficace di qualsiasi cronaca scritta o filmata: il fumetto. Il libro, accompagnato da un saggio di Cristiano Armati sulle vittime dell’Ordine Pubblico in Italia, ripercorre quei sei giorni dalla notte dell’arresto alla morte di Stefano Cucchi. E lo fa in modo letterario, poetico a tratti più che cronachistico anche se spesso le parti più dure non sono purtroppo frutto di fantasia ma le più aderenti ai fatti.
Quella di Stefano è una storia che riguarda tutti noi ed è la storia di tanti. Ma, a differenza di tanti, Stefano aveva una famiglia, una sorella coraggiosa, dei genitori che non si sono arresi e che sono riusciti a sfondare il muro dell’indifferenza. E c’erano e ci sono delle foto. Soprattutto delle foto. Che erano e sono qualcosa di più di un semplice pugno allo stomaco. Che riescono quasi a far impallidire le immagini delle torture di Abu Ghraib e come quelle ci interrogano su quale sia la dimensione dell’orrore di cui sono capaci il Potere, l’Autorità, l’Ordine e i suoi servitori. Che riescono a non far girare per l’ennesima volta la testa perfino a una società anestetizzata e assuefatta a forza di orrori serviti nei tg all’ora di pranzo tra le notizie di gossip, calcio e moda. Chissà, se non ci fossero state quelle foto e quella famiglia che non si è arresa e che ne ha consentito la pubblicazione se oggi, a quasi sei mesi dai fatti, parleremo ancora di Stefano Cucchi. Chissà, se la famiglia di Stefano avesse sbagliato qualche mossa nel chiedere la verità a uno Stato che gli ha ammazzato il figlio - una verità che ancora manca - se ci sarebbe traccia di quell’imbarazzo che ha messo a tacere quasi tutti per una volta.
Quasi tutti. Perché non si possono e non si vogliono scordare le disonorevoli parole dell’onorevole Carlo Giovanardi a commento della vicenda: Stefano Cucchi è morto perché anoressico, drogato e sieropostivo. Le sue tardive scuse alla famiglia suonarono quasi più irritanti delle parole pronunciate.
(Sandro Podda da www.liberazione.it)
Giovedì sera presentazione del libro al Bitte, a seguire concerti di Arturo Fiesta Soul e Fabrizio Coppola.
Quella di Stefano è una storia che riguarda tutti noi ed è la storia di tanti. Ma, a differenza di tanti, Stefano aveva una famiglia, una sorella coraggiosa, dei genitori che non si sono arresi e che sono riusciti a sfondare il muro dell’indifferenza. E c’erano e ci sono delle foto. Soprattutto delle foto. Che erano e sono qualcosa di più di un semplice pugno allo stomaco. Che riescono quasi a far impallidire le immagini delle torture di Abu Ghraib e come quelle ci interrogano su quale sia la dimensione dell’orrore di cui sono capaci il Potere, l’Autorità, l’Ordine e i suoi servitori. Che riescono a non far girare per l’ennesima volta la testa perfino a una società anestetizzata e assuefatta a forza di orrori serviti nei tg all’ora di pranzo tra le notizie di gossip, calcio e moda. Chissà, se non ci fossero state quelle foto e quella famiglia che non si è arresa e che ne ha consentito la pubblicazione se oggi, a quasi sei mesi dai fatti, parleremo ancora di Stefano Cucchi. Chissà, se la famiglia di Stefano avesse sbagliato qualche mossa nel chiedere la verità a uno Stato che gli ha ammazzato il figlio - una verità che ancora manca - se ci sarebbe traccia di quell’imbarazzo che ha messo a tacere quasi tutti per una volta.
Quasi tutti. Perché non si possono e non si vogliono scordare le disonorevoli parole dell’onorevole Carlo Giovanardi a commento della vicenda: Stefano Cucchi è morto perché anoressico, drogato e sieropostivo. Le sue tardive scuse alla famiglia suonarono quasi più irritanti delle parole pronunciate.
(Sandro Podda da www.liberazione.it)
Giovedì sera presentazione del libro al Bitte, a seguire concerti di Arturo Fiesta Soul e Fabrizio Coppola.
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shit!
Come faremo ad uscire da questo fiume di merda
puliti e profumati?
Ma io non ho speranza
io ho fede
(Massimo Volume)
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lunedì 26 aprile 2010
Stayed Too Long In This Place
Oh I need this lie
just like the ones
that have kept me safe
Will you come to me now
Spring is so soft
and I wish you would stay
There is so much that I like
I like to forget
and leave behind
You get so tired
staying with the dead
night after night
So won't you come
to me now
let us forget
you and I
we have
stayed too long in this place
It's the season now
of too much rain
and not much to say
It's the cruelest month
where everything calls
and wants you to stay
I'm always in love
some days in despair
it's all the same
So come gypsy girl
bring me that lie
that will make it okay
So won't you come
to me now
let us forget
you and I
we have
stayed too long in this place
So won't you come
to me now
let us forget
you and I
we have
stayed too long in this place
domenica 25 aprile 2010
25 aprile 2010
« Era giunta l'ora di resistere;
era giunta l'ora di essere uomini:
di morire da uomini per vivere da uomini. »
(Piero Calamandrei)
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festa della liberazione (dai fascisti)
venerdì 23 aprile 2010
giovedì 22 aprile 2010
come si cambia...(per non morire)
Un maestro dichiaratamente omosessuale può fare il maestro? La mia risposta è no... So bene che l'intellighenzia mi farà a pezzettini, ma sono profondamente convinto di quello che ho detto e sono sicuro che come me la pensa il 95 per cento degli italiani. Un conto è rispettare le scelte personali, un altro è ritenere, e ripeto moralmente, opportuno consentire di fare l'insegnante a chi è omosessuale dichiarato.
(Gianfranco Fini, Aprile 1998)
ma solo un anno dopo...
per finire a...
(Gianfranco Fini, Aprile 1998)
per finire a...
(Per leggere gli articoli completi: www.arcigay.it e www.polisblog.it)
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giallo!
Questo il paesaggio che vedo dalla mia auto ogni mattina...Una volta il giallo mi apparteneva molto...ah...ho seminato i girasoli...vediamo se si sentono di nuovo a casa...in fondo li ho trascurati per solo un anno....
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pensieri da automobile
ritorni
...non importa quanto tempo è passato
ce ne siamo lasciate noi due
di tracce sul cuore
che nessuna tristezza dovrebbe da sola
dovrebbe poter cancellare
E son ritornato qui
in verità,
per contraddirti
e non mi allontanerà questo silenzio
e la distanza di una giacca abbottonata
sono tornato qui
perché si fa di rincontrarsi
e non mi scoraggerà
nemmeno il vuoto
che ci piglia e che non ci fa più meraviglia
sono tornato qui perché…
certi piccoli fiumi di bassa pianura
che arrivano dritti nel mare
io lo so, non si accorgon di niente
ma si lasciano semplicemente
arrivare
(Gianmaria Testa)
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mercoledì 21 aprile 2010
martedì 20 aprile 2010
work in progress
Sembra proprio una portineria...grandi vetrate da cui i gatti all'esterno mi scrutano come se fossi in un acquario. In effetti provo un po' d'invidia per loro fuori, e poi lì fa davvero troppo caldo.
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pensieri lavorativi
lunedì 19 aprile 2010
una parola buona per tutti
"E' fallito il tentativo di screditare Emergency e la sua attività in Afghanistan [...] Qualcuno ci ha provato ma ha fallito".
(Gino Strada)
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ma sì...volemose bene...
Il fatto è che nella vita non facciamo altro che passare dalla parte del gatto a quella del topo...rincorri e scappa...spesso interpretando anche le due parti contemporaneamente...ed io oggi vorrei solo un lieto fine...
Dite che il gatto è drogato o il topo è impagliato?
Dite che il gatto è drogato o il topo è impagliato?
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gatti e topi
Salvate la principessa (e il soldato Ryan)
Forse è così che si fa? Senza nessuna armatura, solo con la spada, lo scudo ed il proprio cavallo (per chi ce l'ha...)?
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pensieri da combattimento
domenica 18 aprile 2010
pecora smarrita o ancella del Signore?
"Metto in conto che Berlusconi scatenerà i cani per provare a sbranarmi. Già mi aspetto Feltri. Ma prima o poi, per un politico, arriva il momento della verità". Quanto ai colonnelli di An, Fini non si fa illusioni e attende le loro decisioni: "Sono preoccupati. Sta arrivando il momento in cui si accorgeranno che, senza dignità politica, si può svolgere solo un ruolo ancillare".
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gianfranco fini
Egregio Presidente, le scrivo la presente...
Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche". Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare. Perché per lei è meglio non dire.
E' meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un'espressione ancor prima di divenire il nome di un'organizzazione.
(Per leggere l'articolo completo reporterliveitalia.blogspot.com)
E' meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un'espressione ancor prima di divenire il nome di un'organizzazione.
(Per leggere l'articolo completo reporterliveitalia.blogspot.com)
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berlusca,
Roberto Saviano
Leo, è questo che siamo?
La tua casa ha le persiane abbassate
e la polvere secca la gola fino a non poter respirare
C'ho passato giornate intere alzando pesi di fronte a uno specchio
E la notte
la notte ho ascoltato il traffico
profondo come una sinfonia
fa pensare al nostro dentro conquistato
e poi sempre squarciato, perduto
e questa pelle attaccata alla mia pelle che stanotte dice
'Stringimi, succederà comunque, perchè è questo che ci aspetta'
Leo, ti ricordi Fuoco Fatuo?
Tutti quegli oggetti, sfere, cubi
qualcosa da afferrare, una pallottola alla fine
Come i nomi di donna che hai inciso sulle braccia
e non hai mai posseduto
Nella tua camera ho trovato una rivista di karate
Dentro c'è la sequenza di un uomo
che uccide un toro a mani nude
C'è la carica del toro
e il particolare delle corna per terra
spezzate
Ma manca la foto del contatto
tra le corna e la mano
Leo, è questo che siamo?
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Nel corso del tempo,
video,
Wim Wenders
la via più efficace
La mia insegnante di greco me lo diceva sempre: "Tu arrivi sempre alle conclusioni a cui arrivano tutti, ma ci arrivi per percorsi tortuosi". E aggiungerebbe Carola, parafrasando Ennio Flaiano: "Per Lucy ciò che congiunge due punti non è la retta ma l'arabesco"
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ci sono molti modi,
pensieri
sabato 17 aprile 2010
mercoledì 14 aprile 2010
lunedì 12 aprile 2010
tears for peppers
Due decenni a confronto...con la voglia di sentirsi liberi...il primo è uno dei più bei video che io conosca...nell'ultimo album decente che hanno fatto i Red Hot, l'altro è un pezzo di uno dei più grandi gruppi pop inglesi della storia...
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sabato 10 aprile 2010
Punk Italian movie (La guerra degli Antò)
La guerra degli Antò è un film malinconico, irridente, generazionale, animato da un vitalismo amarognolo: tra una parodia di Chi l'ha visto? e una presa in giro del Movimento, sembra riallacciarsi al cinema di Virzì, e forse non è un caso che nei panni di un arrogante leaderino politico appaia lo sceneggiatore di Ovosodo Francesco Bruni, mentre Regina Orioli incarna la narratrice discreta e complice, il cui nome - Sballestrera - rimanda evidentemente a quello di Silvia Ballestra. Piccola curiosità: i quattro Antò (Federico Di Flauro, Paolo Setta, Flavio Pistilli e Danilo Mastracci) sono abruzzesi doc. Nella vita, magari, non vestono e non si comportano così, ma tutti insieme portano nel film una ruspante calata dialettale che non sarebbe dispiaciuta al pescarese Flaiano se fosse ancora vivo.
(Recensioni da www.cineforum.bz.it)
(Recensioni da www.cineforum.bz.it)
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La guerra degli Antò
venerdì 9 aprile 2010
mercoledì 7 aprile 2010
The Lovecats
Inizia a paventarsi un'ipotesi, visti gli occhi da Simpson dell'altra sera...e se fossi diventata allergica al pelo del gatto? E questo non lo può capire chi ama i cani...perchè io invece adoro i gatti, il loro profumo, i movimenti sinuosi e seducenti...mentre odio i luoghi comuni da parte di chi non li conosce o ne ha paura...
Ah
We move like cagey tigers
We couldn't get closer than this
The way we walk
The way we talk
The way we stalk
The way we kiss
We slip through the streets
While everyone sleeps
Getting bigger and sleeker
And wider and brighter
We bite and scratch and scream all night
Let's go and throw
All the songs we know...
Ah
We move like cagey tigers
We couldn't get closer than this
The way we walk
The way we talk
The way we stalk
The way we kiss
We slip through the streets
While everyone sleeps
Getting bigger and sleeker
And wider and brighter
We bite and scratch and scream all night
Let's go and throw
All the songs we know...
premi
E' bello avere la sensazione ogni tanto di prendere la coda che ti fa fare un altro giro in giostra...
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pensieri da giostra
domenica 4 aprile 2010
ti ho aspettato
"Forse ci siamo sfiorati in alto mare come imbarcazioni che passano nella notte e non si salutano e non si conoscono...
Ti ho aspettato quando credevo nell'inutilità della speranza
quando mendicante ero carico di sogni
Ti ho aspettato pago di una completa sconfitta
Ti ho aspettato quando il sorriso era una smorfia sul mio viso..."
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l'anno scorso a Marienbad
Posso perdere, ma vinco sempre.
L'anno scorso a Marienbad venne accolto con curiosità ed entusiasmo dalla critica, che giudicò rivoluzionarie le intuizioni del montaggio e della fotografia. Al Festival di Venezia del 1961 gli fu assegnato il Leone d'oro, e nel 1963 ottenne la candidatura all'Oscar alla migliore sceneggiatura originale tra le proteste dei fautori incalliti del realismo.
Tuttavia, per la lentezza dei dialoghi e per la mancanza di continuità, il pubblico non lo premiò ai botteghini e il film, ritenuto incomprensibile e noioso dallo "spettatore medio", divenne oggetto di dissacranti parodie.
Unico elemento che fece tendenza all'epoca fu il "gioco dei fiammiferi" che, mostrato nel film dove aveva una valenza simbolica, rimase in voga per qualche stagione nei salotti della buona borghesia. Il gioco, una variante dell'antico Nim, consiste nel disporre 16 fiammiferi in 4 file decrescenti, rispettivamente di 7, 5, 3 e 1 elemento, come mostrato qui sotto:
Ognuno dei due giocatori, a turno, deve togliere dal tavolo un numero di fiammiferi a piacere, purché da un'unica fila. Vince chi riesce a giocare per ultimo, lasciando sul tavolo l'ultimo fiammifero all'avversario.
Per chi vuole provare a giocare ecco qui il link per scaricare il giochino:
marienbad.zip
Tuttavia, per la lentezza dei dialoghi e per la mancanza di continuità, il pubblico non lo premiò ai botteghini e il film, ritenuto incomprensibile e noioso dallo "spettatore medio", divenne oggetto di dissacranti parodie.
Unico elemento che fece tendenza all'epoca fu il "gioco dei fiammiferi" che, mostrato nel film dove aveva una valenza simbolica, rimase in voga per qualche stagione nei salotti della buona borghesia. Il gioco, una variante dell'antico Nim, consiste nel disporre 16 fiammiferi in 4 file decrescenti, rispettivamente di 7, 5, 3 e 1 elemento, come mostrato qui sotto:
Ognuno dei due giocatori, a turno, deve togliere dal tavolo un numero di fiammiferi a piacere, purché da un'unica fila. Vince chi riesce a giocare per ultimo, lasciando sul tavolo l'ultimo fiammifero all'avversario.
Per chi vuole provare a giocare ecco qui il link per scaricare il giochino:
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l'anno scorso a Marienbad
sabato 3 aprile 2010
ma chiudi gli occhi per sognar e tutto cambierà...
...perchè vengo tormentata da questi sogni che mi presentano una visione completamente diversa delle cose...intendo rispetto a come stanno ora? Eravamo così piene di voglia di stare insieme, di desiderio l'una per l'altra che non avremmo voluto niente di più. La realtà è tutt'altra cosa. Ovvio.
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ulan bator alla casa
Potentissimi evocatori di tutti i miei fantasmi. Hanno scatenato un sabba sul palco. Con loro anche James Johnston, chitarrista dei Gallon Drunk. Un vero godimento per me che amo le emozioni forti, i suoni che si sentono prima di tutto nella pancia.
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Ulan Bator
giovedì 1 aprile 2010
qualche dubbio
 
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pensieri dubbiosi
beautiful
Eh no... la bellezza intesa solo come involucro esteriore non basta..e tutto questo apparire inteso come modus vivendi non è altro che una degenerazione che pone le sue basi a partire dagli anni 80, per quanto ricordi...
La bellezza è un concetto complesso...e olistico...è qualcosa di ricco e variegato, che racchiude sicuramente qualcosa di oggettivo, ma che per ognuno di noi ha delle sfaccettature diverse. Non è solo un corpo che segue i canoni, le convenzioni (oltretutto in modo assolutamente grossolano, a mio parere) di chi ci governa, di chi ci veste, di chi tenta continuamente di rifilarci prodotti, che oltretutto non ci servono e che con la bellezza hanno ben poco a che fare.
Ed è anche questa la differenza tra noi e loro.
La bellezza è un concetto complesso...e olistico...è qualcosa di ricco e variegato, che racchiude sicuramente qualcosa di oggettivo, ma che per ognuno di noi ha delle sfaccettature diverse. Non è solo un corpo che segue i canoni, le convenzioni (oltretutto in modo assolutamente grossolano, a mio parere) di chi ci governa, di chi ci veste, di chi tenta continuamente di rifilarci prodotti, che oltretutto non ci servono e che con la bellezza hanno ben poco a che fare.
Ed è anche questa la differenza tra noi e loro.
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