Are you the one that I've been waiting for? O we will know, won't we? The stars will explode in the sky O but they don't, do they? Stars have their moment and then they die
Sei tu quella che stavo aspettando? Un giorno lo sapremo, non è vero? Le stelle esploderanno nel cielo Oh, non lo faranno, non è vero? Le stelle hanno il loro momento...e poi muoiono
There's a man who spoke wonders Though I've never met him He said, "He who seeks finds and who knocks will be let in" I think of you in motion and just how close you are getting And how every little thing anticipates you All down my veins my heart-strings call
C’era un uomo che raccontava meraviglie Anche se non l’ho mai conosciuto Diceva, “Chi cerca trova e chi bussa sarà fatto entrare” Penso a te in movimento e a quanto ti stai avvicinando A come ogni piccola cosa è un’anticipazione di te Sento il richiamo del cuore pulsarmi nelle vene
Invece per chi ha paura di questo papa ed è anzi convinto che possa coincidere con l'Anticristo, suggerisco www.buzzfeed.com dove troviamo alcune testimonianze fotografiche a supportare le vostre tesi...
Viaggiando tra i siti non vado mica a scoprire questa meraviglia che riguarda il nostro papa Ratzinger...una collezione da fare invidia a Jacqueline Kennedy Onassis...e andando su www.ratzingerhats.com c'è molto ma molto di più...
La bambolina cammina e cammina fra il ghiaccio e la brina un raggio di luna le illumina il viso già pronto per l'uso a tutti risponde di sì
la bambolina la stessa di prima si espone in vetrina si piega, si inchina al tempo al potere si guarda il sedere è grassa si sente così
Padre delle Nuove Borgate delle Vite Ammazzate buon Dio dell'Estate regalale un fiore che sia liberata dai sogni e dal falsi bisogni non compri non esca non cresca sia vera
Volpe a digiuno si sente nessuno le piace la crema di Londra e di Roma si allunga e si affina è freddo è mattina il mondo la tratta così
Cristo delle Peggio Borgate delle Vite Sprecate buon Dio dell'Estate accendi un bel fuoco brucia la modella smagliante sul cartello gigante e il suo triste sesso sia fine a se stesso.
Per tutte le offese agli Dei, Tantalo, dopo la morte, fu gettato nell'Ade dove, a memoria eterna del suo misfatto, non poteva né cibarsi né bere, nonostante fosse circondato da cibo e acqua. Tantalo, infatti, era legato ad un albero da frutto carico di ogni qualità di frutti, fra i quali pere e lucide mele, in mezzo ad un lago la cui acqua arrivava fino al suo mento. Ma non appena Tantalo provava a bere il lago si asciugava, e non appena provava a prendere un frutto i rami si allontanavano, o un alito di vento improvviso li faceva volare via lontano dalle sue mani.
Queste riprese vengono direttamente dal documentario "Nudi verso la Follia" (immagini dal parco lambro ’76). Tra i gruppi partecipanti c'erano ovviamente loro...la frase di Demetrio Stratos invece l'ho trovata su un blog che ogni tanto seguo ed è verissima...
L’improvvisazione si sta esaurendo perché impossibilitata ad uscire dagli archetipi culturali che la società le costruisce addosso facendo a volte concessioni sulla forma pur di mantenere le strutture fondamentali della comunicazione. E’ difficile essere liberi... In alcuni momenti il musicista viene colto da epilessia iconoclastica e si spinge nell’ignoto «in fondo all’ignoto per trovare qualcosa di nuovo».
Eh sì...quella tutta spostata a sinistra che ostenta un top-less da paura, assolutamente non curante delle abitudini locali, in una spiaggia per famiglie in Sardegna, sono proprio io...almeno...ero io, qualche anno fa...l'allegra faccia di cazzo è rimasta uguale. L'ho trovata sul facebook di mia cugina (lei è quella col reggiseno verde) e l'ho babbata...
noi siamo egocentrici come i gatti, scappati dai condomini
(Le luci della centrale elettrica, la lotta armata al bar)
E forse passare l'intera giornata quasi in silenzio a guardare i gatti che guardano me non aiuta mica a distogliere l'attenzione dai pensieri... soprattutto quei pensieri che ti riguardano e ahimè, che rimangono solo ed esclusivamente pensieri.
...di perduti capelli e di future realtà di bei ricordi andati a male di bugie per amore amori senza pietà e di occasioni al vento
può cantarti il sottoscritto vorrei darti tutto, amarti meglio poter vivere altre vite insieme a te potrai mai scusarmi? perchè io ti canto questo ed altro
vorrei darti tutto amarti meglio poter vivere altre vite insieme a te solo tu puoi perdonarmi io ti canto questo ed altro...
Il giorno nasce stanco quando il mondo che ritrovi è quello che hai lasciato Ma ho decifrato le iscrizioni Dicono 'Dimentica tutto ciò che svanisce e segui solo ciò che rimane' Il giorno nasce stanco quando il mondo che ritrovi è quello che hai lasciato
Una storia che Moretti e Bruno trasferiscono nel linguaggio che da qualche anno ormai sembra essere diventato più efficace di qualsiasi cronaca scritta o filmata: il fumetto. Il libro, accompagnato da un saggio di Cristiano Armati sulle vittime dell’Ordine Pubblico in Italia, ripercorre quei sei giorni dalla notte dell’arresto alla morte di Stefano Cucchi. E lo fa in modo letterario, poetico a tratti più che cronachistico anche se spesso le parti più dure non sono purtroppo frutto di fantasia ma le più aderenti ai fatti. Quella di Stefano è una storia che riguarda tutti noi ed è la storia di tanti. Ma, a differenza di tanti, Stefano aveva una famiglia, una sorella coraggiosa, dei genitori che non si sono arresi e che sono riusciti a sfondare il muro dell’indifferenza. E c’erano e ci sono delle foto. Soprattutto delle foto. Che erano e sono qualcosa di più di un semplice pugno allo stomaco. Che riescono quasi a far impallidire le immagini delle torture di Abu Ghraib e come quelle ci interrogano su quale sia la dimensione dell’orrore di cui sono capaci il Potere, l’Autorità, l’Ordine e i suoi servitori. Che riescono a non far girare per l’ennesima volta la testa perfino a una società anestetizzata e assuefatta a forza di orrori serviti nei tg all’ora di pranzo tra le notizie di gossip, calcio e moda. Chissà, se non ci fossero state quelle foto e quella famiglia che non si è arresa e che ne ha consentito la pubblicazione se oggi, a quasi sei mesi dai fatti, parleremo ancora di Stefano Cucchi. Chissà, se la famiglia di Stefano avesse sbagliato qualche mossa nel chiedere la verità a uno Stato che gli ha ammazzato il figlio - una verità che ancora manca - se ci sarebbe traccia di quell’imbarazzo che ha messo a tacere quasi tutti per una volta. Quasi tutti. Perché non si possono e non si vogliono scordare le disonorevoli parole dell’onorevole Carlo Giovanardi a commento della vicenda: Stefano Cucchi è morto perché anoressico, drogato e sieropostivo. Le sue tardive scuse alla famiglia suonarono quasi più irritanti delle parole pronunciate.
Oh I need this lie just like the ones that have kept me safe Will you come to me now Spring is so soft and I wish you would stay There is so much that I like I like to forget and leave behind You get so tired staying with the dead night after night So won't you come to me now let us forget you and I we have stayed too long in this place
It's the season now of too much rain and not much to say It's the cruelest month where everything calls and wants you to stay I'm always in love some days in despair it's all the same So come gypsy girl bring me that lie that will make it okay So won't you come to me now let us forget you and I we have stayed too long in this place So won't you come to me now let us forget you and I we have stayed too long in this place
Un maestro dichiaratamente omosessuale può fare il maestro? La mia risposta è no... So bene che l'intellighenzia mi farà a pezzettini, ma sono profondamente convinto di quello che ho detto e sono sicuro che come me la pensa il 95 per cento degli italiani. Un conto è rispettare le scelte personali, un altro è ritenere, e ripeto moralmente, opportuno consentire di fare l'insegnante a chi è omosessuale dichiarato.
Questo il paesaggio che vedo dalla mia auto ogni mattina...Una volta il giallo mi apparteneva molto...ah...ho seminato i girasoli...vediamo se si sentono di nuovo a casa...in fondo li ho trascurati per solo un anno....
...non importa quanto tempo è passato ce ne siamo lasciate noi due di tracce sul cuore che nessuna tristezza dovrebbe da sola dovrebbe poter cancellare
E son ritornato qui in verità, per contraddirti e non mi allontanerà questo silenzio e la distanza di una giacca abbottonata sono tornato qui perché si fa di rincontrarsi e non mi scoraggerà nemmeno il vuoto che ci piglia e che non ci fa più meraviglia sono tornato qui perché… certi piccoli fiumi di bassa pianura che arrivano dritti nel mare io lo so, non si accorgon di niente ma si lasciano semplicemente arrivare
Sembra proprio una portineria...grandi vetrate da cui i gatti all'esterno mi scrutano come se fossi in un acquario. In effetti provo un po' d'invidia per loro fuori, e poi lì fa davvero troppo caldo.
Il fatto è che nella vita non facciamo altro che passare dalla parte del gatto a quella del topo...rincorri e scappa...spesso interpretando anche le due parti contemporaneamente...ed io oggi vorrei solo un lieto fine...
Dite che il gatto è drogato o il topo è impagliato?
"Metto in conto che Berlusconi scatenerà i cani per provare a sbranarmi. Già mi aspetto Feltri. Ma prima o poi, per un politico, arriva il momento della verità". Quanto ai colonnelli di An, Fini non si fa illusioni e attende le loro decisioni: "Sono preoccupati. Sta arrivando il momento in cui si accorgeranno che, senza dignità politica, si può svolgere solo un ruolo ancillare".
Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche". Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare. Perché per lei è meglio non dire.
E' meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un'espressione ancor prima di divenire il nome di un'organizzazione.
La tua casa ha le persiane abbassate e la polvere secca la gola fino a non poter respirare C'ho passato giornate intere alzando pesi di fronte a uno specchio E la notte la notte ho ascoltato il traffico profondo come una sinfonia fa pensare al nostro dentro conquistato e poi sempre squarciato, perduto e questa pelle attaccata alla mia pelle che stanotte dice 'Stringimi, succederà comunque, perchè è questo che ci aspetta' Leo, ti ricordi Fuoco Fatuo? Tutti quegli oggetti, sfere, cubi qualcosa da afferrare, una pallottola alla fine Come i nomi di donna che hai inciso sulle braccia e non hai mai posseduto Nella tua camera ho trovato una rivista di karate Dentro c'è la sequenza di un uomo che uccide un toro a mani nude C'è la carica del toro e il particolare delle corna per terra spezzate Ma manca la foto del contatto tra le corna e la mano Leo, è questo che siamo?
La mia insegnante di greco me lo diceva sempre: "Tu arrivi sempre alle conclusioni a cui arrivano tutti, ma ci arrivi per percorsi tortuosi". E aggiungerebbe Carola, parafrasando Ennio Flaiano: "Per Lucy ciò che congiunge due punti non è la retta ma l'arabesco"
Due decenni a confronto...con la voglia di sentirsi liberi...il primo è uno dei più bei video che io conosca...nell'ultimo album decente che hanno fatto i Red Hot, l'altro è un pezzo di uno dei più grandi gruppi pop inglesi della storia...
La guerra degli Antò è un film malinconico, irridente, generazionale, animato da un vitalismo amarognolo: tra una parodia di Chi l'ha visto? e una presa in giro del Movimento, sembra riallacciarsi al cinema di Virzì, e forse non è un caso che nei panni di un arrogante leaderino politico appaia lo sceneggiatore di Ovosodo Francesco Bruni, mentre Regina Orioli incarna la narratrice discreta e complice, il cui nome - Sballestrera - rimanda evidentemente a quello di Silvia Ballestra. Piccola curiosità: i quattro Antò (Federico Di Flauro, Paolo Setta, Flavio Pistilli e Danilo Mastracci) sono abruzzesi doc. Nella vita, magari, non vestono e non si comportano così, ma tutti insieme portano nel film una ruspante calata dialettale che non sarebbe dispiaciuta al pescarese Flaiano se fosse ancora vivo.
Inizia a paventarsi un'ipotesi, visti gli occhi da Simpson dell'altra sera...e se fossi diventata allergica al pelo del gatto? E questo non lo può capire chi ama i cani...perchè io invece adoro i gatti, il loro profumo, i movimenti sinuosi e seducenti...mentre odio i luoghi comuni da parte di chi non li conosce o ne ha paura...
Ah We move like cagey tigers We couldn't get closer than this The way we walk The way we talk The way we stalk The way we kiss We slip through the streets While everyone sleeps Getting bigger and sleeker And wider and brighter We bite and scratch and scream all night Let's go and throw All the songs we know...
"Forse ci siamo sfiorati in alto mare come imbarcazioni che passano nella notte e non si salutano e non si conoscono... Ti ho aspettato quando credevo nell'inutilità della speranza quando mendicante ero carico di sogni Ti ho aspettato pago di una completa sconfitta Ti ho aspettato quando il sorriso era una smorfia sul mio viso..."
L'anno scorso a Marienbad venne accolto con curiosità ed entusiasmo dalla critica, che giudicò rivoluzionarie le intuizioni del montaggio e della fotografia. Al Festival di Venezia del 1961 gli fu assegnato il Leone d'oro, e nel 1963 ottenne la candidatura all'Oscar alla migliore sceneggiatura originale tra le proteste dei fautori incalliti del realismo. Tuttavia, per la lentezza dei dialoghi e per la mancanza di continuità, il pubblico non lo premiò ai botteghini e il film, ritenuto incomprensibile e noioso dallo "spettatore medio", divenne oggetto di dissacranti parodie.
Unico elemento che fece tendenza all'epoca fu il "gioco dei fiammiferi" che, mostrato nel film dove aveva una valenza simbolica, rimase in voga per qualche stagione nei salotti della buona borghesia. Il gioco, una variante dell'antico Nim, consiste nel disporre 16 fiammiferi in 4 file decrescenti, rispettivamente di 7, 5, 3 e 1 elemento, come mostrato qui sotto:
Ognuno dei due giocatori, a turno, deve togliere dal tavolo un numero di fiammiferi a piacere, purché da un'unica fila. Vince chi riesce a giocare per ultimo, lasciando sul tavolo l'ultimo fiammifero all'avversario.
Per chi vuole provare a giocare ecco qui il link per scaricare il giochino:
...perchè vengo tormentata da questi sogni che mi presentano una visione completamente diversa delle cose...intendo rispetto a come stanno ora? Eravamo così piene di voglia di stare insieme, di desiderio l'una per l'altra che non avremmo voluto niente di più. La realtà è tutt'altra cosa. Ovvio.
Potentissimi evocatori di tutti i miei fantasmi. Hanno scatenato un sabba sul palco. Con loro anche James Johnston, chitarrista dei Gallon Drunk. Un vero godimento per me che amo le emozioni forti, i suoni che si sentono prima di tutto nella pancia.
Eh no... la bellezza intesa solo come involucro esteriore non basta..e tutto questo apparire inteso come modus vivendi non è altro che una degenerazione che pone le sue basi a partire dagli anni 80, per quanto ricordi... La bellezza è un concetto complesso...e olistico...è qualcosa di ricco e variegato, che racchiude sicuramente qualcosa di oggettivo, ma che per ognuno di noi ha delle sfaccettature diverse. Non è solo un corpo che segue i canoni, le convenzioni (oltretutto in modo assolutamente grossolano, a mio parere) di chi ci governa, di chi ci veste, di chi tenta continuamente di rifilarci prodotti, che oltretutto non ci servono e che con la bellezza hanno ben poco a che fare. Ed è anche questa la differenza tra noi e loro.
"Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare: ma bisogna prenderla, perchè è giusta."
Martin Luther King
today and now!
tempus fugit...
you're not welcome
La finestra sul cortile
Chi ignora il passato non saprà mai nulla del presente